Stai cercando informazioni sugli ETF sul nickel? Sei nel posto giusto!
In questa guida scoprirai cosa sono gli ETF sul nickel, quali sono le loro principali caratteristiche, i vantaggi, quanto è possibile guadagnare con gli ETF sul nickel, quali scegliere e comprare e quali sono le migliori piattaforme da utilizzare per investire in ETF sul nickel.
Di seguito trovi una tabella nella quale sono state messe a confronto le principali caratteristiche dei migliori broker per investire in ETF nickel, qual è la nostra valutazione ed il link al sito ufficiale.
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Di seguito, invece, trovi una lista dei migliori siti dove comprare i ETF nickel:
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Gli ETF (Exchange Traded Fund) sono fondi di investimento quotati in Borsa. Hanno la caratteristica di essere a gestione passiva e quindi senza intervento di un operatore che prende decisioni di investimento, ma mira semplicemente a replicare quello che è l’andamento di un indice.
Quando si tratta di un fondo simile che mira a riprodurre l’andamento di una materia prima, sarebbe più corretto parlare di ETC (Exchange Traded Commodity) ma, nel linguaggio comune, ci si riferisce a ETF per contrapporli ai fondi comuni di investimento.
Questi hanno l’obiettivo di far meglio del mercato, non sempre riuscendoci, grazie alla generazione di un extraprofitto, oltre a quello che ha reso il mercato, per l’intervento del gestore. Gli ETF vogliono essere semplicemente uno strumento attraverso cui seguire un certo indice o una certa valuta o una certa materia prima, lasciando che la gestione sia eseguita dall’investitore.
A fronte di minori attività da porre in essere, l’ETF avrà spese di gestione molto inferiori rispetto al cugino “fondo comune”.
Parlando nello specifico degli ETF che investono in materie prime, si tratta di un modo per investire in questo materiale senza doversi preoccupare di trovare fornitori, metodi di stoccaggio e poi clienti: l’investimento si fa semplicemente in Borsa valori con un dossier titoli e con un sistema di negoziazione, come succede per azioni e obbligazioni. Questo vuol dire che il fondo è prontamente liquidabile poiché quotato e quindi diffuso.
Ovviamente, maggiore è la diffusione più fedele è la riproduzione del prezzo della materia prima, avendo a disposizione un maggiore mercato di riferimento che diventa così similare a quello dello stesso metallo.
Il nickel è un metallo che si trova in abbondanza sulla terra anche se le concentrazioni sono molto diverse tra di loro. Il suo mercato dipende dal suo utilizzo. L’uso principale del nickel è nell’industria siderurgica, poiché è necessario per la produzione di acciaio.
L’acciaio in primo luogo serve all’industria automobilistica che è la maggiore utilizzatrice del materiale. Altro utilizzo del nickel, che è in crescita, è quello nelle batterie. In particolare, se pensi alle nuove autovetture elettriche capisci immediatamente la portata dello sviluppo che può avere questo metallo.
Oggi, in effetti, l’industria automobilistica e siderurgica in generale è un po’ in declino, sostenuta soprattutto dalla domanda della crescente economia cinese, ma si è vista una flessione molto netta della quotazione del nickel a partire da ottobre del 2019, che è ovviamente peggiorata nel 2020 con il coronavirus. C’è stata una piccola ripresa, ma molto più bassa rispetto a quella di altri settori.
Le riflessioni sul futuro del nickel sono legate così dal futuro dell’industria automobilistica, sempre se rimane invariato il suo utilizzo a livello industriale. L’incognita vera è se si può trovare un sostituto al nickel e la domanda in generale di automobili.
Il successo di questo metallo è dovuto soprattutto alle sue caratteristiche di inossidabilità e nello stesso tempo di malleabilità che lo hanno reso il fulcro della formazione dell’acciaio e hanno decretato la sua fortuna. Ora il suo utilizzo nelle batterie, dove ha scalzato il litio, lo pone in un’ottima posizione per scommettere su di lui.
