La Finanza A Portata Di Click

Intervista a Giorgio Pecorari di Pianofinanziario.it

intervista giorgio pecorari

Pianofinanziario.it è il centro di formazione online che ha rivoluzionato il mondo della finanza in Italia. Basato sui fatti e sulla trasparenza, la piattaforma fondata da GPInvest intende diffondere un giusto approccio al mondo finanziario e degli investimenti – che non sia, come spesso accade, sensazionalistico e molto fumoso.

Ma, senza dilungarci oltre, procediamo con l’intervista che Giorgio Pecorari – fondatore di Pianofinanziario.it – ha rilasciato per La Finanza A Portata Di Click.

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Intervista a Giorgio Pecorari

Pianofinanziario.it, come dice il nome, nasce per aiutare le persone a raggiungere la propria stabilità finanziaria. Partiamo allora dalle basi: perché è così fondamentale educare alla finanza personale?

In questa società che non viene scambiato con denaro? C’è molto poco: siamo in una società all’interno della quale tutto ciò che vogliamo comprare o i servizi a cui vogliamo accedere hanno un costo associato. Comprare una macchina o una casa, andare in pensione prima, creare un futuro sereno e tranquillo per i tuoi figli…

Il denaro, per come lo intendiamo noi, è un mezzo – non un fine – che deve essere però padroneggiato bene per utilizzarlo in maniera efficace. Il problema è che nessuno ci insegna come si utilizza il denaro, a gestire correttamente le finanze nel quotidiano, a investire in modo efficace le nostre finanze. Da questa necessità del mercato – non ci sono iniziative alternative nel sistema scolastico a livello nazionale – abbiamo deciso di muoverci privatamente.

Gli euro con cui viene quantificato il nostro lavoro, infatti, devono essere utilizzati sia per i nostri bisogni primari, ma anche per progetti, per necessità che non abbiamo oggi. Serve allora una capacità che non ci viene data a scuola, ma che è fondamentale: riuscire a gestire le finanze nel quotidiano e nel futuro, portandoci nella condizione di raggiungere i nostri obiettivi realizzabili.

Nella vita di tutti i giorni ci sono scelte apparentemente banali che facciamo quasi automaticamente. E spesso sbagliamo. Quanto è importante per la nostra quotidianità saper individuare, per esempio, il miglior conto corrente o la miglior carta di credito ideale per noi?

Personalmente ritengo che, quando uno si rivolge a una banca e riesce a tenere sotto controllo i costi bancari, ha già fatto un gran lavoro. L’attenzione ai costi, in qualunque aspetto della gestione delle nostre finanze, è fondamentale, sia per investimenti che per la carta di credito. Questa, a mio avviso, è da limitare: io per esempio uso una carta di debito, quindi un bancomat.

É importante scegliere lo strumento giusto, e non avere debiti inutili. Al contrario, dobbiamo selezionare i nostri debiti – ed è quello che insegniamo nei nostri corsi: esistono debiti buoni, quelli da investimento, che sono buoni nel nostro piano, perché ci aiutano a crescere. I debiti cattivi, invece, andrebbero valutati molto attentamente e addirittura ridotti il più possibile.

Facciamo un passo avanti e parliamo di investimenti a lungo termine: qual è l’errore che molti investitori – o aspiranti tali – fanno quando si affacciano ai mercati?

Ce ne sono tantissimi… potrebbe essere una risposta molto lunga.

Uno degli errori più comuni è quello di sbagliare l’analisi del rischio che un investitore è disposto a prendersi. Non esiste un investimento esente da rischi, ma esistono molte persone che si prendono molti più rischi di quelli che basterebbero per il rendimento che vogliono avere. Non avendo gli strumenti giusti, le giuste conoscenze, le giuste strategie, il giusto interlocutore, il pericolo è non riscontrare un ritorno adeguato rispetto al proprio investimento.

