Stai cercando informazioni sugli ETF sulle materie prime? Sei nel posto giusto!
In questa guida scoprirai cosa sono gli ETF sulle materie prime, quali sono le loro principali caratteristiche, i vantaggi, quanto è possibile guadagnare con gli ETF sulle materie prime, quali scegliere e comprare e quali sono le migliori piattaforme da utilizzare per investire in ETF sulle materie prime.
Di seguito trovi una tabella nella quale sono state messe a confronto le principali caratteristiche dei migliori broker per investire in ETF materie prime, qual è la nostra valutazione ed il link al sito ufficiale.
Investire in titoli e altri strumenti finanziari comporta sempre il rischio di una perdita di capitale
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Di seguito, invece, trovi una lista dei migliori siti dove tradare ETF Materie Prima:
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Gli ETF sono strumenti attraverso i quali si può prendere posizione su un mercato senza investire direttamente in esso. L’ETF infatti raccoglie i liquidi di chi vuole entrare nello stesso ed effettua le compravendite. In questo modo si può partecipare ad investimenti su indici azionari, indici obbligazionari, valute e materie prime.
In caso di investimento su materie prime, gli ETF si chiamano più precisamente ETC (Exchange Traded Commodities) poiché fanno riferimento ad una materia prima. In questo modo si può partecipare alle oscillazioni di materie prime come a quelle di azioni, obbligazioni e valute. Per replicare una commodity si può comprare direttamente la stessa oppure comprare un derivato che replichi il suo andamento.
Quest’ultimo metodo in molti casi è l’unico praticabile. Se quando si parla di oro, platino, palladio, argento ovvero materiali non deperibili e che in poco spazio possono contenere un grande valore è possibile utilizzare la replica fisica, altrimenti la replica sintetica è quella che può consentire di imitare l’andamento di grano, petrolio, gas naturale: tutti prodotti che difficilmente possono essere conservati nel caveau di una banca.
Di conseguenza, l’ETF va ad investire in un derivato, che può essere uno swap o un future, tipicamente e tendere a replicare il valore della quotazione ufficiale di quella materia prima oppure di un indice che rappresenta il prezzo medio della stessa.
Attraverso questa replica è possibile andare long, short o a leva per cui è possibile trovare ogni tipo di strutturazione di questi ETF. Se non si trovano è per il semplice motivo che quella determinata materia prima si presta poco a quella strutturazione o non c’è sufficiente mercato per impostare un ETF.
Gli ETF così sono uno strumento perfetto per chi vuole entrare in un mercato e non vuole o non può investire in derivati come future o CFD o altri prodotti similari. Questi, ad ogni modo, contengono un effetto leva che richiede, per poter essere affrontato, una preparazione culturale e un’esperienza che non tutti possono avere.
Ecco allora l’utilità dell’ETF: trasforma un prodotto complesso e con potenziali perdite molto elevate in uno strumento alla portata di tutti e con il quale si rischia classicamente quello che si è investito.
Anzi, per essere, precisi, se non viene utilizzato un prodotto strutturato ma solo un ETF standard, sarà veramente difficile arrivare ad azzerarne il valore. Sarebbe come dire che il petrolio o qualsiasi altro materiale non ha più nessun mercato. Lo scenario non è impossibile, ma è chiaramente molto difficile.
Per capire gli andamenti delle singole materie prime è necessario andare ad analizzare in cosa vengono utilizzate e quanta richiesta ne fanno i clienti. In questo modo hanno origine le oscillazioni delle quotazioni delle materie prime.
Solo alcune seguono motivazioni diverse e sono in particolare i metalli come oro, platino, argento che sono considerati beni rifugio e sono più soggetti alle fluttuazioni dell’economia in generale e del dollaro, rispetto alla vera e propria richiesta.
Gli ETF sulle commodities vanno ad investire nei vari modi che hai visto prima esponendosi ad una data materia prima. L’ETF subirà delle oscillazioni in base a quelle che sono le valutazioni di domanda ed offerta non della materia prima di per se stessa, ma delle quote di ETF.
Queste oscillazioni dipendono dalla liquidità dell’ETF, cioè dalla sua diffusione e dall’interesse che stimola nella clientela e dal modo in cui il fondo riesce a trasmettere il suo legame con la quotazione della materia prima. In genere questo non è difficile quando si parla di materie quotate poiché il valore è univoco.
La situazione è un po’ più complessa con quelle materie prime che non hanno una quotazione ufficiale. In questo caso la trasparenza dipende dalla presenza di un future o di un indice di riferimento che può fungere da quotazione ufficiale.
