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ETF Zucchero: Cosa Sono, Come Funzionano, Quali Comprare e Dove

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Stai cercando informazioni sugli ETF sullo zucchero? Sei nel posto giusto!

In questa guida scoprirai cosa sono gli ETF sullo zucchero, quali sono le loro principali caratteristiche, i vantaggi, quanto è possibile guadagnare con gli ETF sullo zucchero, quali scegliere e comprare e quali sono le migliori piattaforme da utilizzare per investire in ETF sullo zucchero.

Di seguito trovi una tabella nella quale sono state messe a confronto le principali caratteristiche dei migliori broker per investire in ETF zucchero, qual è la nostra valutazione ed il link al sito ufficiale.

Migliori broker per comprare ETF

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Classifica dei migliori broker per comprare ETF Zucchero e venderli

Di seguito, invece, trovi una lista dei migliori siti dove tradare ETF Zucchero:

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ETF zucchero: cosa sono

Gli ETF sullo zucchero sono strumenti che intendono muoversi come un indice rappresentativo del prezzo dello zucchero, dando così la possibilità di effettuare un investimento sulle oscillazioni di questa materia prima. Il prezzo cui si fa riferimento non è quello del commercio al dettaglio, ma riguarda il prezzo che viene generato dall’incontro della domanda e dell’offerta presso la borsa valori.

Il prezzo si forma a proposito dello zucchero grezzo sia esso di barbabietola che di canna da zucchero. Il prezzo del primo viene quotato presso la Borsa di Londra, mentre quello del secondo presso la Borsa di New York.

Gli indici che riguardano le commodities, spesso prendono a riferimento più che la negoziazione della materia vera e propria, quella dei future che la riguardano, limitando o estendendo l’orizzonte temporale delle scadenze prese a riferimento. I futures sono il derivato più contrattato in tema di commodities e, per questo motivo, il loro prezzo si muove istantaneamente con le oscillazioni del valore dello zucchero.

La domanda e l’offerta dello zucchero, come di qualsiasi altra merce, deriva dall’utilizzo industriale che se ne fa e se questo aumenta oppure diminuisce rispetto a quello precedente. Così si rilevano anche per lo zucchero degli aumenti di prezzo derivanti dal suo utilizzo assieme a derivati del petrolio per la produzione del bioetanolo, carburante utilizzato con successo anche se non particolarmente diffuso.

Il normale utilizzo dello zucchero nell’industria alimentare fa sì che la sua domanda sia piuttosto stabile poiché sia l’industria conserviera che quella alimentare in generale, avanzano richieste uniformi nel tempo. C’è da considerare, invece, la varietà che può avere un raccolto dovuto alle condizioni climatiche o anche per questioni politiche.

La produzione dello zucchero, infatti, parte dalle due piante la canna da zucchero e la barbabietola.

La prima è presente nel Paesi del continente americano ed asiatico, con una preponderanza netta del Brasile e dell’India, mentre la seconda è coltivata in Europa e negli Stati Uniti. Questo ha reso soprattutto il livello di prezzo del secondo tipo di zucchero stabile, grazie ad accordi che si sono instaurati da decenni tra gli Stati.

Recentemente, in aggiunta, l’Unione Europea ha istituito un Osservatorio Stabile sul prezzo dello zucchero proprio con lo scopo di determinare con maggior rigore quelli che sono i livelli di prezzo da tenere. Un po’ più liberi sono i livelli di prezzo dello zucchero di canna che viene quotato a New York ma che viene prodotto soprattutto in Paesi appartenenti a quelli emergenti e, quindi, soggetto spesso a turbolenze sociali.

A volte, questo, si va a sommare con questioni climatiche provocando dei cali di produzione. Questo non è successo negli ultimi anni, in cui si è riscontrata invece una produzione abbondante, motivo per cui il prezzo ha subito una forte flessione.

Anche se non completamente sostituibili, poi, occorre notare che i prezzi dei due tipi di zucchero si influenzano a vicenda. L’introduzione dell’osservatorio europeo sullo zucchero dovrebbe incentivare lo sviluppo del libero mercato e qualche effetto l’ha avuto sul valore della quotazione, assieme ad un allargamento delle aziende agricole dedite a questa coltivazione.