Un altro errore è cercare una scorciatoia, ma è dovuto ai tanti che promuovono online il sogno del “rendimento senza rischio” o del “rendimento senza un lavoro associato”. Questi sono impossibili da realizzare, soprattutto quando si tratta di rendimenti molto alti.

Infine un altro errore è sbagliare la valutazione personale, sia a livello psicologico che a livello economico. Ce ne potrebbero essere tanti altri, ma questi sono sicuramente quelli che accomunano oggi gran parte delle persone.

E allora cosa bisogna fare prima di investire oggi?

Noi sollecitiamo il fatto che l’investimento legato al rischio sia normale. Anzi, che l’investimento con molto rischio sia assolutamente normale. 

Questo perché i rischi finanziari si possono selezionare. Ci sono rischi che è logico prendersi per avere una remunerazione futura e altri, come abbiamo detto, dobbiamo eliminare completamente. Il rischio di perdere soldi da un giorno all’altro va eliminato completamente e si può eliminare completamente in modo abbastanza semplice.

Il rischio, invece, di diminuire i soldi che possediamo, ma perché si è investito in qualcosa che varia nel tempo, è un rischio gestibile – specialmente se si tratta di investimenti sul lungo periodo. Gestire la volatilità è un bene, ed è fattibile comprando gli strumenti giusti e avendo le giuste conoscenze.

Per investire oggi è importante fare il primo passo, e cioè analizzare i soldi da investire, i rischi che puoi correre, ma soprattutto avere delle aspettative di rendita ragionevoli, collegate e in proporzione a un capitale esistente. Gli uomini più ricchi del mondo sono, in gran parte, imprenditori: sono spesso persone che hanno costruito la propria ricchezza. 

Fare investimenti e comprare beni in progetti che altri gestiscono è già un grandissimo risultato: fa crescere il tuo capitale con uno sforzo molto limitato, con qualcun altro che fa il lavoro sporco. Se lo fai nel modo giusto, è assolutamente ragionevole dal punto di vista dei rischi e ha un’ottima redditività potenziale.

Lo ripeto però: tutto deve essere proporzionale al capitale e al rischio che vuoi prendere. Farlo da soli è difficile: ti servono le giuste conoscenze e il giusto interlocutore, che lavori per il tuo interesse, per un’analisi ottimale. Un’alternativa è accedere ai corsi e ai servizi che per esempio Pianofinanziario offre ai suoi iscritti.

In una delle tue interviste parli delle consulenze finanziarie e delle commissioni di vendite, e ti soffermi su come queste influiscono sui consigli dati agli investitori – in breve, facendo passare investimenti “così così” per investimenti sicuri. In cosa si differenzia il servizio di Pianofinanziario.it?

Anche qui potrei fare una digressione lunghissima…

In questa industria c’è una profonda disparità tra chi eroga il servizio e chi lo riceve. Si tratta fondamentalmente di conoscenze: chi riceve ne ha poche o quasi zero, mentre chi eroga ha ampie conoscenze non tanto sul mondo finanziario, ma magari sul servizio, su chi e come viene retribuito, su come funzionano le commissioni.

La maggior parte degli italiani, invece, non sa neanche come viene pagato il proprio interlocutore in banca; pensa magari che il tempo che gli viene dedicato sia gratuito. Questo è un grosso problema. Perché, al contrario per esempio del medico – che, nonostante abbia più conoscenze del paziente, per il giuramento di Ippocrate deve lavorare esclusivamente per il tuo interesse – qui non c’è nessun giuramento da parte del tuo interlocutore.

La banca non è una ONLUS: hai dall’altra parte qualcuno che deve vendere dei prodotti adeguati al tuo profilo, ma non per forza i migliori. Sembra una differenza sottile, ma è invece molto importante: l’accento va messo sul concetto di “vendere un prodotto”. Sì, c’è anche un po’ di consulenza, ma c’è tanto conflitto d’interesse.

