Sei in cerca dei tassi mutui più convenienti sul mercato? Allora sei nel posto giusto!
In un mutuo il tasso di interesse non è altro che il costo da affrontare per vedersi erogare il finanziamento. Si tratta di una percentuale calcolata sul capitale ottenuto, chiaramente concordata con la banca nel momento della sottoscrizione del contratto. I tassi mutui possono essere fissi o variabili, ma le forme di prestito possono essere diverse e prevedere l’utilizzo misto di entrambe le tipologie di tasso.
I tassi di interesse rappresentano la spesa maggiore per il mutuo, seppur non siano gli unici costi da affrontare, dal momento che a seconda del prodotto possono essere previste spese di istruttoria, di gestione della pratica, notarili, assicurative, di incasso rata e altre ancora. In questo articolo vedremo nel dettaglio come funzionano i tassi mutui, l’andamento attuale, quali formule di calcolo esistono e tutto quello che occorre sapere in merito.
Prima di proseguire, ecco una tabella con le piattaforme per i migliori tassi mutui, le loro caratteristiche e i link ai siti ufficiali
Di seguito, invece, trovi una lista delle piattaforme con i migliori tassi mutui del 2021:
Abbiamo detto che i tassi di interesse all’interno di un mutuo rappresentano il costo da sostenere per l’erogazione del credito, e in parte costituiscono anche il guadagno per la banca per aver concesso il servizio. Un mutuo, dunque, non è altro che un prestito, eventualmente finalizzati all’acquisto di una casa piuttosto che alla sua ristrutturazione, che prevede un rimborso attraverso quote mensili.
La scelta della tipologia di tasso, che come vedremo può essere fisso o variabile, determina anche l’ammontare della rata mensile da sostenere. In altre parole, alla fine del piano di ammortamento, il debitore avrà rimborsato alla banca la quota capitale, la quota interessi e le spese accessorie, ovvero una serie di costi da affrontare affinché il credito venga erogato.
Abbiamo detto che quando si richiede un mutuo in banca, è necessario affrontare una scelta molto importante, che tra l’altro determinerà anche il costo del mutuo, ovvero quella tra tasso fisso e tasso variabile. Il tasso fisso prevede che le rate mensili pagate dal debitore siano appunto costanti per tutta la durata del finanziamento, mentre per il tasso variabile il discorso è decisamente diverso.
Il tasso variabile prende il suo nome dal fatto che può appunto variare sulla base del tasso Euribor. La soluzione del tasso fisso consigliata per coloro che non intendono affrontare il rischio di un aumento dei tassi di interesse, che comporterebbe inevitabilmente anche una rata più cara con il passare degli anni. Ovviamente potrebbe accadere anche il contrario.
Se il tasso Euribor dovesse diminuire infatti anche i tassi applicati dalle banche diventerebbero meno onerosi, e di conseguenza calerebbe l’importo delle rate. Chiunque intenda rischiare sperare che i tassi possano diminuire, dovrà optare per un mutuo a tasso variabile.
Nel 2021 sottoscrivere un mutuo è sicuramente più conveniente di qualche anno fa. Questo perché i tassi mutui oggi sono ai minimi storici, quindi anche il costo del finanziamento è inferiore.
Il tasso di interesse viene determinato sulla base dell’Euribor, comunicato ogni giorno dall’European Money Markets Institute. Si tratta di una media calcolata sui tassi di interesse destinati ai depositi delle maggiori banche europee.
All’Euribor dovrà essere sommato lo spread, ovvero una percentuale variabile a seconda dell’istituto di credito, che sostanzialmente corrisponde al guadagno per quest’ultimo. L’Euribor più lo spread determina il tasso di interesse che il debitore dovrà pagare per la sottoscrizione del mutuo. Il tasso Euribor ha fatto la sua comparsa nel momento in cui è nato l’Euro, andando a sostituire i tassi nazionali delle banche di ogni Paese EU.
Ad ogni modo, per comprendere i tassi mutui oggi è necessario anche differenziare il tipo di mutuo richiesto, se mutuo prima casa, seconda casa, giovani con accesso al Fondo Garanzia o altri. Dobbiamo precisare, però, che i tassi mutui non rappresentano l’unico costo da affrontare per l’erogazione del finanziamento. Su qualsiasi proposta commerciale infatti, è possibile individuare due diverse voci.
La prima di queste voci è il TAN, ovvero il Tasso Annuo Effettivo. Tale valore indica effettivamente la quota di interessi annuali che il sottoscrittore pagherà all’istituto erogante.
La seconda voce è il TAEG, quindi il Tasso Annuo Effettivo Globale. Per comprendere il costo finale del mutuo, è necessario tu faccia riferimento a quest’ultimo, perché include tutte le altre voci di costo.
