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ETF short: Cosa Sono, Come Funzionano, Quali Comprare

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Stai cercando informazioni sugli ETF short? Sei nel posto giusto!

In questa guida scoprirai cosa sono gli ETF short, quali sono le loro principali caratteristiche, i vantaggi, quanto è possibile guadagnare con gli ETF short, quali scegliere e comprare e quali sono le migliori piattaforme da utilizzare per investire in ETF short.

Di seguito trovi una tabella nella quale sono state messe a confronto le principali caratteristiche dei migliori broker per investire in ETF short, qual è la nostra valutazione ed il link al sito ufficiale.

Migliori broker per comprare ETF

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Classifica dei migliori broker per comprare ETF Short

Di seguito, invece, trovi una lista dei migliori siti dove comprare ETF Short:

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ETF short: cosa sono

Gli ETF sono fondi emessi da case di gestione che replicano passivamente un certo indice oppure una materia prima o l’andamento di una coppia di valute. Il loro obiettivo è replicare l’andamento di quello che viene chiamato sottostante.

Questo compito lo assolvono in via principale attraverso l’acquisto con i soldi degli investitori del sottostante. Quindi se si tratta di indice azionario possono comprare le azioni che formano questo indice attuando una replica fisica oppure possono investire in un derivato che ha come sottostante lo stesso dell’ETF.

Con le materie prime è possibile la replica fisica solo con i metalli preziosi che si possono facilmente stoccare in lingotti in un caveau di una banca mentre con le altre commodities ci sono oggettive difficoltà e quindi l’investimento viene effettuato sicuramente in forma derivata. Per quanto riguarda le valute anche se la replica fisica è possibile, solitamente la replica avviene in modo sintetico con derivati.

Questo è il lavoro che deve fare la casa di gestione: l’impostazione. Dopodiché spetta al mercato formare il prezzo poiché l’ETF è quotato in borsa e, quindi, il suo prezzo dipende dal mercato stesso. La somiglianza all’andamento del sottostante dipende dalla liquidità dello strumento, vale a dire dalla sua diffusione, e dalla facilità di ricondurre la sua performance a quel determinato indice. In questo modo è semplice per il mercato ragionare lasciandosi guidare dall’andamento del sottostante.

Quando si parla di ETF short si intende prendere posizione al ribasso rispetto al sottostante di cui si parla. Così, se si considera il FTSEMIB, lo short sul FTSEMIB replica la performance dell’indice moltiplicata -1. Questo è quello cui si mira, ma non sempre si raggiunge l’obiettivo.

Alle difficoltà solite presenti in tutti gli ETF, con gli short si possono matematicamente moltiplicare aggravandosi nel tempo. In pratica, è più facile avere una correlazione negativa nel momento in cui per più giorni il sottostante ha avuto un andamento costante, sia che sia favorevole sia che sia contrario.

In caso l’andamento sia un po’ altalenante, attraverso calcoli delle variazioni percentuali, mentre la prima percentuale di variazione del sottostante e dell’ETF ha buone probabilità di essere simile, il secondo giorno se non si continua nella stessa direzione l’esito differisce rispetto a quello che succede sul sottostante che ha direzioni opposte. Per un gioco di differenza di come agiscono le percentuali calcolate su importi di base diversi, si ha un esito completamente diverso.

Questo fenomeno può parzialmente spiegare le differenze tra ETF e sottostante, ma non dovrebbe intervenire in caso di andamento costante in un senso. Empiricamente, invece, è dimostrato che anche in questo caso non si ottiene ugualmente una buona replica e questo fa propendere per la conclusione che non possa spiegarsi esclusivamente in questo modo.

Questo, in realtà, è un problema soprattutto quando si vuole utilizzare l’ETF con finalità di copertura. Ad esempio, fai un investimento in treasury americani ma temi un cambio sfavorevole e quindi copri con un ETF long sull’Euro e short sul dollaro per azzerare l’effetto.

Questo non si muoverà nello stesso modo preciso del cambio sottostante e questo ETF in particolare non può essere propriamente classificato come short. Se non lo utilizzo con finalità di copertura ma per investimento, può essere anche positivo avere delle curve più morbide.

Con la sua quotazione si segue il sentiment verso quel sottostante da parte dei possessori del fondo e non è detto che sia rappresentativo della totalità della popolazione.

Come funzionano gli ETF short

Gli ETF short raccolgono denaro da chi intende investire in modo contrario rispetto ad un certo indice e quindi hanno opinioni ribassiste sul suo andamento. Non sono l’unico sistema per investire in ribasso verso un certo sottostante: si possono utilizzare anche future, CFD, opzioni e certificati.

Rispetto a future, CFD ed opzioni con cui si opera sicuramente attraverso una leva, hanno un grado di rischio estremamente diverso e i primi due espongono al rischio di perdite superiori rispetto al capitale investito. I certificati possono essere più o meno rischiosi secondo le regole che definiscono la loro struttura e sono anch’essi quotati in Borsa, pertanto subiscono oscillazioni rispetto al sottostante.

