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Come Investire In ETF: I 4 Tipi Che Devi Assolutamente Conoscere

investire in etf

Stai cercando informazioni relative a come investire in ETF? Sei nel posto giusto!

L’argomento degli investimenti in ETF sembra abbastanza complesso da affrontare. Devi sapere, infatti, che esistono ben oltre 5000 ETF

E allora come si fa a scegliere quelli giusti sui quali investire i propri risparmi? Quali ETF ci sono sul mercato? Quali ETF possiamo effettivamente comprare?

Porsi queste domande è fondamentale perché se non conosci quali sono le possibilità, come fai a sapere se stai scegliendo lo strumento giusto per te?

Con questo articolo cercheremo di fare un po’ di chiarezza sul mondo degli ETF. Scoprirai quali tipi di ETF esistono e quali criteri utilizzare per sceglierli.

Inoltre ho selezionato 4 tipi di ETF che reputo i più interessanti sui quali investire: ti permetteranno di evitare errori sanguinosi e ti aiuteranno a scegliere la strada corretta per far crescere il tuo capitale di partenza.

Di seguito, trovi una tabella nella quale sono stati inserite i migliori broker online dove comprare ETF, le loro caratteristiche e il link al sito ufficiale.

Migliori broker per comprare ETF

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Cos’è un ETF?

Naturalmente immagino che tu sappia già cosa sia un ETF, ma in ogni caso una veloce ripassata non fa mai male.

In parole semplice, un ETF è un fondo di investimento all’interno del quale è possibile trovare diversi prodotti finanziari: azioni, futures, obbligazioni, materie prime, ecc…

Un fondo può essere paragonato ad un raccoglitore, quindi la prima distinzione che è necessario effettuare è legata al tipo di ETF: azionario, obbligazionario, sulle materie prime e a leva oppure inverso.

Investire in ETF azionari

Partiamo dagli ETF azionari che, come suggerisce il nome, sono composti da azioni. I tipi di ETF azionari più comuni sono tre.

Come investire in ETF che replicano un indice di mercato

Avrai sicuramente già sentito termini come S&P500, DAX, FTSE Mib, Nikkei, ecc… Si tratta di indici di borsa che includono tante azioni secondo vari criteri e uno dei più comuni è rappresentato dalle azioni delle aziende più capitalizzate.

cos'è un etf

Si tratta di ETF ideali per chi si avvicina per la prima volta a questo mondo perché sono estremamente facili da capire e ci danno tendenzialmente due possibilità:

  • creare un ETF secondo le allocazioni geografiche, quindi un po’ statunitense un po’ italiano, un po’ di altri Paesi europei;
  • comprare direttamente un ETF World, che seguirà l’andamento di tutta l’economia globale.

Investire in ETF che replicano un indice di settore

Questi ETF vanno a replicare un indice comprando di nuovo le azioni in quella esatta proporzione, ma non più appartenenti ad uno specifico mercato come poteva essere il mercato statunitense, ma di un settore.

A volte anche di un settore e di un mercato contemporaneamente, quindi puoi trovare ad esempio l’ETF che replica il settore bancario statunitense (due elementi differenti).

Oppure esistono degli ETF molto specifici, come ad esempio un ETF che replica l’andamento del mercato dei videogiochi, oppure un ETF sul mercato della cannabis.

investire in etf azionari

Anche questi ETF sono interessanti, perché permettono di andare ad esporsi su singoli settori, magari tralasciando quelli che non ti interessano particolarmente. Non avresti potuto agire così nel primo caso, ad esempio. Si tratta però di ETF più adatti ad un pubblico con esperienza maggiore e già pratico di investimenti finanziari.

Prima di passare alla prossima tipologia di ETF, ti ricordo che più è specifico un prodotto, più competenze sono necessarie per evitare errori. Ecco perché sconsiglio questi ETF ai principianti.

Investire in ETF REIT

Gli ETF REIT sono dei fondi immobiliari, quindi contengono tantissimi immobili, e consentono una diversificazione molto elevata. Sono interessanti se non preferisci scegliere una singola azienda o un singolo REIT.

