Stai cercando informazioni sulle migliori obbligazioni da comprare oggi? Sei nel posto giusto!
Quali sono, dunque, le migliori obbligazioni da comprare? E quali sono quelle che possiedono in miglior premio a rischio? Cerchiamo, allora, di scoprire le migliori opportunità disponibili sul mercato e di evidenziarne le caratteristiche principali.
Innanzitutto, di seguito trovi una tabella nella quale sono state messe a confronto le principali caratteristiche dei migliori broker per comprare obbligazioni, qual è la nostra valutazione ed il link al sito ufficiale.
migliori broker per comprare obbligazioni
Investire in titoli e altri strumenti finanziari comporta sempre il rischio di una perdita di capitale
Il 67% dei conti degli investitori retail perde denaro negoziando CFD con questo fornitore.
Il mercato obbligazionario è, storicamente, una scelta obbligata per chi ha una propensione al rischio contenuta, un obiettivo temporale di medio termine e non possiede una cultura finanziaria tale da fungere da viatico verso la sperimentazione di nuove asset class.
Da sempre ritenuto un porto sicuro, il mercato dei titoli governativi e dei bond ha, negli ultimi anni, vissuto una completa metamorfosi. Il concetto di sicurezza, alla luce delle pesanti crisi bancarie che si sono succedute, ha cominciato ad essere sempre meno aderente alle reali condizioni del mercato mentre il progressivo deterioramento dei rendimenti attesi ha contribuito a rendere tali attività finanziarie sempre meno attraenti.
Nonostante ciò il mercato obbligazionario rimane piuttosto solido nelle sue posizioni e continua ad essere uno strumento prezioso per quel che concerne la diversificazione del portafoglio e la protezione del capitale nel medio periodo.
Benché non si possa parlare di redditività in senso stretto, il 2021 è iniziato con un sostanziale aumento dei rendimenti a scadenza delle obbligazioni governative accompagnato da un evidente irripidimento della curva dei tassi americani scatenato da prospettive economiche e spinte inflazionistiche più ottimistiche, conseguenza di una vigorosa politica fiscale di sostegno e dall’incedere della campagna di vaccinazione.
Contestualmente al rialzo di rendimento del decennale statunitense che ha toccato la soglia psicologica dell’1,50%, i mercati azionari, come spesso capita in contesti del genere, hanno mostrato i primi segni di nervosismo facendo segnare un ritracciamento evidente sui corsi.
Alla luce dello scenario attuale e delle prospettive future, quindi, possiamo senza dubbio affermare che anche per l’anno in corso le obbligazioni rimarranno un’asset class privilegiata.
Nonostante i titoli governativi possano sembrare strumenti di investimento desueti ai più, va rimarcato che si tratta di un asset finanziario di grande interesse per la maggior parte dei risparmiatori più conservativi e un prodotto mediante il quale ottenere una buona diversificazione di portafoglio.
Per questo motivo non si può prescindere dal valutare quali siano le prospettive economiche sui titoli stessi e come possono trovare impiego in una buona asset allocation.
Tra i titoli di stato più amati dal grande pubblico i BOT rappresentano sicuramente la punta dell’iceberg. Lontani i tempi in cui il rendimento dei Buoni Ordinari del Tesoro navigava intorno alle due cifre, oggi, nella maggior parte dei casi, il profitto derivante dall’acquisto è prossimo allo zero se non addirittura negativo.
Per questa ragione i BOT, al momento, non rappresentano una soluzione appetibile a meno che non si decida di sottoscrivere il titolo in emissione quando non è prevista l’applicazione di commissioni di acquisto.
Tra le obbligazioni governative più interessanti al momento vi segnaliamo i seguenti titoli:
Si tratta di due Buoni del Tesoro Poliennali a tasso fisso con liquidazione di cedole semestrali sul conto corrente, quotati oggi sopra la pari e con rimborso a scadenza a 100. Il primo titolo ha una vita residua di poco più di 10 anni mentre il secondo è un trentennale puro.
Benché il rendimento sia contenuto in entrambi i casi e sia certo soltanto nel caso del mantenimento dei titoli a scadenza ha alcuni elementi di pregio da non sottovalutare. Tra questi, in primo luogo, la garanzia dell’ente emittente che, in entrambi i casi è lo Stato Italiano, e, successivamente, la tassazione agevolata (al 12,50% anziché al 26%).
I due strumenti finanziari sono indicati per chi vuole accantonare delle somme in un prodotto dal rendimento certo, ma è ragionevolmente sicuro di poter mantenere il prodotto fino alla scadenza naturale del titolo. Se venduti prima, infatti, il prezzo di cessione può essere anche notevolmente più basso in relazione all’andamento dei tassi di mercato.
In un contesto di mercato come quello attuale ove l’inflazione dichiarata è ridicola, ma non si può escludere in una sua ripresa, la soluzione migliore per proteggere il proprio capitale dalla svalutazione del potere d’acquisto è, senza dubbio, rappresentata da un Titolo di Stato legato all’inflazione.
