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S&P 500 ETF: Cosa Sono, Come Funzionano, Quali Comprare e Dove

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Stai cercando informazioni sugli ETF S&P 500? Sei nel posto giusto!

In questa guida scoprirai cosa sono gli ETF S&P 500, quali sono le loro principali caratteristiche, i vantaggi, quanto è possibile guadagnare con gli ETF S&P 500, quali scegliere e comprare e quali sono le migliori piattaforme da utilizzare per investire in ETF S&P 500.

Di seguito trovi una tabella nella quale sono state messe a confronto le principali caratteristiche dei migliori broker per investire in ETF S&P 500, qual è la nostra valutazione ed il link al sito ufficiale.

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Classifica dei migliori broker per comprare ETF S&P 500

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ETF S&P 500: cosa sono

Gli ETF S&P500 sono dei fondi passivi che investono sui componenti dell’indice americano che rappresenta le 500 più grandi società quotate in Borsa che vengono classificate per mezzo della capitalizzazione in Borsa. Di conseguenza, gli ETF vanno ad investire in azioni e tutte quotate in dollari americani.

Questi strumenti possono replicare l’andamento dell’indice americano investendo direttamente nelle azioni, e quindi con una replica fisica, oppure tramite l’utilizzo di strumenti derivati che hanno come sottostante lo stesso indice. 

Questi ETF sono molto diffusi poiché l’indice è un punto di riferimento, tanto che viene citato il suo andamento in tutti i telegiornali quando si parla dell’andamento della giornata borsistica.

Il suo andamento è anche piuttosto stabile, poiché composto da tante aziende e interessa un territorio vasto e solido come quello degli Stati Uniti. Vengono così facilmente compensate le oscillazioni che si possono presentare in alcuni titoli per momenti contingenti.

Questo non tiene al riparo l’indice da andamenti generalizzati dell’economia, ma se si guarda l’indice dalla sua nascita nel 1929 fino ad oggi si nota un andamento crescente. Questo non significa che se investi oggi non puoi perdere, ma, se detieni per un periodo sufficiente l’indice, proseguirà quasi sicuramente il trend e otterrai un profitto.

Come funzionano gli ETF S&P 500

Gli ETF sullo S&P500 replicano l’andamento di questo indice. Visto che è molto diffuso e viene considerato lo specchio dell’economia americana, questo ha incoraggiato le case di gestione a cercare di differenziare la replica aggiungendo elementi nel tentativo di ottenere un extra rendimento.

Non sempre questi tentativi ottengono un buon risultato e, qualche volta, è migliore la performance ottenuta dall’indice nudo e crudo. In questi ETF la replica sintetica è quella che ha maggior successo, tra l’altro perché il numero di titoli è pari a 500 e quindi è un numero alto anche per un fondo con alta capitalizzazione.

Molto più pratico appoggiarsi ad un future o ad un contratto swap che non ha bisogno di grandi aggiustamenti come invece ce l’avrebbe una replica fisica.

Da considerare che l’acquisto direttamente delle azioni è quello che consente di ottenere la distribuzione degli utili che, a loro volta, permettono all’ETF di staccare le cedole senza dover vendere titoli. Diventa così importante prevedere almeno in modo parziale la replica fisica in caso di ETF a distribuzione.

Per quanto riguarda la previsione delle oscillazioni dell’indice, che implicheranno un’oscillazione nella quotazione dell’ETF, queste riflettono l’andamento dell’economia americana.

In linea di massima, quando si verifica una fase espansiva, l’indice aumenterà di valore, mentre in caso di contrazione questo diminuirà di valore. Indicatori che possono far percepire se è giunto il momento della recessione e quindi presumere che sia ora di uscire dall’investimento, è il tasso di disoccupazione, che è una delle rilevazioni che viene fatta settimanalmente e ha influssi sia sul S&P500 che sul valore del dollaro.

Altro valore da tenere in considerazione è quello del tasso di interesse deciso dalla Federal Reserve che fa capire qual è il momento attuale. Infatti, la FED aumenta il tasso di interesse in momenti di espansione per rallentarla e per avere le armi pronte in caso di recessione, momento che richiede che l’autorità provveda a diminuire il tasso di interesse per far ripartire l’economia.