Relativamente agli investimenti in ETF azionari è necessario aprire una piccola parentesi, legata ai cosiddetti ETF Smart Beta. All’interno di questa categoria di ETF ci sono prodotti un po’ più particolari che hanno dei parametri differenti dalla classica capitalizzazione dell’azienda.

etf reit

Ci sono degli ETF che danno molto più peso o comunque uguale peso alle aziende indipendentemente dalla capitalizzazione, a differenza di un ETF classico, dove più un’azienda è grande, più ha peso e questo crea una sproporzione.

Si tratta quindi di strumenti più rischiosi del normale ed è richiesto un livello di competenze ed esperienza elevato per approcciarsi con successo a questo tipo di investimento.

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Come scegliere ETF

Per scegliere un ETF possiamo utilizzare un sito straordinariamente completo: si chiama Justetf e ci aiuterà tantissimo nella selezione e nella comparazione dei vari ETF.

Da cosa è composto un ETF?

La prima domanda da porsi, ossia il primo punto da analizzare quando si tratta di scegliere il giusto ETF è capire quale indice si sta replicando: ci sono infatti tantissimi indici.

Uno dei più famosi e scambiati è lo Standard & Poor’s 500, che replica l’andamento delle 500 aziende americane a più elevata capitalizzazione.

Ne esistono davvero una grande quantità: abbiamo il FTSE Mib, abbiamo il cac40, abbiamo indici globali, quindi dobbiamo sapere con assoluta certezza quale indice stiamo cercando di replicare.

È importante inoltre essere consapevoli di cosa è contenuto all’interno dell’indice “originale”. Ad esempio è utile sapere che replicare lo S&P500, ti porterà ad investire al 100% in prodotti degli Stati Uniti, quindi solamente in titoli americani.

È un portafoglio molto sbilanciato da questo punto di vista, ma questo piccolo difetto può controbilanciato con altri ETF che replicano invece indici mondiali o europei.

Consultare il KIID

Per avere la conferma del fatto che l’ETF sia perfettamente in grado di replicare l’indice che si desidera replicare, dobbiamo aprire un documento che si chiama KIID: si tratta di un documento standard con tutte le informazioni dell’ETF tra cui il confronto tra l’ETF e l’indice che si vuole replicare.

Attenzione a non farti ingannare: un ETF che ha delle performance costantemente superiori all’indice di riferimento non è un buon ETF. Infatti se vogliamo replicare il mercato perfettamente, dobbiamo selezionare un ETF che sia perfettamente uguale, o il più vicino possibile, all’indice originale.

Se negli ultimi 5 anni l’ETF selezionato ha fatto meglio, potrebbe anche essere che nei prossimi cinque anni farà peggio, quindi il segreto sta nel cercare esclusivamente ETF che sono molto simili all’indice di riferimento.

Non ti devi far ingannare da variazioni temporanee, ma devi cercare la stabilità.

Il tempo di replica

Esistono principalmente due tipi di replica: quella fisica e quella sintetica.

La replica fisica si ottiene acquistando quote di azioni nella stessa misura dell’indice che si sta copiando (quindi si tratta di una replica vera e propria).

La replica sintetica è abbastanza complicata e prevede l’utilizzo di swap e contratti derivati. Di conseguenza, nella selezione che di solito eseguo io, evito di scegliere ETF con replica sintetica e mi focalizzo solamente su ETF con replica fisica.

Mi sento quindi di offrirti lo stesso consiglio e la stessa strategia, soprattutto se non sei un investitore esperto e stai scegliendo i tuoi primi ETF.

Dimensione del fondo

Quarto step: la dimensione del fondo. Devi sapere che, tendenzialmente, più un fondo è grande, meno costi ha e soprattutto riuscità a replicare l’indice nel migliore dei modi.

Per controllare la grandezza del fondo (completare) vediamo che tra questi il fondo più grande è senza dubbio il fondo Vanguard, quindi in questo caso anche solo per la grandezza il fondo Vanguard è da preferire (scopri i migliori ETF Vanguard).

Età del fondo

Età del fondo. Anche in questo caso dovresti preferire fondi più longevi, che sono sul mercato da più anni e che quindi da anni stanno costantemente dando prova che sono in grado di replicare il benchmark.

Qui non è il caso di essere troppo rigidi nella valutazione: un fondo di 15 anni fa non è tanto meglio di un fondo di 12 anni fa, però un fondo di 12 anni fa è senza dubbio più sicuro di un fondo costituito l’anno scorso.

Il motivo è che il fondo costituito l’anno scorso potrebbe anche estinguersi se le performance non saranno positive. Il consiglio, in generale, è evitare fondi nati da poco tempo.