Può diventare il protagonista principale dell’auto del futuro di cui costituirà motore (attraverso la batteria) e scocca. In questo scenario si possono immaginare incentivi per il passaggio alle auto elettriche che aumenterebbero ancora l’interesse per questo metallo.
Gli ETF sul Nickel possono far riferimento alla quotazione del Nickel presso la Borsa metalli alla Borsa di Londra, oppure ad un indice sul Nickel. Nel primo caso si parla più correttamente di ETC, mentre nel secondo è corretto riferirsi allo strumento come ad un ETF.
In entrambi i casi, non è previsto nessun acquisto di azioni, pertanto l’ETF non può dare origine a cedole o dividendi. L’indice sul Nickel segue sempre la quotazione del metallo, per cui, per stabilire la direzione di investimento occorre far riferimento sempre alla sua quotazione ufficiale. Data questa, la domanda e l’offerta dell’ETF si dirigerà nello stesso verso di quello della quotazione ufficiale.
Così potrai avere un guadagno individuando quale sia il movimento che sta per compiere il corso del metallo. A tua scelta per questa tipologia di investimento hai sia ETF che seguono una logica fisica e quindi investono long sul nickel, sia ETF cosiddetti strutturati che possono incrementare di valore quando il metallo perde valore (ETF short), sia incrementare di valore per un certo moltiplicatore rispetto all’incremento della quotazione del nickel (ETF a leva).
Per un corso tradizionalmente stabile come quello di cui stiamo parlando la leva può essere un buon sistema per aumentare i guadagni, anche se si evidenziano delle punte non indifferenti in certi anni come è successo nel 2019, questo gioco sarebbe potuto essere estremamente redditizio o estremamente dannoso, a seconda del momento in cui si entrava nel mercato e se ne usciva.
Tendenzialmente, almeno con le notizie di utilizzo attuali, si tratta di una tipologia di investimento piuttosto stabile che subisce qualche picco ogni tanto, a seconda di nuove possibilità di utilizzo oppure di maggiore diffusione di prodotti in cui è usato.
La possibilità di sostituirlo con altri elementi è piuttosto remota e analizzando la sua quotazione dal 2000 ad oggi si nota come ci sia stato un picco nel 2007 seguito dal calo che ha coinvolto ogni settore con la crisi dei subprime nel 2008, in seguito una ripresa nel 2012 e poi fasi alterne con picchi piuttosto contenuti. La sferzata per un nuovo momento può essere data dall’aumento di produzione di batterie e, di conseguenza, si tratta di immaginare gli scenari per il futuro relativamente all’auto.
Fino all’anno scorso ci poteva essere il dubbio se sistemi come il car sharing e l’aumento di mezzi pubblici potessero scalzare l’utilizzo e quindi l’acquisto di mezzi individuali, e sembrava che potesse essere la migliore soluzione per poter evitare problemi di parcheggio e di aumento esponenziale delle autovetture e dei mezzi in circolazione.
Oggi, dopo il contagio del coronavirus, ci sono ragioni sanitarie per preferire lo spostamento in auto individuali rispetto a quelle collettive. Infatti, sistemi futuristici come ce li eravamo immaginati in cui una macchina a guida automatica in car sharing potesse spostarsi verso di te quando ne avevi bisogno e la richiedevi e poi portarti a destinazione per poi caricare un successivo passeggero in cerca di auto, dovranno essere riconsiderati nell’ottica igienica e, forse, gli accorgimenti che potranno essere presi per usare con sicurezza questi sistemi devono ancora essere studiati.
D’altra parte contro l’incremento delle vendite di automobili nuove ci sono costi esorbitanti per le tasche dei cittadini in questo periodo di crisi e per questo non si può pensare che ci sia un picco nel breve. Il futuro dell’industria automobilistica e siderurgica può però essere la preoccupazione degli Stati coinvolti nella crisi; timore che può portare all’elargizione di contributi per il rilancio del settore e che, a sua volta può sostenere la domanda e il prezzo del nickel.