Il tasso, infatti, ha influenza sui tassi applicati dalle banche ai finanziamenti ai privati ma anche alle aziende.

Più i tassi sono alti, meno le aziende saranno invogliate ad effettuar investimenti e si avrà un rallentamento dello sviluppo, mentre più i tassi sono bassi, maggiore sarà la propensione a chiedere prestiti per investimenti espansivi.

Influssi sull’andamento economico ce l’ha anche la quotazione del dollaroPiù il biglietto verde perde di valore, maggiore è la facilità di esportazione per le aziende americane che saranno percepite più convenienti dalle imprese straniere, mentre più il dollaro accresce il suo valore più sarà difficile vendere su territorio straniero.

La decisione del tasso di interesse ha influssi anche sul valore del dollaro per un ragionamento di natura finanziaria, che fa sì che i rendimenti finanziari tendano al pareggio. Se la FED aumenta i tassi di interesse, aumenteranno non solo i tassi sui mutui, ma anche i tassi di rendimento di obbligazioni e titoli di stato.

Tra l’altro i Treasure statunitensi sono considerati i titoli di stato più sicuri al mondo. Per questo il ragionamento è molto semplice: se aumentano i tassi diventa più conveniente il reddito fisso americano.

Per far sì che il valore dell’investimento statunitense e straniero rimanga indifferente deve crescere il valore del dollaro in modo che costi di più prendere dollari agli stranieri e, di conseguenza, si ha un pareggio nel rendimento reale dell’investimento.

Aumento di tassi di interesse e aumento del valore del dollaro hanno lo stesso risultato sull’andamento dell’economia e dello S&P500, favorendo una sua discesa. Al contrario l’abbassamento del tasso di interesse favorirà una svalutazione del dollaro e servirà ad aumentare il valore dello S&P500.

Una variabile molto importante nello S&P500 oggi come oggi è il valore dei titoli tecnologici che, grazie alla loro capitalizzazione, sono preponderanti nella composizione dell’indice. Per questo, anche se non ci sono limiti di settore in questo indice, le vicissitudini di Facebook, Google e Amazon hanno un impatto molto forte sull’indice e sono da tenere in considerazione.

Si può prevedere che questa tendenza aumenterà ancora di più in futuro, mentre, probabilmente diventeranno meno presenti nell’indice imprese più tradizionali come quelle del settore automobilistico che non si sono sapute integrare con le nuove tecnologie e le nuove tendenze.

L’ingresso di un nuovo titolo di un nuovo comparto nello S&P500 spesso è un evento da considerare come segno di un momento di cambiamento. Così si è cominciato a capire che la sharing economy cominciava ad essere un elemento da cui non si poteva prescindere è stato molto facilmente comprensibile con l’ingresso di Airbnb in questo indice. Nonostante le difficoltà non sembra che questa tendenza verrà meno.

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Quali sono i vantaggi e quanto è possibile guadagnare con gli ETF S&P 500

Investire in un ETF sullo S&P500 è come investire nelle più importanti imprese americane, senza dover fare molte analisi, ma semplicemente sapendo che questo indice fa il lavoro al nostro posto, scegliendo tramite la capitalizzazione, le aziende che si stanno facendo strada negli Stati Uniti.

Le dimensioni delle imprese americane sono molto grandi, considerando la loro media e la media delle aziende quotate al listino di Milano. Il tessuto economico è molto differente e la grandezza non è una garanzia assoluta di successo.

D’altronde il crollo del 2008 in cui è fallita un’importante istituzione finanziaria è un panorama che difficilmente si può pensare di vedere in Europa. Lo Stato è meno interventista e si crede fermamente nella concorrenza e nel libero mercato.

Nonostante tutte queste differenze, è evidente come l’economia d’oltreoceano è quella che decide e traina tutte le altre del mondo. L’egemonia europea è messa un po’ in discussione dai recenti andamenti, ma quella americana non sta soffrendo gli stessi problemi.