Si tratta quindi di attendere la stabilità del nuovo assetto o forse si tratta di una tendenza che continuerà. Di sicuro ha avuto un riflesso anche sulla prezzo dello zucchero di canna e questo può far sorgere dubbi sul ruolo che la sparizione delle quote zucchero possa aver comportato.

Quello che possiamo vivere da consumatori è la disparità tra i due prezzi dello zucchero, ma su questo agiscono anche i costi di trasporto e il marketing presente attorno ai due tipi di dolcificante.

Quali sono i vantaggi e quanto è possibile guadagnare con gli ETF zucchero

Investendo sullo zucchero si ottiene un’esposizione su un prodotto che è a domanda rigida e che, tendenzialmente mantiene il suo valore nel tempo. Si possono comunque verificare alcuni picchi di quotazione dovuti alle sue caratteristiche estrattive e produttive ma, in queste occasioni si può incassare il quasi inaspettato profitto.

Questo è un metodo per ottenere qualche profitto con un’ottica di lungo periodo, senza tralasciare le opportunità che si possono presentare, senza cercare di prevederle.

Se invece il tuo intento è approfittare dei picchi, sarà necessario seguire regolamentazioni, dazi e andamento dei raccolti che si verificano durante l’anno, tenendo conto che questo avviene nel periodo estivo, verso luglio. Questo in linea di massima è il momento in cui si possono presentare le differenze di prezzo.

Di questa periodicità è meglio tenere conto anche in caso di investimento di lungo periodo, poiché, al contrario, in caso di raccolto abbondante, si può prevedere un calo dei prezzi, per cui si può decidere di vendere e riacquistare dopo che il prezzo è sceso.

Strategia per chi non vuole impegnarsi in previsioni e letture, è quella di entrare sul mercato attraverso versamenti successivi o sempre della stessa quota o di quote differenti, qualunque sia il prezzo piuttosto che solo in presenza di un prezzo inferiore per mediare, piuttosto che solo in caso il prezzo sia diminuito di una certa percentuale.

In questo modo si può ottenere un profitto, magari immediatamente, oppure, attraverso gli acquisti successivi, arrivare ad avere un prezzo medio più basso, incrementando le possibilità di guadagno.

Altro vantaggio dell’investimento nello zucchero tramite ETF è quello per il quale non è possibile perdere completamente il proprio denaro e tanto meno che vengano richiesti versamenti per tenere in vita il proprio portafoglio, nemmeno se si utilizza una leva.

Le leve disponibili sono sicuramente più basse di quelle che si incontrano con i future o i CFD, ma è innegabile il grande vantaggio di poter evitare il versamento di margini per poter attendere che parta la controtendenza.

Il mercato degli ETF, inoltre, è tenuto in vita dagli investitori istituzionali che prediligono spesso questa tipologia di strumento che gli permette di diversificare il portafogli, esporsi ad andamenti e nello stesso tempo avere un mercato liquido per poter attingere velocemente in caso di necessità.

Le stesse caratteristiche li rendono perfetti anche per gli investitori privati che possono liquidare prontamente le quote detenute in borsa e possono utilizzare un unico strumento sia con orizzonte di lungo periodo che di breve periodo.

Inserire un ETF sullo zucchero nel proprio portafoglio è una buona diversificazione, poiché non è correlato con molti altri investimenti che si possono trovare facilmente nei nostri dossier titoli come quelli sulla tecnologia.

Si può ottenere così una buona stabilità del complesso del nostro paniere di investimenti con l’inserimento di una materia prima di base che non è stata sorpassata o sostituita da tempi molto remoti (sembra che si utilizzasse lo zucchero già nel 5000 a.C). Un materiale di base che potrebbe anche conoscere un incremento di valore in base allo sviluppo di nuovi Paesi o a nuovi utilizzi che possono nascere.