Gli ETF sono certamente più facili da comprendere rispetto ai certificati e, solitamente, sono più facilmente negoziati. Inoltre, al contrario dei certificati, gli ETF sono appannaggio anche di investitori istituzionali che muovendo masse grandi e detenendo gli strumenti a lungo termine, aiutano la quotazione del fondo ad essere maggiormente aderente all’andamento del sottostante.

Quindi, se hai un’idea ribassista sul sottostante, non vuoi effetto leva e vuoi mantenere uno strumento che sia facilmente negoziabile sul mercato, l’ETF è lo strumento che fa per te. In linea teorica si può annullare l’effetto distorsivo dovuto al calcolo delle percentuali in modo composto.

Questo è possibile attraverso compravendite di brevissimo termine. Questo implica un grande sbalzo in poco tempo per poter ammortizzare le commissioni di negoziazione sia in acquisto che in vendita e poter avere un vantaggio dall’operazione.

Una simile operazione diventa così fattibile solo con investimenti abbastanza sostenuti, il cui importo minimo è da valutare secondo le spese che chiede la banca o il broker cui ci ti appoggi per negoziare. Definito questo puoi calcolare qual è l’introito minimo che devi avere per poter avere un utile giornalmente.

È più saggio, se si hanno opinioni ribassiste su un certo asset, prendere atto che l’ETF si muove autonomamente e basarsi unicamente sui suoi movimenti. In generale, perché convenga negoziare in questo senso, occorre un’aspettativa abbastanza forte sull’andamento negativo, in modo da non incorrere nel problema di una performance negativa nonostante l’andamento piuttosto negativo del sottostante.

Probabilmente anche per questo sono meno tradati rispetto agli altri ETF aumentando, tra l’altro, in questo modo, il discostamento rispetto all’andamento del sottostante. Occorre così prendere questo strumento come un asset che viene influenzato anche fortemente da quello di riferimento, ma in cui non esiste una corrispondenza precisa.

In linea di massima sono inversamente correlati rispetto a come si muove l’asset di riferimento e questo ci aiuta a prendere le nostre decisioni, potendo utilizzare le nostre conoscenze sul fattore principale. Così in un momento in cui si pensa che il petrolio abbia raggiunto il suo apice si può acquistare un ETF short sul petrolio per provare a lucrare su questo.

Ci sono, insomma, degli asset per cui è più facile stabilire il momento di discesa rispetto a quello di salita. In effetti non si trovano short su tutti gli asset possibili, e questo è già un segnale delle influenze che si hanno.

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Quali sono i vantaggi e quanto è possibile guadagnare con gli ETF short

Con gli ETF short si può guadagnare o perdere secondo se si investe nella direzione giusta oppure no e i guadagni sono correlati alla tipologia di sottostante. Se con gli ETF azionari può essere più immediato avere movimenti che permettono un guadagno, con quelli obbligazionari ci saranno movimenti più limitati. Allo stesso tempo è necessario utilizzare tutte le proprie conoscenze e muoversi con attenzione.

Il vantaggio principale degli ETF short è quello di poter seguire le nostre opinioni ribassiste comprando e vendendo direttamente dall’home banking che abbiamo, senza dover aprire nuovi rapporti e con la sicurezza che ci dà il nostro istituto bancario rispetto a broker.

Lo strumento è molto semplice da capire e non ha regole particolari su performance che può ottenere o su margini da versare. Il suo funzionamento è in effetti molto vicino a quello dei titoli azionari: si comprano nello stesso modo e si può vedere il guadagno o la perdita quotidianamente seguendo le quotazioni di mercato. Su questo incremento possiamo fare le nostre valutazioni.

Un altro motivo a favore degli ETF è che si possono utilizzare tutte le strategie che si possono attuare con un titolo azionario. Pertanto, si può fare un investimento progressivo, in modo da poter entrare progressivamente nel mercato e limare quelle differenze che ci possono essere valutando non esattamente il momento in cui il sottostante comincia a scendere.

Questa opzione è valutabile tenendo presente le commissioni minime di ogni immissione di capitale per vedere se può essere una cosa interessante e fattibile dato anche il capitale totale che si può andare ad investire. Si può anche valutare di immettere un nuovo importo solo quando il prezzo di acquisto sia inferiore rispetto al prezzo dell’investimento iniziale di una percentuale precedentemente stabilita.

Quello che spesso salva dal nostro lato emotivo è proprio l’istituzione di una procedura che rimane asettica rispetto agli sbalzi del mercato. Gli ETF non fanno eccezione a queste regole. Gli ETF short hanno sicuramente una replica sintetica e questo significa che sicuramente esiste un altro prodotto che può andare ad investire al ribasso.

Con gli ETF, però, sai esattamente quanto stai investendo in quella direzione e delimiti il tuo ammontare di perdita, al massimo nel capitale che hai versato, anzi, solitamente, è difficile che si arrivi proprio ad un azzeramento dello stesso.