La crescita dell’economia orientale non sembra disturbare molto gli USA, nonostante tutti i tentativi di Trump di eliminarla possa fare presagire che la situazione sia diversa. Sicuramente l’Europa è un partner più facile con cui trattare per la prima potenza mondiale, ma questo non inficia la potenza americana.

Su questo ragionamento può essere un vantaggio andare ad investire negli Stati Uniti piuttosto che in Europa. Per iniziare, utilizzare lo S&P500 è un modo per avere in portafoglio molti titoli con due grandi vantaggi. Da una parte ha una o più quote di un ETF che racchiude tutti questi titoli, senza dover affrontare le commissioni derivanti dalla contrattazione di tutti i pacchetti azionari.

Dall’altra puoi comprare e vendere in Europa uno strumento senza dover cercare un accesso allo NYSE o alle altre Borse americane. Basta un dossier titoli qualsiasi per poter avere accesso a questo.

Per guadagnare con lo S&P500 il ragionamento non è difforme dalla compravendita di qualsiasi altro strumento mobiliare. Bisogna comprarlo ad un prezzo e rivenderlo ad un prezzo maggiore. Se hai un orizzonte temporale di cinque anni o più, in realtà, statisticamente, puoi comprare questo indice e il relativo ETF in qualsiasi momento tu voglia, perché avrà un incremento di valore.

Se invece hai un orizzonte temporale minore puoi attendere un crollo della borsa e in quel momento comprare. Questo non ti dà una sicurezza su quale sia il momento giusto. Si può presumere che il nuovo lockdown alle porte possa portare un nuovo crollo delle borse, ma non è una sicurezza.

Tutte le altre grandezze da considerare sono piuttosto favorevoli ad un incremento di valore: il dollaro è diminuito di valore negli ultimi mesi in modo piuttosto netto e il tassi di interesse sono ai minimi. Un’idea vincente per poter ottenere un buon risultato è quello di effettuare acquisti ripetuti tramite pac o metodologie similari.

Quindi si tratta, una volta al mese, di comprare un certo numero di quote dell’ETF senza considerare quale sia il valore (PAC), ma potrebbe essere un’idea via di mezzo quella di guardare qual è il valore della quota. Si può così decidere di comprare ulteriori quote solo in caso la quota abbia un valore inferiore rispetto al precedente e magari esaurire il capitale da investire di fronte ad un crollo di almeno il 10%.

Altro vantaggio dall’investimento sul S&P500 è quello di non dover approfondire la storia di nessuna azienda americana, che conosciamo certamente in misura inferiore, anche se famosa rispetto a quelle di casa nostra.
Qualunque sia la tua decisione, in qualunque portafoglio una quota piccola o grande di S&P500 va inserita.

Da una parte si inserisce contemporaneamente un’esposizione al dollaro, che è sempre buona norma visto che è il valore di riferimento per molte altre grandezze (oro, petrolio), e in ottica di diversificazione è un’idea vincente.

Quali sono i migliori S&P 500 ETF sui quali investire

Lo S&P500 è uno degli indici più noti poiché raggruppa le migliori aziende quotate al NYSE per capitalizzazione. Praticamente tutte le case di gestione hanno nel loro catalogo un ETF su questo indice. Vediamo i migliori.

Amundi Index Solutions – Amundi S&P 500 UCITS ETF C EUR (EUR)

Questo ETF che si trova anche sulla Borsa Italiana con l’Isin LU1681048804 mira a replicare l’andamento dell’indice senza modificarlo in alcun modo. La replica viene effettuata in modo sintetico, quindi basandosi su strumenti derivati che hanno come sottostante lo stesso S&P500.

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La gestione è partita nel 2018 e nel 2019 ha guadagnato il 35% mentre quest’anno è in profitto dell’1%. Le commissioni che vengono addebitate annualmente sono dello 0,2% al massimo.

HSBC S&P 500 UCITS ETF (EUR)

L’ETF è agganciato allo Standard & Poor’s 500 senza praticare alcun aggiustamento. Puoi compravendere il titolo sulla Borsa Italiana con l’Isin IE00B5KQNG97. Questo fondo tende a replicare l’indice ma ha libertà di discostarsi e di investire fino al 10% in fondi HSBC.