Quando un soggetto richiede un mutuo infatti, deve affrontare tutta una serie di costi, solitamente diversi da banca a banca, che possono far lievitare o diminuire la spesa finale del finanziamento. Tra questi troviamo le spese di istruttoria e gestione della pratica, le spese notarili e assicurativi, quelle necessarie per la perizia e molte altre ancora. Tutte queste voci sono racchiuse da un unico indicatore, appunto il TAEG.
Ad ogni modo, come accennato nel 2021 i tassi mutui sono sicuramente più contenuti rispetto al passato, quindi può essere un buon momento per acquistare o ristrutturare casa (al netto di altri incentivi e agevolazioni statali che cambiano di frequente). Ad oggi, a seconda dell’istituto, possiamo trovare TAN che partono dallo 0,75%, e TAEG intorno all’1% medio.
Il tasso di interesse non varia solamente sulla base dell’Euribor, ma anche a seconda del prodotto finanziario prescelto.
Ad incidere sul costo finale quindi, troviamo anche la durata del piano di ammortamento, ma non solo. Particolari agevolazioni ad esempio, possono far diminuire tale costo, chiaramente sulla base del soddisfacimento di particolari requisiti del titolare del mutuo.
Negli ultimi anni l’andamento dei tassi di interesse, grazie anche alla diminuzione dell’Euribor, è calato notevolmente, e per questo motivo il 2021 potrebbe rappresentare un buon momento per acquistare o ristrutturare casa, senza dimenticare tutti gli incentivi e le agevolazioni previste. Basti pensare che nel 2010, i tassi di interesse si aggiravano intorno al 2,5%, e che oggi sono inferiori all’1%.
Come spiegato in precedenza, dal2021 potrebbe arrivare un buon momento per acquistare o ristrutturare casa, ma secondo alcune previsioni questo periodo d’oro non è destinato a durare a lungo.
Sono in molti a chiedersi infatti se i tassi di interesse rimarranno così bassi anche nei prossimi mesi, ma alcune dichiarazioni ufficiali della Banca Centrale Americana fanno pensare a un’inversione di tendenza.
Il timore, mantenendo i tassi così bassi, è che possa aumentare l’inflazione a lungo termine. Il costo della vita, infatti, dovrebbe rimanere intorno a un +2% per essere considerato accettabile, ma negli ultimi mesi si sono registrate punte di +5%. Chiaramente il 2020, anno di riferimento, è stato un momento particolare con un blocco delle attività causato dal periodo pandemico.
Di contro la situazione nel Vecchio Continente sembra migliore di quella americana, e il costo della vita effettivamente si attesta intorno al +2%. Per questo motivo, se le intenzioni sono quelle di acquistare casa nei prossimi anni, il consiglio è quello di seguire con molta attenzione gli scenari possibili, perché ovviamente le condizioni americane non possono essere ignorate, e le possibilità di un aumento dei tassi sono concrete.
Miglior piattaforma per tassi mutui agevolati
Trovare il miglior tasso mutuo potrebbe non essere facile ricorrendo ai tradizionali canali bancari offline. Inutile sottolineare come per risparmiare sia necessario confrontare diverse offerte per scegliere quella più conveniente e consona alle proprie esigenze.
Recarsi personalmente presso gli sportelli bancari richiede anche un impegno di tempo notevole. Ma come per altri ambiti, internet ci fornisce la soluzione.
Tale soluzione proviene dai comparatori online, particolari siti web che si occupano di mettere a confronto le tariffe di diverse tipologie di servizi, compre i tassi di interesse dei mutui. Su queste piattaforme, quindi, non dovrai fare altro che inserire pochi dati, tra cui la tua età, il luogo di residenza, l’importo da richiedere attraverso il mutuo, la scelta tra tasso fisso, variabile o misto e la durata del piano di ammortamento.
Con quest’ultimo valore facciamo riferimento al numero di anni necessari per il rimborso del finanziamento. Una volta comunicate queste poche informazioni, il sistema sarà in grado di confrontare moltissime offerte del mercato, proponendoti solamente le migliori. Una volta scelta quella che meglio può soddisfare le tue esigenze, dovrai selezionarla per essere reindirizzato sul sito della banca che la propone per finalizzare la richiesta.
Per comprendere il calcolo tasso mutuo è necessario innanzitutto differenziare il tipo di mutuo richiesto. Tra questi ricordiamo il mutuo prima casa, seconda casa, giovani con accesso al Fondo Garanzia o altri ancora.
Ma tassi mutui non rappresentano l’unico costo da sostenere per l’erogazione del prestito. Sul materiale informativo e pubblicitario di banche e istituti di credito, infatti, potrai individuare due diverse voci.