Tra quelli disponibili sul mercato, attualmente, il più conveniente è:
Il titolo è consigliato per tutti quei risparmiatori che si approcciano al mercato con una bassa propensione al rischio e con un obiettivo di protezione del capitale nel medio lungo periodo. Si tratta di uno strumento finanziario il cui capitale rimborsato a scadenza e le cui cedole sono rivalutate sulla base del valore dell’inflazione in area euro.
Benché il rendimento non sia troppo appetibile la natura particolare del titolo lo rende una soluzione appropriata per investitori conservativi e per patrimoni da preservare nel tempo.
Nonostante il Buoni Postali Ordinari non possano essere considerati delle obbligazioni in senso stretto e non siano di emissione governativa, non possiamo trascurare l’impatto di gradimento che, ancora oggi, hanno fra il pubblico.
Sebbene il rendimento non sia paragonabile a quello di un tempo, i Buoni Postali possono essere considerati un prodotto adeguato a risparmiatori di media cultura finanziaria, con una scarsa propensione all’innovazione tecnologica, alla ricerca di uno strumento finanziario sicuro e facilmente sottoscrivibile.
Tra quelli attualmente disponibili possiamo consigliare:
Si tratta di uno strumento garantito dallo Stato, con tassazione agevolata al 12.5%, tasso fisso con prima cedola dopo un anno e liquidabile in qualsiasi momento. Il prodotto può essere acquistato presso qualsiasi sportello di Poste Italiane e può essere uno strumento di diversificazione interessante.
Non ci sentiamo invece di consigliarvi altre forme di Titoli di Stato (quali CTZ e CCT) al momento scarsamente appetibili.
Il mercato finanziario è certamente globalizzato, ma rimane comunque possibile ed opportuno diversificare il proprio portafoglio introducendo dei Bond che abbiano un ente emittente differente dallo Stato Italiano.
Naturalmente non vogliamo neppure prendere in considerazione l’ipotesi di una non solvibilità del nostro Paese, ma vi consigliamo comunque di valutare altri strumenti finanziari disponibili sul mercato.
Per chi vuole mettere i propri risparmi in un cassetto sicuro e proteggerli da eventuali eventi catastrofici può decidere di comprare:
Si tratta di un titolo di Stato decennale emesso dallo Stato tedesco non remunerativo, ma che può essere considerato una cassetta di sicurezza per i propri risparmi. Acquistare un Bund, infatti, è un’alternativa reale al proprio conto corrente sostanzialmente meno rischiosa del non investire anche a costo di non guadagnare nulla (anche il conto corrente, comunque, non può essere considerato un prodotto fruttifero).
Si tratta di un Titolo di Stato decennale emesso dallo Stato francese il cui funzionamento è sostanzialmente uguale a quello dei nostri BTP legati all’inflazione. Benchè il Paese transalpino non abbia la stessa solvibilità economica della Germania, può essere considerato un giusto compromesso tra diversificazione di portafoglio, sicurezza e rendimento. Un OAT, infatti, è un prodotto che protegge dalle spinte inflazionistiche e consente di proteggere il proprio capitale da un’eventuale perdita del potere d’acquisto.
In una buona asset allocation di portafoglio, infine, dovrebbe essere sempre presente una porzione di capitale che strizza l’occhio ai mercati americani. In questo momento vi consigliamo l’acquisto di:
Si tratta, in questo caso, di un Titolo di Stato emesso dal governo degli Stati Uniti d’America con cedola fissa dell’1.125%, quotato attualmente sotto la pari e, naturalmente, espresso in Dollari.
L’investimento è diventato appetibile soprattutto nel corso degli ultimi mesi poiché, come abbiamo già avuto modo di rilevare, la curva dei tassi americani è salita ed ha prodotto una discesa dei corsi sulle cedole più basse rendendole, di fatto, molto interessanti.
Naturalmente, in questo caso, non dobbiamo trascurare il fatto che, nell’acquisto, ci si espone al rischio cambio. Acquistare un titolo espresso in dollari significa accettarne le oscillazioni nei confronti della propria valuta e poiché i mercati valutari sono quanto di più indecifrabile via sia, risulta difficile esporsi a previsioni di medio periodo senza incorrere nel rischio di fare una figuraccia.
Premesso ciò, comunque, l’acquisto di un TBond rimane senz’altro una buona idea per solvibilità dell’emittente, rendimento attuale maggiore rispetto alle emissioni europee e per introdurre nella propria asset allocation una più o meno grande porzione di valuta forte quale la moneta americana.
Nel caso in cui il dollaro si rafforzasse nei confronti dell’euro il guadagno sarà ancora più significativo sia sui flussi cedolari sul capitale rimborsato.
Il comparto dei Bond High Yeld rimane, indiscutibilmente, quello con maggiori opportunità di rendimento. Naturalmente qui il profilo di rischio dell’investimento e la remunerazione cambiano sostanzialmente rispetto alle emissioni governative.