Quali ETF scegliere: spese correnti

Questo è il fattore di valutazione più importante, dopo l’indice che si sta replicando. Infatti l’unico motivo concreto per cui un ETF non sarà mai in grado di replicare perfettamente un indice di mercato è rappresentato dalle spese.

Infatti se l’indice fa +10 punti e anche l’ETF fa più 10 punti, poi noi dobbiamo pagare una percentuale di commissioni.

Ecco che allora saremo sempre leggermente indietro rispetto al mercato generale, ma purtroppo non ci sono alternative.

Come puoi facilmente intuire più basse sono le spese, meglio è: i fondi che trovi su DEGIRO, ad esempio, hanno tutti spese molto basse, ma se un fondo avesse l’1% di spese probabilmente sarebbe molto più caro rispetto agli altri e dovresti scartarlo (la media è sugli 0,5 punti percentuali).

La liquidità

Altro punto fondamentale è la liquidità. Se compri un ETF e poi quando desideri venderlo non c’è nessuno che te lo compra, dovrai per forza tenerlo in portafoglio.

Proprio per questo motivo devi capire se l’ETF è scambiato oppure no, quindi devi andare nel sito del tuo broker (nel mio caso DEGIRO) o della banca di investimento che stai utilizzando e controllare i volumi che ha questo etf.

Se un etf ha un volume di 20.000 titoli scambiati ogni giorno ed un altro viene invece scambiato 10 volte in tutta la giornata, chiaramente quello da 20.000 è nettamente da preferire.

Quello da 10 invece possiede il cosiddetto rischio di liquidità, che è un rischio notevole se parliamo di volumi così bassi.

Oltre al problema della liquidità c’è anche il problema degli spread alti: se compri un ETF che è poco scambiato, lo spread, ossia la differenza tra prezzo di acquisto e prezzo di vendita, sarà molto elevato.

Per alcuni ETF si può arrivare anche al 2-3%. Quindi nel momenti in cui lo compri stai già perdendo il 2-3%.

Come scegliere un ETF: distribuzione dividendi

Ultimo punto da tenere in considerazione nella scelta di un ETF è la distribuzione dei dividendi. Se è previsto un dividendo, l’ETF può distribuire questo dividendo in due modi.

Nel primo caso, l’ETF staccherà periodicamente un dividendo a chi lo possiede, quindi ti verrà effettivamente accreditato sul conto un dividendo.

Nel secondo caso, c’è l’accumulazione: in questo caso i dividendi non ti verranno pagati direttamente, ma verranno reinvestiti automaticamente all’interno dell’ETF.

Non esistono particolari vantaggi o svantaggi in questo caso: dipende molto da cosa desideri fare e da qual è il tuo obiettivo finanziario.

Ad esempio, se il tuo obiettivo è di lungo termine e desideri reinvestire nell’ETF, l’accumulazione potrà essere utile perché ti risparmierà un sacco di transazioni.

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Come investire in ETF obbligazionari

Ora occupiamoci degli ETF obbligazionari. Ci sono due distinzioni da effettuare:

  • obbligazioni emesse da governi;
  • obbligazioni emesse da aziende.

Nel primo caso tendenzialmente si tratta di obbligazioni più sicure, ma questo discorso non ha valore se prendiamo obbligazioni di Paesi emergenti, con economie instabili.

La seconda distinzione da fare è invece molto più importante e riguarda il rating delle obbligazioni, ovvero la valutazione che le agenzie di rating danno alle obbligazioni.

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In pratica questa valutazione si riferisce all’effettiva capacità di ripagare i propri debiti di un’azienda o di uno Stato.

Le obbligazioni con un rating migliore, quindi con un voto più alto, offrono interessi più bassi proprio perché sono ritenute meno rischiose; viceversa invece le obbligazioni vengono definite junk (spazzatura).

Le obbligazioni junk si pongono al di sotto del livello che viene definito dagli investitori come investment-grade.

Se cerchi ETF obbligazionari ed accanto ad essi noti che c’è la sigla IG (investment grade), significa che le obbligazioni all’interno di quell’ETF sono di alto livello e quindi gli interessi sulle obbligazioni saranno tendenzialmente bassi.