Attraverso un ETF sul nickel prendi posizione in un mercato delle materie prime senza dover comprare fisicamente la materia prima e questo è un grande vantaggio in termini di costi e, di conseguenza, di possibilità di guadagno. Un altro grande vantaggio è la liquidità dell’investimento grazie alla quale puoi rientrare dei tuoi denari, se ne hai la necessità in pochissimo tempo.
Hai poi il vantaggio di avere come riferimento una quotazione certa poiché il metallo è quotato alla Borsa valori e il suo prezzo di riferimento è unico su tutto il globo. Un altro lato positivo del nickel è la sua stabilità nell’utilizzo che fa presupporre che continuerà in questo senso.
Guardando il grafico del prezzo del nickel si vede come nel 2007 il suo valore sia cresciuto di circa il 400% e si tratta di un guadagno veramente importante. Una simile combinazione che era dovuta ad un momento di forte espansione cui è seguito il grande crollo che conosciamo non è prevedibile nel futuro, ma con una media ripresa e un incentivo per le auto in generale in Cina e per il cambio con le auto elettriche in Europa e in America non è da escludersi un picco più ridotto, ma sempre importante.
Si tratta di un comparto in cui si può anche pensare di investire a leva per un periodo di tempo medio senza andare incontro a grossi scossoni ma sfruttando il lancio di questa ripresa post coronavirus per un paio di mesi e poi valutare la situazione. I fattori da mettere sul piatto sono molteplici e fanno quasi tutti riferimento agli sviluppi di metodi di trasporto alternativi.
C’è ancora la possibilità che l’auto elettrica non sia il mezzo verso cui occorre dirigersi per diminuire l’inquinamento? Potrebbe essere, ma, in ogni caso, la scocca sarà probabilmente fatta sempre in acciaio o almeno lo scheletro della macchina per dare una maggiore resistenza a urti e deterioramento.
Questo implica che qualsiasi cambiamento nella modalità di propulsione della vettura, che però incoraggi alla sostituzione della auto attualmente utilizzate, possa essere positivo per la quotazione del metallo. A sfavore delle auto elettriche ci può essere l’inquinamento elettromagnetico che viene spesso ventilato come problematica all’instaurarsi di questa tecnologia, ma, per il momento, l’inquinamento atmosferico è un problema ancora maggiore.
Per quanto riguarda poi la salubrità del materiale, viste le recenti vicissitudini in materia di contagio, c’è da pensare che l’acciaio è un materiale asettico e facilmente disinfettabile per definizione, utilizzato in cucina come in chirurgia proprio per le sue proprietà anticorrosive che implicano una scarsa (per non dire nulla) capacità di assorbimento. Non è così veicolo di contagio poiché non mantiene al suo interno particelle estranee. Si possono così anche immaginare nuove frontiere nel suo utilizzo.
A suo sfavore si può considerare invece l’inquinamento provocato dalle aziende siderurgiche che sono alla base della creazione dell’acciaio. Le recenti polemiche di Ilva prima e Arcelor Mittal poi ne sono un esempio lampante e da non trascurare per la valutazione.
Ognuno si deve formare la sua idea in questo momento e, semmai optare per investimenti a breve termine. Le tipologie di ETF a disposizione permettono di coprire ogni tipo di visione. Oltre ai classici long senza leva, infatti, ci sono ETF short come ETF a leva per far sì che si possa investire in qualsiasi direzione e con grado di rischio più o meno elevato a seconda di come vuoi porti sul mercato.
Dovrai tenere conto del fatto che gli ETF strutturati, sia short che a leva, godono di un mercato ridotto rispetto a quelli long e, di conseguenza, seguono meno fedelmente l’andamento della quotazione del sottostante. Una valutazione importante da fare è che la quotazione del Nickel viene fatta in dollari per cui anche se il valore intrinseco del metallo rimane costante, la variazione può essere dovuta al fattore cambio.