Si tratta, infatti, di Bond di emissione governativa, ma con enti emittenti che non godono della stessa credibilità economica della Germania o degli Stati Uniti. Per questo motivo, per finanziarsi sul mercato, sono obbligati a lanciare dei prestiti obbligazionari a tassi molto interessanti (anche se non appetibili come qualche anno fa) che sono suscettibili di ampia volatilità in relazione all’andamento dei tassi e delle valute ed in conseguenza delle più o meno buone prospettive economiche dell’ente emittente.
Sono strumenti finanziari adatti a chi ha una propensione al rischio piuttosto elevata ed una discreta cultura finanziaria. sono sconsigliati per chi ha un profilo di rischio basso ed un obiettivo temporale contenuto nel tempo.
Gli High Yeld sono bond interessanti per rendimento, con un possibili profitti anche in linea capitale mediante anche negoziazioni speculative, ma richiedono prudenza almeno per quel quel che concerne il volume dei lotti sottoscritti.
I più interessanti attualmente disponibili sono:
Si tratta, rispettivamente, di Bond emessi dallo stato Brasiliano e Turco con cedola fissa superiore al 7% ed espressi in dollari. Benché siano soggetti ad una ritenuta fiscale del 26% e siano attualmente quotati sopra la pari rimangono comunque un’ottima soluzione per dare redditività al portafoglio e per approntare un asset allocation efficace.
Naturalmente bisogni essere consci che per ottenere un rendimento elevato è necessario correre più di un rischio. Gli Stati emittenti, infatti, non godono di grande credibilità finanziaria (il Brasile ha un rating pari a BB- e la Turchia è stata recentemente degradata a B2) e bisogna tenere in considerazione il rischio valutario, ma, pensandoci bene, è anche vero che il nostro Paese in questo momento ha un rating di BBB- e paga interessi di gran lunga inferiori.
Via libera, quindi, ai Bond paese emergenti, da maneggiare con cura.
Il mercato delle emissioni obbligazionarie da parte degli istituti di credito di italiani è, in questo periodo, piuttosto vivace grazie anche alle continue prospettive di aggregazioni bancarie.
Le obbligazioni subordinate sono strumenti finanziari che garantiscono un rendimento leggermente superiore ai tassi di mercato poiché, in caso di default dell’ente emittente, vengono rimborsare soltanto dopo il soddisfacimento dei creditori senior.
Nonostante ciò e grazie alle acque tranquille in cui navigano attualmente le banche italiane possono essere un investimento interessante da valutare.
Tra le opportunità del mercato abbiamo scelto:
Si tratta di un prestito obbligazionario emesso da Intesa San Paolo con vita residua molto contenuta ed un rendimento interessante rispetto a quanto proposto dal mercato. Poiché l’ente emittente è il più grande gruppo bancario italiano ed è in continua espansione, possiamo essere ragionevolmente tranquilli sulla solvibilità dell’ente emittente e, in ragione del tasso corrisposto e della breve scadenza, lo consigliamo a chi vuole investire parte residuale delle proprie disponibilità in uno strumento piuttosto conservativo.
Le obbligazioni convertibili rappresentano uno strumento di nicchia nel panorama del mercato finanziario italiano e come tali vanno considerate e trattate.
Si tratta di uno strumento finanziario quotato sui mercati ufficiale che ha le caratteristiche di un prestito obbligazionario tradizionale con pagamento di cedola a tasso fisso, ma che prevede al rimborso la conversione del valore nominale sottoscritto in azioni dell’ente emittente in luogo della restituzione del capitale con accredito sul conto corrente.
E’ un prodotto, quindi, da riservare ad una diversificazione limitata e particolarmente rischioso. Con la conversione del capitale in azioni, infatti, ci si espone in toto al rischio legato ad un investimento azionario (nel bene e nel male) e alla volatilità che esso impone.
Per chi ha una propensione al rischio elevata, una buona cultura finanziaria ed un atteggiamento speculativo sui mercati consigliamo:
L’ente emittente del prestito è Agatos Energia Srl (servizio elettrico nazionale destinato alle imprese) specializzata in soluzioni di energia pulita anche mediante impianti di fotovoltaico e impianti solari; il prestito obbligazionario paga un interesse facciale del 4,75% lordo con ricorrenza annuale e, nel 2026, verrà convertito interamente in azioni.
Il corso del titolo, attualmente, è fortemente deprezzato e si tratta di un investimento appropriato per chi, con fiducia nel settore, vuole scommettere su una rivalutazione aziendale e desidera garantirsi un tasso annuo cedolare di tutto rispetto.
Il prodotto, naturalmente, va maneggiato con attenzione e seguito costantemente per poter, eventualmente, correggere il tiro in corsa.
Il blog ideale per chi vuole accrescere la propria cultura finanziaria ed investire al meglio i propri risparmi