Ti stai chiedendo qual è il miglior terminale POS disponibile? Allora sei nel posto giusto!
Prima di continuare con la guida, abbiamo preparato una tabella con i migliori terminali POS, le loro caratteristiche e il link al sito ufficiale.
Di seguito, invece, trovi una breve selezione dei migliori terminali POS del 2022:
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Dal luglio 2020 il terminale POS è diventato obbligatorio per molte attività. L’Italia è fanalino di coda nelle classifica dei Paesi che hanno ridotto l’uso del contante e la norma introdotta dal decreto fiscale del Governo Conte II va nella direzione di incentivare l’uso dei pagamenti tracciabili, per contrastare la dilagante evasione fiscale che attanaglia il nostro Paese.
Naturalmente l’obbligatorietà ha sollevato molte proteste, soprattutto tra i commercianti, che sono già schiacciati da un regime fiscale tra i più pesanti in Europa, in quanto le commissioni, la gestione e la manutenzione del POS sono sempre state oggetto di una diatriba mai risolta con le banche.
L’ABI è già stata più volte sollecitata a trovare delle soluzioni per ridurre i costi agli utenti, tuttavia non c’è mai stata una vera riflessione in questo senso e, quando è stato il momento di agevolare alcune categorie, quest’ultime si sono viste ridurre i costi da un lato e aumentare le spese dall’altro.
Tuttavia un piccolo compromesso c’è stato: si è infatti deciso che tutte le transazioni sotto i 10 € non debbano più essere tassate e inoltre, alla fine dell’anno, è stato inserito un Credito di Imposta del 30% su tutto il transato.
La norma è entrata in vigore nel 2020 e proseguirà per tutto il 2021, anche se non sappiamo se verrà replicata in futuro. In parallelo è stato introdotto il Cashback del 10% per i consumatori, che si sono visti accreditare un premio natalizio nel 2020 e un rimborso fino a 150 € per i primi 6 mesi del 2021: lo scopo è quello di incentivare i comportamenti virtuosi nelle abitudini di spesa degli italiani. Attualmente il Cashback di Stato è sospeso ma riprenderà nel 2022.
Fino a pochi anni fa l’unica possibilità di installare un terminale POS era affidata alle banche. Non solo: per poterlo fare era necessario un punto d’appoggio che avesse la possibilità di connetterlo alla linea telefonica fissa.
La tecnologia però è in continua evoluzione, così come il mercato, e negli ultimi due anni abbiamo visto proliferare molte società indipendenti che hanno cominciato a produrre dispositivi sempre più sofisticati e diversi fra loro.
Internet e gli acquisti online in questo caso sono in prima linea e consentono ormai di acquistare POS direttamente dai siti delle compagnie che li commercializzano, senza bisogno di recarsi in banca e di produrre incartamenti.
Per acquistare un POS è sufficiente cercare online e visionare le innumerevoli offerte disponibili.
Ci sono POS in vendita e in comodato d’uso, così com’è possibile oggi scaricare delle applicazioni che non prevedono l’utilizzo di un terminale fisico, in quanto il device di supporto diventa lo stesso smartphone, tablet o PC.
Allo stesso tempo, così come il commercio si sta trasformando e si dirige verso un uso sempre più intensivo dell’e-commerce, è possibile accedere a piattaforme che integrano le diverse modalità di vendita: in presenza, online e a distanza.
In linea generale è possibile dire che il POS desktop, ovvero il terminale POS classico collegato a una postazione fissa, sia inesorabilmente destinato a scomparire, perché ormai i terminali sono tutti portatili anche se utilizzano tecnologie e funzionalità diverse.
Inoltre la manutenzione stessa del dispositivo è cambiata: nella maggior parte dei casi la gestione è totalmente autonoma e non necessita dell’intervento degli esperti, anche se l’assistenza continua a essere prevista. Gli aggiornamenti vengono eseguiti da remoto e tutte le operazioni possono essere effettuate direttamente dal proprietario.
A differenza dei terminali più obsoleti, per cui si aveva un’idea piuttosto precisa dei costi complessivi (molto onerosi), che andavano dall’installazione al canone, dalle commissioni alla manutenzione ordinaria e straordinaria, oggi la varietà di soluzioni che il mercato offre presenta un range molto ampio in un ipotetico listino prezzi.
Definiamo quindi quali sono le tipologie di POS disponibili e il loro relativo costo.