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Come funzionano gli ETF sullo zucchero

Gli ETF, in generale, possono avere sia una modalità fisica di replica, che implica l’acquisto della materia prima piuttosto che una modalità sintetica, che viene effettuata tramite l’acquisto e la vendita di prodotti derivati che garantiscono di ottenere l’andamento dell’indice o del valore di riferimento.

Riflettendo un attimo sulla tipologia di materiale, va da sé che non è possibile effettuare una replica fisica di questa tipologia di commodity perché un ente finanziario non può andare a comprare zucchero e conservarlo per gli anni per i quali il fondo continua ad essere in vita.

Per questo, con lo zucchero, si può pensare solo ad una replica sintetica. Spesso questa si effettua tramite uno swap che è un contratto di scambio: due parti si accordano per scambiare due quantità definite o definibili.

Così ci si possono scambiare i proventi dei treasure contro quelli del bund, specificando anche in quale valuta e secondo quale cambio devono essere corrisposti.

In questo caso lo scambio si ha tra l’andamento in positivo o in negativo di un indice che rappresenta il prezzo dello zucchero, o, potrebbe essere anche quello dello stesso zucchero.

Così potrebbe essere ottenuto semplicemente tramite un accordo per cui fatto 100 il valore ad un tempo t, ci si accorda affinché ogni giorno l’emittente dell’ETF incassi dalla controparte qualificata l’incremento oppure paghi il decremento.

Questo è l’ideale ma non sempre lo swap si può impostare in questo modo, così potrebbe avere un costo differente per l’emittente e potrebbe dar vita a contratti più complessi, che possono essere garantiti in diverse modalità e il vantaggio o lo svantaggio di una delle due parti può dipendere anche dal potere contrattuale relativo di ciascuna di esse.

Questo sistema può complicare un po’ di più il rischio insito in un contratto come questo. In sé, l’investimento sullo zucchero non dovrebbe prevedere alcun rischio di controparte dovuto al fallimento di questa. Lo zucchero, infatti, è quotato alla borsa delle materie prime e il fondo raccoglie il capitale e lo conserva separatamente dagli altri fondi appartenenti alla stessa emittente e da quello della stessa casa di gestione.

Utilizzando, però, uno swap, spunta una controparte, di cui, tra l’altro, non è dato di conoscere nemmeno l’identità poiché si tratta di una scelta dei gestori del fondo stesso. Sicuramente, questi hanno il massimo dell’interesse nell’individuare un partner adatto e affidabile che non riservi loro sorprese, ma occorre un atto di fede verso questi professionisti.

L’ETF sullo zucchero si presta all’utilizzo di leve finanziarie vista la relativa stabilità del prezzo della materia prima. L’amplificazione del guadagno implica anche un’amplificazione della perdita, anche se questa non potrà mai essere superiore al capitale investito e, questo, potrebbe azzerarsi solo nel momento in cui lo zucchero dovesse valere zero. Ad ogni modo, salendo nella leva si vede come gli andamenti vengano amplificati, anche se questi non sono esattamente moltiplicati come ci si può aspettare.

Questo è dovuto a due fattori. Da una parte, anche se l’ETF segue un certo sottostante e stringe accordi affinché la replica sia la più precisa possibile, l’ETF stesso è quotato in borsa e soggetto alla domanda e all’offerta dello stesso prodotto.

Solitamente l’andamento di un ETF senza leva segue meglio l’oscillazione dell’indice o del valore di riferimento, anche perché in questo si concentrano i maggiori investimenti, mentre i prodotti a leva hanno un minor seguito e fanno maggiormente fatica a replicare fedelmente l’indice moltiplicato.

Inoltre, ci sono effetti distorsivi dovuti alla struttura dell’ETF. Questo, in effetti, non è libero di oscillare come altri prodotti a leva che richiedono un’integrazione di denaro in caso di perdita, poiché il minimo rimane sempre il valore zero a cui non si può nemmeno arrivare, pena la scomparsa dello stesso prodotto.

Di conseguenza non è possibile aspettarsi un comportamento moltiplicatore in senso stretto. L’altra questione comprende la base di calcolo. Gli ETF sono valutati con incremento e decremento da un giorno all’altro.