Per compravendere queste quote sarà sufficiente avere accesso ad un dossier titoli con il quale si possa negoziare nel mercato borsistico in cui è presente l’ETF di tuo interesse. L’operazione è generalmente semplice poiché si concretizza nella ricerca dell’Isin di riferimento e in pochi click dalla tua home banking, piuttosto che da indicazioni precise fornite telefonicamente se hai una banca telefonica, piuttosto che da una firma sul modulo presentato dall’operatore della banca o dal consulente finanziario.
Come per le azioni o le obbligazioni, nel momento in cui si imposta l’operazione, questa può essere effettuata in due modi: a mercato o con limite di prezzo. Se il tuo intento è entrare nel mercato a qualsiasi condizione puoi impostare l’operazione a mercato. Di solito è consigliabile stabilire un limite di prezzo, anche un pochino più alto del prezzo corrente se si vuole entrare, ma non lasciare completamente libero.
Alcuni operatori, infatti, che hanno a disposizione book molto profondi (cioè vedono tutte le proposte fatte sul mercato in quel momento e non solo le prime 5 come avviene normalmente con una piattaforma comune), possono accoppiare la tua richiesta con un prezzo un po’ fuori mercato e con ogni ragione, visto che non hai messo limiti alla tua intenzione di acquistare.
Una volta portata a termine l’operazione, vedrai nel tuo dossier titoli il tuo ETF con il numero di quote che sono a tua disposizione. Questo cambierà valore ad ogni contrattazione che avviene ad un prezzo diverso e, in seguito a questo, ci sono le diversità di valore anche nel tuo ETF.
Per quanto riguarda la parte fiscale, se sul tuo dossier titoli hai impostato l’opzione di risparmio amministrato, sarà la stessa banca ad effettuare la trattenuta del 26% sulla plusvalenza che otterrai.
A differenza di quello che può avvenire su ETF su azioni od obbligazioni, negli ETF su commodities non sono previste distribuzioni di cedole o di dividendi, poiché non ne danno origine gli strumenti in cui si va ad investire.
Investire negli ETF sulle materie prime ti dà il vantaggio di poter diversificare il tuo investimento e crearti un portafoglio con le commodities anziché con le azioni. Questo perché corrisponde, sotto certi aspetti, ad investire in un determinato settore similmente a quello che puoi fare con gli indici azionari, ma ancora più sganciato dal destino di singole società.
In alcuni indici, infatti, si vede il peso preponderante di alcune tipologie di azioni che, se subiscono un tracollo, possono portare in grave ribasso l’indice, senza che questo dipenda dalla disfatta del settore.
Quanto guadagnare è difficile a dirsi, ma, diversificando i settori è possibile costruirsi un portafoglio bilanciato che vedrà un incremento di valore di oro e beni di prima necessità in momenti di crisi, mentre durante l’espansione avranno una maggiore spinta prodotti che vanno a rifornire il comparto automobilistico o quello tecnologico.
Inoltre si ha la possibilità di mettersi al riparo e avere una correlazione negativa con altri investimenti, ad esempio su indici di borsa o sul dollaro attraverso un ETF sull’oro.
Il mondo delle materie prime è affascinante e, studiandolo, si possono scopire ondate dettate dalle mode oltre che dalla stagionalità che porta, soprattutto per quelle materie prime derivanti dalla terra, ad oscillazioni di prezzo quando i beni diventano scarsi, oltre che crolli e lievitazioni a causa di malattie o vicissitudini dei raccolti e del bestiame.
Investendo sulle materie prime si ha la possibilità di affacciarsi davvero all’economia reale in senso stretto, poiché tutto quello che si crea deriva dal materiale a nostra disposizione sulla terra.
Solo guardando davanti a te sul device che hai di frontem puoi vedere nickel e forse litio; può essere che al dito porti dell’oro e che nella tua macchina diesel ci sia del platino. Quasi sicuramente oggi mangerai del grano e berrai del caffè e tutto questo indossando del cotone.
Quando ti vuoi premiare forse ti concederai un buon pezzo di manzo mentre quando sei malato forse preferirai un brodo di pollo. Ahimé prima o poi dovrai andare al distributore e rifornirti con un derivato del petrolio o del gas naturale.
Nelle materie prime, sono state inserite anche le criptovalute che non è possibile considerare null’altro che del materiale, non essendo state elevate a livello di valuta. Il Bitcoin, oggi, comincia ad accusare oscillazioni simili a quelle dell’oro poiché è il nuovo bene rifugio: a torto o a ragione, sarà solo il tempo a stabilirlo.
Di seguito trovi una panoramica di un ventaglio di strumenti che possono essere messi facilmente dentro il tuo portafoglio per poter ottenere un rendimento alternato da uno o dall’altro, cercando di entrare in ciascuno nei loro momenti di minimo e di vendere nei momenti di massimo.
Se vuoi investire sul bestiame puoi guardare a WisdomTree Livestock il cui Isin è GB00B15KYK92. Il fondo si basa sull’indice DJ-UBS Livestock Sub-IndexSM e cerca di riprodurne le performance siano esse positive che negative. Questo fa riferimento a tutto il bestiame in generale.