Il POS può essere GPRS/GSM, mobile, virtuale, soft.
Il POS GPRS è probabilmente il più diffuso e anche il più costoso, se acquistato, tanto che molti preferiscono il comodato d’uso a seconda delle esigenze.
Si tratta di un dispositivo completo che non ha bisogno di collegarsi a nessuna rete via cavo perché dotato di una SIM card integrata e multioperatore, che si collega al segnale più forte in base alla postazione in cui si trova.
Oltre alla rete GSM recepisce anche il segnale WiFi, nel caso il terminale sia posto in un’area che ne sia provvista. Tutta la tecnologia è presente nell’hardware, per questo costa di più, ed è dotato di una batteria potente che gli consente di essere operativo per un’intera giornata.
Molto apprezzato da taxisti, ambulanti, corrieri e tutti coloro che svolgono attività itineranti, in quanto garantisce un sicurezza sia per il collegamento sia per la durata.
Il POS mobile consiste in un semplice lettore carte e NFC (la tecnologia che permette di recepire pagamenti dagli smartphone dotati di app “wallet”, come Google Pay e Apple Pay) che per poter processare i pagamenti si avvale di un’applicazione che andrà installata su un dispositivo esterno (smartphone, tablet o PC), il quale sarà collegato via Bluetooth e recepirà il segnale inviatogli.
Dal momento che la tecnologia del POS non è contenuta nell’hardware del terminale POS, possiamo considerare il POS Mobile come uno dei più economici da acquistare.
Ciò che poi determina una sostanziale differenza di prezzo è rappresentato dalle commissioni: queste sono decise in modo arbitrario dalle singole compagnie e si dovrà verificare quali possono essere le più convenienti.
Qui siamo nell’ambito dell’e-commerce o delle attività miste. Parliamo infatti di coloro che devono gestire negozi in presenza e online, o solo online. In quest’ultimo caso abbiamo esclusivamente un’applicazione collegata al sito internet di riferimento che processa i pagamenti come se fosse un POS fisico.
Nel caso di attività miste il terminale è presente ed è collegato a una piattaforma unica che gestisce tutte le operazioni. I costi sono variabili, in quanto spesso le soluzioni sono personalizzabili e concordabili con il produttore
Abbreviazione di software POS, probabilmente il più economico in assoluto, perché consiste in una semplice applicazione, il cui costo è variabile ma molto contenuto, scaricabile sul proprio device di riferimento, il quale diventerà esso stesso un POS.
Spesso non può effettuare tutte le operazioni, come per esempio “leggere” altri cellulari, e in questo caso ci si dovrà dotare di un terminale esterno, adatto allo scopo e il cui prezzo dipende dalle funzionalità incluse.
Un’altra variabile che incide sui costi è costituita dalle funzionalità aggiuntive come per esempio i pagamenti da remoto: Pay Per Link e MOTO. Queste due novità consentono al terminale: nel primo caso, di generare un link da inviare al cliente via mail o messaggistica; nel secondo di poter inserire manualmente i dati delle carte, previa conferma sempre via mail o telefonicamente.
Una volta stabilita la tipologia di POS da acquistare dovrai valutare due elementi essenziali: i costi fissi e le commissioni.
Nessuna delle due opzioni è necessariamente determinante, in quanto molto dipende dalla tipologia di attività che si svolge, dal numero delle transazioni annue e dall’importo medio delle stesse. Ecco che per chi ha un fatturato elevato potrà essere più conveniente pagare un piccolo canone, mentre questo sarà controproducente per chi utilizza il terminale POS sporadicamente e per piccoli importi, che sono già detassati.
Attenzione anche alle commissioni progressive: ci sono spesso delle soglie imposte dalle compagnie, oltre le quali si pagano dei sovrapprezzi che possono essere anche consistenti. Solitamente queste clausole non sono molto chiare e dovrai quindi premurarti di leggere attentamente i set informativi dei produttori.
Un POS fisico difficilmente sarà completamente gratis, tuttavia se non vuoi acquistarlo puoi decidere di scegliere il comodato d’uso.
Solitamente viene stabilito un canone modulato sul tuo transato annuo, il quale sarà più basso per una piccola attività e più caro per un giro d’affari importante. In altri casi si opera un compromesso fra canone e commissioni, affinché siano bilanciati.