Diverso è se, invece di vendere un prodotto, vendi un servizio: può essere di qualità o meno, può avere un costo che non è legato agli strumenti, ma almeno hai qualcuno che paghi e che hai la certezza che lavorerà nel tuo esclusivo interesse. Questo è già un passettino in avanti, perché c’è una maggiore trasparenza dei costi e ottieni un servizio – e non un prodotto.

Certo, questa modalità non è esente da problematiche, e non sono sempre ben individuabili. Molto spesso, anche il consulente dipendente deve vendere un servizio che, magari, avrà dei risultati in diminuzione. E, per nascondere l’inefficienza e mostrarti comunque il valore che ti porta, potrebbe fare delle azioni che non sono nel tuo esclusivo interesse, ma per mantenere il lavoro. Ma questi investimenti a nome tuo potrebbero essere inutili, superflui, a volte dannosi

Se non conosci la materia, difficilmente apprezzerai queste differenze. Il nostro servizio, invece, ti permette di essere autonomo: acquisisci delle competenze, degli strumenti selezionati e spiegati, delle competenze che ti vogliono rendere autonomo. Questo aspetto ci rende esenti da qualsiasi conflitto di interesse: hai comprato un servizio, ne fruisci e sei autonomo.

Con Pianofinanziario non sarai vincolato direttamente o indirettamente a noi, e c’è totale allineamento degli interessi. Ti daremo il miglior contenuto possibile, se ti trovi bene magari resterai con noi e fruirai dei nostri diversi servizi, altrimenti te ne andrai con le conoscenze acquisite. Non ti rifileremo servizi che non servono al cliente, ma lavoreremo su quei servizi che ancora non sa di necessitare.

Crediamo di portare un grande passo in avanti per i nostri clienti. I nostri portafogli costano circa l 70% in meno rispetto a quelli offerti dalle banche, e a differenza loro spieghiamo anche come comprarli autonomamente. A differenza delle consulenze dipendenti abbiamo una gamma di servizi, ma senza conflitti d’interesse e azioni non indispensabili per il portafoglio.

Anche i media condizionano le persone quando si tratta di dover scegliere dove investire i soldi e in che modalità?

Sì, è vero. La ragione è molto semplice: come guadagna un giornale, una testata, un canale televisivo? In base alle views e al numero di spettatori. Io media, quindi, come aumento questo numero? Come faccio ad avere più pubblico?

La natura umana ci porta a essere attratti da brutte notizie e da notizie sensazionalistiche. Entrambe queste tipologie, specialmente in ambito finanziario, non ti aiutano – sono quello che definisco gossip finanziario – e hanno un impatto potenzialmente negativo sulla tua gestione delle finanze. Ti portano a prendere decisioni spinto dall’emotività, da analisi molto grossolane e poco approfondite.

Insomma, questi contenuti assolvono l’obiettivo del media – cioè avere pubblico – ma sono assolutamente deleteri per la tua gestione delle finanze, che invece ha bisogno di conoscenze vere e proprie e di informazioni che siano poche e rilevanti. E noi vogliamo dare ai nostri iscritti le poche informazioni che servono veramente e che hanno un impatto sulle tue finanze. 

Ecco che un servizio come l’Osservatorio Economico Finanziario di Pianofinanziario.it diventa fondamentale per guidare gli investitori.

Sì, esatto. É un contenuto molto approfondito, ma che viene pubblicato una volta al mese. A meno che non tu faccia il trader – e ci sarebbe da discutere su come lo fai, visto che la maggior parte di questi perde soldi – guardare cosa succede ogni giorno sui mercati non serve. Però capire in che contesto e in che condizioni si trovano l’economia e il sistema finanziario mondiale è importante; comprendere quali sono le valutazioni dei mercati è importante. É chiaro che queste informazioni non cambiano da un giorno all’altro.