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Inoltre la replica può essere effettuata sia in modo fisico che in modo sintetico, scegliendo anche un mix tra le due alternative. È specificato che, per la parte sintetica, possa investire su swap, CFD e altri derivati. Il fondo prevede la distribuzione degli utili. Il rendimento medio degli ultimi tre anni è stato pari al 13,80% contro una volatilità di circa il 16%.

Più nel particolare, nel 2016 il fondo ha reso il 14,4%, nel 2017 il 6,8%, nel 2018 ha perso lo 0,3%, nel 2019 ha guadagnato il 32,9% e da inizio anno sta facendo un profitto dell’1,6%. Le commissioni che la banca richiede sono pari allo 0,09%.

Invesco S&P 500 UCITS ETF (EUR)

Invesco ha emesso questo ETF che replica l’andamento dell’S&P500 e che puoi trovare facilmente sui listini di borsa con l’Isin IE00B3YCGJ38.

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Per la replica il fondo utilizza Swap e l’ETF non prevede la distribuzione di utili. Il fondo utilizza l’investimento nel paniere di titoli fisico compreso nell’indice di riferimento, ma effettua anche accordi con controparti qualificate sotto forma di swap che possono moltiplicare i guadagni o le perdite del fondo stesso. Il rendimento medio degli ultimi tre anni è stato del 14% contro una volatilità del 15,87%.

Più in particolare il fondo ha guadagnato nel 2016 il 14,8%, nel 2017 il 6,6%, nel 2018 ha perso lo 0,8%, nel 2019 ha guadagnato il 34,9% mentre da inizio anno sta avendo un profitto dello 0,7%. Le commissioni applicate annualmete sono dello 0,05%.

iShares Core S&P 500 UCITS ETF USD (Acc) (EUR)

L’ETF della società di BlackRock dedicata a questi strumenti che replica lo S&P500 ha Isin IE00B5BMR087. Il fondo può replicare l’andamento sia fisicamente che in modo sintetico e, per aumentare la redditività del fondo, può anche prestare i titoli presenti in portafoglio. Gli utili delle azioni saranno reinvestiti nel fondo stesso.

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Negli ultimi tre anni il rendimento medio è stato del 13,75% contro una volatilità del 16,12%. In modo più dettagliato, nel 2016 il fondo ha reso il 14%, nel 2017 il 6,7%, nel 2018 ha perso l’1%, nel 2019 ha guadagnato il 34,3% e da inizio anno sta ottenendo un profitto dell’1,2%. Il tutto contro commissioni annue dello 0,07%.

Lyxor S&P 500 UCITS ETF – D-EUR

Lyxor in riferimento all’indice S&P500 Net Total Return ha emesso questo ETF che ha Isin LU0496786574. Il fondo replica l’indice attraverso un metodo indiretto che si sostanzia nella sottoscrizione di un contratto swap over the counter. I dividendi vengono distribuiti tra i possessori delle quote di ETF.

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Il rendimento medio degli ultimi tre anni è stato del 14% contro una volatilità del 16,72%. Più specificatamente, nel 2016 ha guadagnato il 15,1%, nel 2017 il 7%, nel 2018 ha perso l’1%, nel 2019 ha reso il 34,9% mentre da inizio anno è in crescita dello 0,8%. Le commissioni annuali sono dello 0,15%.

Xtrackers S&P 500 Swap UCITS ETF 1C (EUR)

L’ETF targato Deutsche Bank che mira a replicare l’indice S&P500 ha Isin LU0490618542. Per fare questo il fondo può sia acquistare fisicamente le azioni che sottoscrivere contratti derivati che investono sull’indice stesso. Il rendimento medio degli ultimi tre anni è stato del 14,04% contro una volatilità del 15,87%.

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Più in particolare, nel 2016 l’ETF ha guadagnato il 15%, nel 2017 il 7%, nel 2018 ha perso lo 0,8%, nel 2019 ha guadagnato il 34,9% mentre da inizio anno sta facendo un +0,7%. Le commissioni annuali sono dello 0,15%.

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