I suoi scostamenti sono meno impetuosi rispetto agli altri strumenti che possono essere utilizzati e, quindi , riparano da parte del rischio che è presente in ogni investimento. Si tratta di una soluzione che permette di guadagnare anche in momenti di crisi del mercato in cui è difficile individuare un investimento che si possa fare lucrando.

Il momento di entrata non è certamente facile da individuare, ma potrebbe essere quello in cui non si vedono opportunità ulteriori di crescita, si vedono arrivati ai massimi indici come Dax, S&P500 o altri indici su cui si fonda l’economia mondiale.

Questo può essere il momento giusto, pensando di mantenerlo fino ad arrivare al crollo vero e proprio in cui il mercato può fare un -20% e tu potrai fare qualche guadagno anche se non esattamente la stessa percentuale del mercato. Visto in questo senso, l’ETF short prende significato ed è una soluzione ottimale per poter agire in ogni momento senza dover stare ad aspettare i momenti di salita del mercato per poter agire.

Quali sono i migliori ETF short sui quali investire

WisdomTree Brent Crude Oil 1x Daily Short

Tra gli ETF short brillano gli ETF sulle commodity che stanno conoscendo un momento negativo e quello su indici principali. Una possibilità di investimento è un ETF short sul petrolio. Tra i vari ETF spicca WisdomTree Brent Crude Oil 1x Daily Short il cui Isin è JE00B78DPL57 ed è negoziato presso la Borsa Italiana.

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Il fondo mira ad offrire un rendimento Total Return equivalente al -100% della variazione percentuale giornaliera dell’indice Dow Jones-UBS Brent Crude SubindexSM. La performance dell’ETF è stata -36% nel 2016, -17% nel 2018, +12% nel 2018, -32% nel 2019 e + 27% da inizio anno. La replica del fondo è basata su un investimento sintetico sull’indice.

WisdomTree Gold 1x Daily Short

Questo andamento short è evidentemente già avvenuto. Se si vuole prevedere uno short per il futuro, valutando quando è opportuno effettuare l’investimento, c’è l’ETF sull’oro che è una commodity con alterni andamenti. Su questa direzione c’è WisdomTree Gold 1x Daily Short il cui Isin è JE00B24DKC09 ed è negoziato presso Borsa Italiana.

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Il fondo mira a cambiere ogni giorno del -100% rispetto alla variazione percentuale giornaliera del DJ-UBS Gold Sub-IndexSM. Le performance di questo fondo sono state -9% nel 2016, -22% nel 2017, +8% nel 2018, -13% nel 2019 e -17% da inizio anno. La replica è anche in questo caso sintetica.

Xtrackers Euro Stoxx 50 Short Daily Swap

Per prepararsi ad un crollo di mercato, si può considerare un ETF short sull’Eurostoxx 50 come Xtrackers Euro Stoxx 50 Short Daily Swap il cui Isin è LU0292106753 e negoziato presso la Borsa Italiana. L’obiettivo del fondo è quello di replicare l’andamenento dell’indice Dow Jones EURO STOXX 50® Short Index moltiplicato per -1. La replica è ovviamente sintetica e fa riferimento ad uno swap.

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Come si può notare dall’andamento di questo ETF confrontato con quello dell’Eurostoxx 50 si vede come le performance che vengono replicate all’inverso sono quelle più profonde e repentine, mentre quando la diminuzione del valore dell’indice è graduale si vedono pochi effetti sull’ETF.

Questo probabilmente è dovuto all’interesse che scaturisce in seguito al crollo del mercato stesso attorno all’ETF. La soluzione ideale sarebbe così riuscire a prevedere il crollo il giorno prima in modo da poter approfittare di tutto il guadagno che ne consegue.

Questo non è semplice, ma è certo che se si aspetta il giorno successivo a quello del crollo non si è certi per quanto tempo potrà proseguire la discesa. Un ribasso violento e continuo come c’è stato in attesa del coronavirus ha lasciato il tempo all’investimento successivo, ma capire che sarebbe stato un crollo duraturo a fine febbraio non era così semplice.

Allo stesso modo, un altro problema è capire quando ha finito di dare i suoi frutti ed è tempo di uscire dall’investimento. Questo è altrettanto importante del momento di ingresso e si subisce ancora di più l’effetto delle emozioni in questo momento. Si tratta della paura di perdere ulteriore rendimento.

Nonostante tu conosca il vecchio adagio della Borsa – vendi e pentiti – non è semplice staccarsi dal prodotto che ci sta dando buoni risultati sembrando che non ci sia mai una fine. Se tu avessi comprato nel momento di minimo ed avessi aspettato oggi, saresti sostanzialmente in pareggio.

Per questo è fondamentale una procedura e una disciplina, ancora di più negli investimenti di breve periodo. La procedura non è infallibile, ma è un metodo che toglie dall’impiccio della scelta e sgravia la testa da questo senza impatti emozionali.

Quando ci si avvicina a questo tipo di investimenti è importante tenere presente che è bene accontentarsi di un minor introito cercando di minimizzare i tempi.

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