Tuttavia, se vuoi liberarti dai costi fissi, il terminale andrà acquistato e i prezzi, come abbiamo detto, dipendono dalla tecnologia impiegata.
Si tratta del POS più tradizionale che via via sarà sempre meno utilizzato per una serie di ragioni.
Questo tipo di POS è fisso e necessita di una postazione definita all’interno di una struttura che sia dotata di corrente elettrica e di linea telefonica fissa, alle quali è appunto collegato per mezzo di un cavo Ethernet. Tuttavia tutti gli ultimi modelli di questo POS sono stati aggiornati con le ultime modalità di pagamento, come il contactless e l’NFC.
Inoltre si comportano come un telefono senza fili, ovvero sono dotati sì di una postazione fissa collegata via cavo, ma possono essere portati in giro come un telefono cordless, nel raggio di qualche metro.
Molti li preferiscono ai POS portatili per l’affidabilità della linea telefonica analogica, in quanto il segnale GPRS o WiFi spesso sono soggetti a interruzioni per motivi tecnici.
Il problema di questi terminali POS è però rappresentato dai costi: è sempre la banca a installarli e non sono mai in vendita ma in comodato d’uso, per il quale si pagano tutti i processi di installazione, manutenzione aggiornamento e addirittura di disinstallazione, in alcuni casi.
Il più recente, il meno costoso e quello che consente di essere sempre aggiornato con nuove funzionalità, perché gestito dal un’applicazione installata esternamente che offre infinite possibilità di upgrade. È questa l’ultima frontiera dei terminali POS, che andrà a sostituire progressivamente quelli più tradizionali.
Come abbiamo detto, anche un POS fisso può diventare cordless ormai, soltanto non avrà un raggio d’azione ampio come quello costituito dai POS GPRS e Mobili.
In spazi molto estesi infatti è meglio dotarsi di uno di questi ultimi due modelli se non vuoi rimanere senza linea. Entrambi sono molto efficienti, se però la tua attività è itinerante consigliamo il GPRS, perché il mobile è necessariamente collegato al tuo smartphone, la cui batteria sappiamo non essere infinita.
Sono costituiti dai POS GPRS/GSM e dai mobile POS: terminali di ultima generazione che stanno soppiantando i POS collegati via Ethernet.
Sono diverse le problematiche che possiamo riscontrare quando utilizziamo il POS, vediamone alcune.
Gli ultimi modelli vengono venduti e consegnati già configurati, per cui non dovrai eseguire nessuna operazione in autonomia. Se non dovesse essere così, contatta immediatamente l’assistenza perché il terminale è certamente guasto. Per i POS tradizionali invece sarà la banca a mandarti un tecnico che si occuperà dell’installazione e della configurazione.
È la problematica più frequente che può avere diverse cause.
Per questa circostanza conviene sempre spegnere e riaccendere il POS, staccare e riattaccare il cavo Ethernet se si tratta di un fisso, e vedere se si riconfigura in automatico. In caso contrario contatterai l’assistenza che dovrà intervenire sul posto.
Ogni terminale POS è dotato di un numero identificativo detto TML.
Questo è utile soprattutto all’assistenza tecnica per identificare il giusto terminale e, allo stesso tempo, serve al cliente e a te per risalire a una transazione effettuata, in caso di necessità.
Solitamente nei POS che emettono scontrini, si trova su tutte le ricevute ed è un codice a 8 cifre.
Ci sono però dei POS che non utilizzano una stampante ma inviano documenti telematici: allo stesso modo il TML sarà indicato nella mail o nell’sms relativo alla transazione.
In conclusione, i terminali POS fortunatamente si evolvono molto rapidamente come tutti gli strumenti tecnologici e oggi è possibile accedere a un vasto numero di offerte che consentono di trovare la soluzione ideale per ogni esercente e professionista.
Il dibattito intorno ai costi, e soprattutto alle commissioni molto care, è ancora in corso e attualmente si sta pensando di creare nuovi incentivi per tutti, diversi dal cashback che agevola soprattutto i consumatori, affinché anche i più riottosi siano spronati a usare i pagamenti digitali.
La proposta avanzata, in primis dagli esercenti, è quella di azzerare le commissioni fino ai 25 € (inizialmente erano 30, tuttavia hanno ritenuto questo compromesso ragionevole), anche perché al momento i controlli sono inesistenti e le sanzioni per il mancato rispetto dell’obbligatorietà sono risibili.
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