Le tendenze vegetariane di oggi forse non accompagnano grandemente questo investimento, ma la perdita del 30% da inizio anno del fondo, che può facilmente essere correlata al periodo di chiusura forzato di ristoranti con conseguente diminuzione di alcune tipologie di pezzature e di consumo più intenso, può far presagire un incremento in tempi relativamente rapidi.
Per mettere nel portafoglio un po’ di petrolio puoi affidarti a db Brent Crude Oil Booster ETC il cui Isin è DE000A1KYN55 ed è targato Deutsche Bank. Il fondo mira a replicare l’indice db Brent Crude Oil Booster Euro Unhedged Index che è una media dei prezzi del petrolio.
Gli ultimi anni non sono stati favorevoli al petrolio e le tendenze alle energie alternative non incoraggiano l’investimento in questo senso oggi. Se si vuole puntare su qualche scossone temporaneo del prodotto questo può essere un giusto sistema.
Considerazioni simili possono essere fatte sul gas naturale che oggi vive un periodo difficile per tensioni politiche oltre che naturalistiche, ma potrà attraversare una nuova primavera, almeno parziale, grazie al suo utilizzo in forme meno inquinanti.
Un ETF da considerare in questo caso è WisdomTree Natural Gas il cui Isin è GB00B15KY104 e sta facendo un -38% da inizio anno dopo un -47% dello scorso anno. Il fondo riproduce la performance del DJ-UBS Natural Gas Sub-IndexSM e paga il rendimento sull’ interesse capitalizzato del sottostante su base giornaliera.
Si può puntare su materie prime di base come mais, grano, orzo e soia. Winsdom Tree fornisce la gamma completa con gli Isin DE000A0KRJV8 per il mais, DE000A0KRKF9 per il grano, GB00B15KY542 per la soia e
GB00B15KY765 per l’orzo.
La gamma può essere completata con oro, platino e altri metalli industriali, alcuni dei quali sono stati maggiormente reattivi alla ripresa post covid, meglio della parte agricola.
Questo tracollo di beni fondamentali può essere semplicemente letto nel senso che i campi per produrre hanno bisogno giornalmente dell’intervento umano, mentre le industrie possono essere “spente e riaccese” in qualsiasi momento.
Di conseguenza, è possibile pensare che, come una macchina, l’industria dei device piuttosto che quella siderurgica si possa spegnere e riaccendere, mentre un campo di grano trascurato perché non ci si poteva andare o non potevano giungere i giusti prodotti per farlo rendere in modo appropriato, può aver sofferto di più rispetto agli elementi vivi.
Allo stesso modo anche il bestiame può avere in parte sofferto di questo, poiché può essere stato colpito non direttamente dal covid, ma dalla trascuratezza cui si è stati costretti con minori attenzioni e minori cure che possono aver portato al moltiplicarsi di malattie e problematiche.
D’altronde, occorre anche pensare qual è la parte essenziale della vita. È vero che ormai siamo abituati in un certo modo e non ci è più possibile rinunciare a tante cose, ma senza acqua e cibo non possiamo veramente vivere, o meglio sopravvivere.
Per questo gli investimenti in bestiame ed agricoltura danno una sicurezza a quello che è il portafoglio, poiché i beni primari sono quelli che danno equilibrio nel momento in cui c’è una vera crisi economica e non sanitaria.
Sperando quindi di esserci lasciati alle spalle quello che uno dei casi più gravi che ci sono capitati dopo la seconda guerra mondiale, e che non sappiamo ancora esattamente quali possano essere le conseguenze, possiamo approfittare di questa certezza: continueremo a sfamarci in qualche modo.
È quindi probabile che la quotazione del grano e della soia si riprenda nei prossimi mesi e potremo fare un guadagno non si sa di quanto, ma abbastanza immediato. Poi potremo decidere di mantenere una piccola parte di questo investimento per dare una stabilità e controbilanciare ad esempio un ETF in robotica, che risponde a logiche estremamente diverse ed è meno soggetto ai malori di noi esseri umani.
Sarebbe interessante avere un ETF che risponde a criteri di qualità degli alimenti con un’ottica estremamente italiana. Purtroppo questi strumenti hanno necessità di un indice facilmente quantificabile e Bloomberg non si è ancora adoperato in questo senso.
Il crescente interesse per programmi di cucina, per attenzione a quello che mettiamo nel piatto e nel bicchiere appare una ragione sufficiente a giustificare un indice di questo tipo? Questa è una domanda legittima che potrebbe anche chiarire, se esistesse, quanto la domanda di grano o di bestiame sia calata e quanto sia calata la domanda indifferenziata, mentre a livello di nicchia i risultati possano essere diversi.
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