Gli ETF che trattano in modo specifico il nickel non sono moltissimi, ma si può trovare qualche opportunità interessante.
Il primo ETF è WisdomTree Nickel il cui Isin è GB00B15KY211 ed è negoziato presso Borsa Italiana. Il fondo mira a replicare l’indice DJ-UBS Nickel Sub-IndexSM (ora si tratta di un indice Bloomberg) capitalizzando giornalmente gli interessi prodotti dall’indice stesso.
Il portafoglio investe in TRS Bloomberg Sub Nickel TR USD al 100% e per questo rimane esposto al rischio di cambio. Il fondo ha reso nel 2016 circa il 17%, nel 2017 il 7%, nel 2018 ha subito una perdita di circa il 12%, nel 2019 ha guadagnato ben il 37% e da inizio anno sta facendo -12%.
Alti e bassi che fanno capire la volatilità del fondo che per gli ultimi tre anni è stata pari al 31% contro un rendimento medio del 15%. Per gestire il fondo Wisdom Tree assorbe lo 0,49% annuo.
Un fondo interessante partito nel 2017 è Nickel TR ETC EUR il cui Isin è DE000PB8N1C1 quotato alla Borsa Tedesca. Il fondo mira a replicare l’andamento del LME Nickel Futures TR USD e, quindi, è legato attraverso il future, direttamente alla quotazione del metallo e non di un indice.
L’ETF ha reso nel 2018 il 12%, nel 2019 l’11% mentre da inizio anno sta perdendo il 12%. Così la sua volatilità a tre anni è pari al 33% contro un rendimento annualizzato del 16% circa. Bnp Paribas che è il gestore del fondo, facendo riferimento al future e sostenendo negoziazioni per tenere sempre il future con la data di scadenza più prossima, chiede commissioni su base annua pari allo 0,9% che sono già state decurtate dal rendimento pubblicato.
Se pensi che il destino del nickel sia quello di perdere valore, puoi investire sul fondo WisdomTree Nickel 1x Daily Short il cui Isin è DE000A0V9X58 ed è quotato alla Borsa Tedesca. Il fondo mira a replicare l’andamento contrario rispetto al Dow Jones-UBS Nickel Subindex SM che vuole rappresentare l’andamento dei contratti future.
Dai rendimenti di questi anni si vede come l’obiettivo non venga perfettamente centrato: nel 2016 perde il 18%, nel 2017 perde il 33%, nel 2018 guadagna il 14%, nel 2019 perde il 27% mentre da inizio anno è in attivo per l’8%.
Replica in modo più che proporzionale i movimenti negativi e in modo meno che proporzionale quelli positivi, ma il verso è quello corretto. La sua volatilità a tre anni è del 30% contro un rendimento medio del -10%. Le commissioni richieste su base annua sono dello 0,98%.
Se invece credi nell’aumento di valore del nickel e vuoi approfittarne con un effetto leva puoi utilizzare WisdomTree Nickel 2x Daily Leveraged il cui Isin è JE00BDD9QB77 ed è negoziato anche presso Borsa Italiana. Il fondo mira a replicare il doppio dell’andamento dell’indice Dow Jones-UBS Nickel Subindex SM che cerca di riprodurre l’andamento dei contratti future sul nickel.
In questo caso la replica ha un maggior successo poiché si vede come nel 2016 il fondo abbia reso il 17%, nel 2017 il 12%, nel 2108 ha perso il 30%, nel 2019 ha guadagnato il 63% mentre nel 2020 fino ad oggi sta facendo -24%. La volatilità a tre anni è del 67% contro un rendimento annualizzato del 33%. Per la gestione di questo fondo Wisdom Tree trattiene lo 0,98%.
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