La prima di queste è il TAN. Si tratta del Tasso Annuo Effettivo e indica la quota “nuda e cruda” di interessi annuali che il sottoscrittore pagherà all’istituto erogante. Questo valore è rappresentato dalla somma dell’Euribor e dello spread, ovvero una percentuale maggiorata sul primo che corrisponde al guadagno per la banca. Inutile sottolineare come tale valore cambi da istituto a istituto.
La seconda voce, invece, è il TAEG, ovvero il Tasso Annuo Effettivo Globale. Il vero valore da considerare per comprendere il costo finale del mutuo è proprio il TAEG. La spesa per ottenere l’erogazione del mutuo infatti, non è rappresentata solamente dalla quota di interessi (seppur sia sicuramente la maggiore), ma anche da una serie di altri costi accessori.
Ad esempio, ai fini dell’erogazione del credito la banca dovrà avviare un’istruttoria sul passato creditizio del richiedente, per indagare se con altri finanziamenti è stato puntuale nei pagamenti. Tale indagine avviene consultando i registri della centrale rischi, per verificare se il nome del futuro mutuatario compare in qualità di cattivo pagatore. Tale istruttoria ha un costo, e solitamente viene addebitato al cliente (ma non sempre).
In aggiunta alle spese di istruttoria troviamo quelle di gestione della pratica, quelle necessarie per sottoscrivere la polizza incendio sull’abitazione (che nell’ipotesi di acquisto prima casa è una condizione obbligatoria da rispettare per l’erogazione del mutuo), i costi di incasso rata (non sempre previsti) e molte altre voci comunque riportati sull’informativa precontrattuale.
Tutte queste voci appena elencate, non vengono rappresentate dal TAN, bensì dal TAEG, l’unico vero indicatore del costo finale del finanziamento.
Fare affidamento solamente sul TAN potrebbe risultare un errore, perché potenzialmente un istituto potrebbe applicare un tasso di interesse più basso, ma dei costi maggiori che potrebbero annullare la convenienza del mutuo, o addirittura farlo risultare più caro.
L’ammontare degli interessi che il debitore dovrà pagare alla banca è direttamente proporzionale a tre fattori, ovvero il capitale richiesto in prestito, la durata del piano di ammortamento, quindi gli anni di rimborso e il tasso applicato.
Per effettuare un calcolo del tasso interesse mutuo è necessario utilizzare una semplice formula matematica, ovvero: (Capitale x tasso annuo x giorni)/36.500.
Chiunque richieda un mutuo in banca si ritroverà ad affrontare una scelta molto importante, che determinerà anche il costo finale del mutuo: tasso fisso o tasso variabile.
Come facilmente intuibile dal nome, il tasso fisso prevede che le rate mensili pagate dal debitore siano appunto fisse e costanti per tutta la durata del mutuo. Il discorso cambia invece con il tasso variabile.
Quest’ultimo prende il suo nome dal fatto che può variare sulla base del tasso Euribor, che come spiegato in precedenza varia a seconda del momento storico. La soluzione del tasso fisso è maggiormente indicata per coloro che non intendo affrontare il rischio di un possibile aumento dei tassi di interesse, che comporterebbe inevitabilmente anche una rata più cara nel tempo.
Ovviamente potrebbe accadere anche il contrario, ovvero che il tasso Euribor diminuisca, e che per questo motivo anche i tassi applicati dalle banche scendano, e le rate dei mutui di riflesso. Se le intenzioni sono quelle di rischiare, e di sperare che i tassi possano diminuire, è chiaramente preferibile l’opzione del tasso variabile.
Come sempre non esiste una risposta universalmente valida per qualsiasi persona, e per questo motivo è necessario fare delle valutazioni.
Per quei soggetti che non prevedono un miglioramento delle proprie condizioni economiche negli anni immediatamente successivi alla stipula del contratto, potrebbe essere migliore la scelta del tasso fisso, perché un aumento della rata potrebbe esporre a rischi di insolvenza.
Questo significa che i mutui a tasso variabile sono maggiormente consigliati ai possessori di reddito medio-alto, perché nel caso la situazione tassi di interesse dovesse diventare sfavorevole, potrebbero sostenere l’aumento della rata senza problemi. Alcuni istituti offrono prodotti finanziari che prevedono un “mix” tra tasso fisso e variabile, oppure la possibilità di cambiare il tasso periodicamente.
Questo significa che se il mutuatario ha scelto in fase di sottoscrizione del finanziamento un tasso fisso, dopo un determinato periodo di tempo potrà optare per il tasso variabile e viceversa, in alcuni casi anche più volte durante tutta la durata del mutuo.
Chiaramente più complessa è la forma del mutuo, maggiore sarà l’attenzione necessaria in fase di stipula del contratto, per evitare spiacevoli sorprese future.
Il blog ideale per chi vuole accrescere la propria cultura finanziaria ed investire al meglio i propri risparmi