Se invece non c’è scritto nulla oppure c’è addirittura la sigla Junk o jnk, stiamo parlando di obbligazioni non investment grade, o comunque la maggior parte di quelle contenute nell’ETF. Meglio evitare.

Voglio aprire una piccola parentesi anche sugli ETF obbligazionari: cerca di fare molta attenzione agli ETF estremamente piccoli e poco scambiati, perché può diventare complicato gestirli, sia come collocazione nel proprio portafoglio di investimenti, sia come liquidabilità.

Potrebbe infatti diventare difficile venderli, oppure si tratta di ETF semplicemente più costosi. Quindi assicurati che, quando compri un ETF obbligazionario, questo abbia una dimensione di qualche centinaio di milioni e un’elevato volume di scambio.

Investire in ETF con materie prime 

Arriviamo alle materie prime, anche queste fondamentali in un portafoglio diversificato.

Qui ci allontaniamo leggermente dagli ETF: il prodotto adatto a replicare l’andamento delle materie prime si chiama ETCIn questo caso non sarà un fondo contentente azioni, ma sarà un fondo con un altro tipo di prodotto finanziario: i futures.

Questa opzione rappresenta la modalità più semplice per replicare una materia prima, come può essere l’oro. Infatti esistono un sacco di ETC sull’oro.

come investire in etf materie prime

Tuttavia per investire nelle materie prime è anche possibile comprare dei veri e propri ETF, che contengono aziende che operano sul mercato di una materia prima.

Possiamo investire nell’oro direttamente con un ETC, oppure possiamo investire in aziende che estraggono oro, con un ETF: in quest’ultimo caso però stiamo aggiungendo al rischio di base legato all’investimento in oro, anche il rischio aziendale dell’investire nell’azienda che lo estrae.

Quindi, a seconda del grado di rischio che sei disposto a sopportare, scegli cosa fa al caso tuo.

Anche perché sulle materie prime ci sono veramente tantissimi prodotti: ci sono i prodotti sulla singola materia prima, come può essere l’oro, il petrolio, oppure anche dei panieri come quello dei metalli preziosi o delle materie prime agricole.

Investire in ETF a leva

Arriviamo all’ultima categoria, quella degli ETF a leva oppure short. Questi prodotti sono particolari perché anche in questo caso sfruttano i derivati e quindi sicuramente sono più rischiosi degli altri che abbiamo visto finora.

Gli ETF short, oppure inversi, operano al ribasso e replicano inversamente l’andamento di un attività. Ad esempio, un indice ETF short sul S&P500, ti permetterà di guadagnare nel caso in cui l’S&P500 scendesse.

Esistono poi anche gli ETF a leva e sono facili da distinguere semplicemente perché hanno accanto un numerino che può essere due o tre seguito dalla x, quindi 2x.

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Questi ETF permettono di aggiungere un effetto moltiplicatore all’indice, che nel caso fosse 2x, andrà a raddoppiare le performance e le potenziali perdite. Lo stesso meccanismo vale anche al ribasso.

Quanto appena detto significa quindi che è possibile combinare i due effetti: un ETF short 2x ti farà guadagnare il doppio per ogni punto percentuale perso dal S&P500.

Alcuni investitori utilizzano questi ETF a lungo periodo, spesso per coprire eventuali perdite derivanti da altri investimenti.

Di fatto però si tratta di ETF da utilizzare nel breve/medio periodo, quindi al massimo su una distanza temporale pari ad un anno.

Dove comprare gli ETF?

Ora che conosci quali sono i principali ETF su cui investire, voglio darti qualche altro piccolo consiglio sull’approccio da adottare verso questo prodotto finanziario e sulla piattaforma con la quale acquistare gli ETF.

Gli ETF sono un prodotto sicuro, sono poco costosi e sono semplici da usare. Nel corso del tempi sono stati sviluppati ETF quelli adatti alla maggior parte delle persone, ma anche tantissimi prodotti iper-specifici e anche abbastanza strani.

Il mio consiglio è il seguente: non complicarti la vita! Non selezionare ETF incredibilmente strani o particolari perché il rischio è di perdere sia in termini di costi, sia in termini di rendimenti.

Quindi, se stai iniziando ad investire in questo periodo della tua vita, parti dalle basi e, quando sarai diventato più bravo ed esperto, sposta le tue attenzioni verso un tipo di prodotto più specifico.

Ultimo punto: dove comprare gli ETF?

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