Ipotizziamo che un giorno valga 100 e lo zucchero perda un 10%, l’ETF leva 2 perderà un 20%, il giorno dopo perde un altro 10% quindi lo zucchero avrà perso in totale 19% (10 del primo giorno più il 10% di 90) mentre il leva due avrà perso il 36% (20 del primo giorno più il 20% di 80) ottenendo così un’ulteriore distorsione.

Quali sono i migliori ETF sullo zucchero sui quali investire

Il dolcificante più utilizzato in assoluto al mondo è anche una materia prima che ha la sua quotazione presso le borse valori. Più in particolare, lo zucchero di canna è quotato alla Borsa di New York, mentre lo zucchero di barbabietola è quotato alla Borsa di Londra.

Vediamo subito quali sono i migliori ETF sullo zucchero in circolazione. Sono tutti della stessa casa di gestione, Wisdom Tree, specializzata nell’emissione di ETF e che ha una buona scelta di esposizione.

WisdomTree Sugar

Questo ETF che replica l’andamento della quotazione dello zucchero è trattato alla Borsa di Londra con Isin GB00B15KY658. Il prodotto è agganciato all’indice Bloomberg Sugar Subindex che incorpora una media dei contratti futures quotati in dollari.

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La replica avviene tramite sottoscrizione di contratti swap che sono garantiti da collaterale che è conservato presso la Bank of New York Mellon. Il rendimento medio degli ultimi tre anni dell’ETF è pari a -4,76% con una volatilità del 28,16%.

Allargando l’analisi agli ultimi cinque anni, si trova un guadagno importante nel 2016 pari al 25,4%, una perdita nel 2017 del 36%, una perdita nel 2018 del 20,8%, un guadagno nel 2019 dell’1,3% e una perdita da inizio anno del 10,3%. Le commissioni di gestione sono dello 0,49%

ETF zucchero leva 2: WisdomTree Sugar 2x Daily Leveraged

Questo ETF aumenta l’esposizione all’andamento dello zucchero tendendo alla performance pari al doppio di quella della materia prima di base. L’Isin dello strumento è JE00B2NFTW01 ed è negoziato anche presso la Borsa di Milano.

etf leva 2

La replica che si cerca di ottenere è quella pari al 200% dell’indice Dow Jones-UBS Sugar Subindex SM che replica il movimento dei contratti future dello zucchero. Si tratta di un subindice del Bloomberg Sugar subindex con delle scadenze più ravvicinate. La media, quindi corrisponde abbastanza a quella dell’indice del future precedente.

Il rendimento medio degli ultimi tre anni è stato del -11,33% con una volatilità del 52,36%. Negli ultimi cinque anni ha avuto solo un anno con rendimento positivo che è stato il 2016 in cui ha guadagnato il 37,7%, mentre nel 2017 ha perso il 57,7%, nel 2018 il 45,5%, nel 2019 il 6,1% e da inizio anno sta perdendo il 22,3%. Le commissioni di gestione annue ammontano allo 0,98%.

ETF zucchero leva 3: WisdomTree Sugar 3x Daily Leveraged

L’ETF citato è quello a leva 3 che si basa sull’indice Bloomberg Sugar Subindex tornando al primo indice di riferimento e moltiplicando il suo andamento per 3. L’Isin con cui lo puoi trovare sui listini di borsa è JE00BYQY7H96.

etf zucchero leva 3

La replica dell’indice viene effettuata tramite un contratto swap con controparte qualificata che consente di ottenere la performance voluta. Il contratto è garantito da asset detenuti dall’emittente a garanzia presso la BNY Mellon.

Il rendimento degli ultimi tre anni è stato del -20,96% contro una volatilità del 72,93%. Nel 2016 ha avuto un guadagno del 50,4%, nel 2017 una perdita del 69,9%, nel 2018 ha perso il 67,9%, nel 2019 è calato del 15,7% e da inizio anno sta perdendo il 36,3%. Le commissioni annue sono pari allo 0,98%.

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