Il nostro obiettivo con l’Osservatorio è avere un vero impatto sulla tua gestione finanziaria in ottica strategica di medio-lungo periodo.

Senza discostarci troppo dall’argomento, possiamo dire che investire in immobili è considerata da molti la scelta più sicura. Il mattone, per farla breve, dà storicamente una sensazione di stabilità. E quale miglior investimento se non la casa dei nostri sogni?

Penso che si debba analizzare il contesto, chiedendoci perché l’immobile è così amato in Italia. Per ragioni culturali e per mancanza di cultura, allo stesso tempo: in Italia abbiamo una scarsissima educazione finanziaria. Basterebbe fare un’analisi di confronto con gli altri paesi per capire che siamo nelle ultime posizioni delle classifiche tra le nazioni sviluppate.

Ci sono strumenti finanziari che, in realtà a conti fatti, non sono complessi e vengono percepiti come tali, mentre altre opportunità di investimento – come il buon vecchio mattone – vengono percepiti come più sicuri, anche se in molti ne trascurano tutti i contro.

I pro sono sicuramente che il mattone è tangibile, ma spesso non sono considerati i costi di transizione veramente elevati, tra tasse e centri immobiliari. Noi facciamo investimenti immobiliari, e so bene di cosa si tratta e i quattrini che diamo in tasse e ai notai. Questa parte del mondo immobiliare, però, molte persone non la vedono.

Degli strumenti finanziari, invece, vedono solo i contro, e cioè la volatilità. Non percepiscono, invece, quanto sia un mercato incredibile: comprarli costa incredibilmente poco; puoi avere una diversificazione esagerata e delle opportunità che vent’anni fa non c’erano. 

Partendo da una condizione di ignoranza finanziaria, le persone non sanno fare dei confronti e si indirizzano verso quello che pensano di conoscere meglio – il mattone – ma nella gran parte dei casi è la scelta peggiore.

Conoscendo solo l’immobile, e non conoscendo altre tematiche per la gestione futura del capitale, spendono troppo per la casa. Magari approcciano l’acquisto della casa usando troppo capitale, magari fanno un mutuo troppo importante al 100%, magari a trent’anni, che è troppo lungo viste le tasse e gli interessi. Ma lo fanno perché nessuno gli fornisce delle spiegazioni o degli insegnamenti a riguardo. E, in questo modo, sacrificano altri obiettivi finanziari.

Ci sono molte alternative, altri strumenti di investimento come portafogli di ETF che ti permettono di raggiungere altri scopi finanziari che hai. Inoltre, negli ultimi dieci anni l’immobiliare ha perso più o meno il 20% del proprio valore – cioè il contrario che ci hanno tramandato le generazioni precedenti. E poi la casa di proprietà non è neanche un vero e proprio investimento, considerato che non produce un reddito e che non abbiamo certezze che varrà più di quanto l’abbiamo pagata al netto dei costi complessivi associati all’immobile.

Insomma, acquistare la casa “sbagliata” – o meglio, alle condizioni sbagliate – può diventare un incubo. Come possiamo evitare che questa scelta condizioni in modo negativo 10, 20, 30 anni della nostra vita?

Il punto è proprio questo: non hai solo l’obiettivo di avere un tetto sopra la testa. Un obiettivo che tutti dobbiamo avere è la pensione, perché tutti vogliamo smettere di lavorare prima o poi per qualsiasi motivo. Per smettere di farlo, dobbiamo avere del capitale associato. Al giorno d’oggi, chiunque abbia meno di 60 anni deve pensare a integrare la propria pensione. 

Prima di capire quanto puoi permetterti di spendere per la casa, devi capire quali altri obiettivi hai per le tue finanze. Io e i miei soci vendiamo spesso case a persone che non potrebbero permettersela. Ma è un contesto in cui nessun agente immobiliare te lo dice, perché come abbiamo già visto c’è un conflitto d’interesse. Le persone, quindi, congelano troppo capitale e troppo risparmio futuro nella casa e non possono utilizzarlo per altri progetti – come, appunto, andare in pensiero.

Trovarsi con una casa di proprietà ma con zero soldi nel conto è un errore. Per evitare questo problema, bisogna avere sotto controllo le proprie finanze a 360°. La nostra necessità non è solo la casa, ne abbiamo tante altre: puoi trascurarle all’inizio, ma prima o poi ti renderai conto che impostare le cose a posteriori è molto complesso rispetto a creare una situazione ideale all’inizio.

Il tono di voce che usi nei video di Pianofinanziario.it – a differenza di molti tuoi competitor – non è affatto sensazionalistico, anzi. Però, c’è uno dei tuoi piani che è intitolato in maniera molto accattivante.  Vogliamo quindi chiudere l’intervista con una domanda che cita questo servizio: è davvero possibile vivere di rendita?

Purtroppo, là fuori è pieno di persone che amano i messaggi sensazionalistici basati su dichiarazioni e non su fatti. Pochi mostrano quanto investono nelle loro operazioni. Capire la qualità dei nostri interlocutori fa la differenza.

Noi di Pianofinanziario siamo investitori e imprenditori, con operazioni immobiliari tra diversi soci per un milione e mezzo di euro in costante crescita, che hanno scelto di non fare consulenza e di fare formazione. Non abbiamo problemi nel dimostrare cosa facciamo e non siamo sensazionalistici con i nostri contenuti. In breve, diamo prova di quello che facciamo. 

Titoli, titoloni e frasi a effetto non sono il nostro modo di comunicare. Magari allontaniamo persone che cercano questo tipo di contenuti, che sono puro intrattenimento senza opportunità reale sotto, ma avviciniamo imprenditori, professionisti e investitori come noi con cui creiamo collaborazioni e che magari diventano nostri soci. Quindi sappiamo che questo modo di comunicare avvicina la clientela che ci interessa.

Noi vogliamo operare con etica, professionalità; lavoriamo nel lungo periodo e vogliamo esserci anche tra dieci anni. Invece molti di questi competitor sono “pirati del web” e si prendono la clientela che noi vogliamo repellere.

Il servizio “vivere di rendita” è chiaramente un titolo accattivante, ma – come tutti i servizi all’interno di Pianofinanziario – si poggia su solide basi finanziarie. Abbiamo una grande competenza di finanza personale e di pianificazione finanziaria, sviluppata negli Stati Uniti in cui non esiste un sistema previdenziale come l’Inps, in cui le persone finiscono di lavorare quando hanno un capitale accumulato. La rendita chiaramente dipende da quanto capitale c’è, e il poter realizzare un progetto di rendita di un capitale dipende da quanto vuoi spendere

Se vuoi spendere 50.000 euro all’anno con un patrimonio di 100.000 euro, è un obiettivo verosimilmente irraggiungibile: prelevi troppo capitale da un portafoglio non abbastanza importante. Se invece hai un portafoglio di un milione di euro e ne vuoi prelevare 30.000 l’anno, è molto più ragionevole.

Questo servizio non illude le persone di poter vivere di rendita senza un capitale adeguato, ma fa capire come strutturare il capitale per ottenere una rendita, verificare quanta rendita può generare il capitale in modo continuativo e sostenibile per sostituire il proprio tenore di vita e il proprio reddito di lavoro con un reddito proveniente da investimenti e renderti sostenibile nel lungo periodo. Senza paura di finire i soldi domani.

Tutto questo è spiegato da contenuti formativi con 40 anni di studi negli Stati Uniti dietro, affiancati da strumenti – come dei software – offerti ai clienti per fare delle valutazioni numeriche autonomamente sulla propria situazione finanziaria. Si può parlare di vivere di rendita in modo pragmatico e realistico, basandosi sui numeri e su credibilità e sostenibilità nel lungo periodo.

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