Stai cercando informazioni sugli ETF India? Sei nel posto giusto!
In questa guida scoprirai cosa sono gli ETF sull’India, quali sono le loro principali caratteristiche, i vantaggi, quanto è possibile guadagnare con gli ETF India, quali scegliere e comprare e quali sono le migliori piattaforme da utilizzare per investire in ETF sull’India.
Di seguito trovi una tabella nella quale sono state messe a confronto le principali caratteristiche dei migliori broker per investire in ETF India, qual è la nostra valutazione ed il link al sito ufficiale.
Investire in titoli e altri strumenti finanziari comporta sempre il rischio di una perdita di capitale
Il 67% dei conti degli investitori retail perde denaro negoziando CFD con questo fornitore.
Di seguito, invece, trovi una lista dei migliori siti dove comprare ETF India:
ETF significa Exchange Trade Fund e questa sigla indica un fondo comune di investimento o una Sicav che fonda la sua strategia su un metodo passivo. Questo significa che non esiste un gestore umano che valuta e decide come e quanto investire nell’ambito del suo mandato, ma l’ETF si limita a replicare l’andamento di un determinato indice che viene chiamato benchmark.
Si tratta di fondi comuni che vengono negoziati in borsa e sono soggetti alle fluttuazioni di domanda e di offerta. In questo modo uniscono i vantaggi dei fondi comuni di investimento con quelli dei titoli azionari con l’obiettivo di avvicinarsi il più possibile all’indice preso a riferimento.
Questo è tanto più facile quanto più il mercato percepisce la sua identificazione con l’indice sottostante, in modo che domanda ed offerta dell’ETF si muovano con molta facilità in modo simile allo stesso. Altra caratteristica necessaria perché l’andamento corrisponda è la liquidità dell’ETF, cioè che ci siano scambi in modo continuo; differentemente, si potrebbe avere adesione in qualche punto creando un andamento a scalini.
Potresti replicare da solo l’indice su cui vuoi investire acquistando le azioni su cui si basa, ma questo vorrebbe dire avere accesso a tutti i mercati in cui vengono negoziate e anche avere un certo capitale a disposizione, poiché ci sono certi vincoli di contrattazione sulle dimensioni dei titoli.
Con gli ETF, come con i fondi comuni di investimento, puoi semplificare questo processo unendo i tuoi soldi con quelli degli altri investitori, comprando tutti assieme le azioni da acquistare e stabilendo un nuovo strumento, l’ETF, di cui tu acquisti quella quota che corrisponde ai soldi che hai investito.
Per quest’operazione dovrai affrontare le spese di negoziazione solo dell’ETF e non di tutti i titoli. Per questo è immediatamente più efficiente. Per mantenere il ribilanciamento occorrerà affrontare compravendite per il controllo, il mantenimento, la custodia e queste operazioni di ribilanciamento, per le quali l’ETF assorbe una piccola quota di spese che in genere si aggira attorno allo 0,50%, prendendola direttamente dal fondo. Queste spese sono notevolmente inferiori rispetto a quelle di un fondo comune di investimento a gestione attiva.
L’India è un Paese anomalo dal punto di vista dello sviluppo economico, cosa che lo rende molto interessante per un investimento. Fa ancora parte dei Paesi emergenti di cui è uno dei più importanti, tant’è che è tra i dieci Paesi al mondo con il Pil più alto.
La sua economia si basa essenzialmente sull’esportazione e il suo tasso di crescita rimane sostenuto. Dal 2018 ha subito un rallentamento ma rimangono grandi potenzialità. Le previsioni per il futuro sono ottimistiche: il Governo di New Delhi si è dato l’obiettivo di elevare, entro il 2025, il contributo del settore manifatturiero al PIL dall’attuale 15% al 25%.
Il Governo ha inoltre lanciato, negli ultimi anni, una serie di piani industriali, principalmente volti a colmare il deficit energetico ed infrastrutturale del Paese. Questi non sono stati sufficienti a mantenere la crescita, che ha subito un rallentamento.
Aveva cominciato la ripresa quando è arrivata la pandemia che ha messo in ginocchio tutte le economie del mondo. La ripresa è già cominciata ma non si può dire che l’economia sia totalmente fuori pericolo, anche se, il reddito medio basso degli abitanti non li mette in condizioni di proseguire con il lockdown a lungo.
Dal punto di vista economico di più grande respiro possiamo fare delle riflessioni che fanno propendere per uno sviluppo grande ancora da percorrere da parte dell’India. Tornando nel passato, si vede come Cina, India ed Europa si dividessero l’economia mondiale.
Con lo sviluppo avuto, la Cina è tornata quasi ai livelli di avere in mano un terzo dell’economia, l’Europa e gli Stati Uniti hanno assieme ancora circa un 50% ed è l’India che ancora non è tornata a quei livelli. Non si può dire in quanto tempo, ma considerando le risorse naturali e l’indole degli Indiani, oltre al grande sviluppo ingegneristico che ha avuto, sembrerebbe che si tornerà verso questo equilibrio, probabilmente a discapito dell’Europa, se quest’utima non trova un nuovo sprint.
Inoltre, la costruzione della nuova Via della Seta determinerà un ulteriore sviluppo anche dell’economia indiana che sarà maggiormente interconnessa con il Vecchio continente. Tenendo presente tutte queste dinamiche, cresce l’interesse verso questo Stato.
Gli ETF sull’India si basano su indici che contengono azioni di questo Paese e che possono essere costituiti in modo molto diverso l’uno dall’altro. Unendo diverse azioni con un mix tra di loro diverso, si possono raggiungere risultati un pochino diversi tra loro, soprattutto se la visione dell’investimento è di breve periodo.
Sul lungo periodo queste differenze possono cambiare. Gli ETF sull’India possono replicare l’andamento attraverso la replica fisica oppure attraverso la replica sintetica. Nel primo caso vengono acquistate le azioni e incassati i loro dividendi e reinvestiti nell’ETF oppure distribuiti ai possessori di quote del fondo.
Secondo gli sviluppi delle azioni sottostanti l’indice cambierà di valore e gli investitori seguendo questo sviluppo dirigeranno in un senso e in un valore diverso quella che è la loro domanda o la loro offerta sull’ETF.
Così il prezzo dell’ETF seguirà l’andamento di quel determinato indice. La base, quindi, è stabilire in che direzione si muoveranno le quotazioni delle azioni indiane oggetto dell’indice di riferimento.
Queste modificheranno la loro valutazione attraverso quello che succede nella politica indiana, negli accordi internazionali, nelle vicende che a livello geografico o di movimenti popolari possono avere un impatto sullo sviluppo economico dell’India.
Per poter effettuare un trading almeno di breve termine occorre essere costanti nel seguire quello che succede in questo Paese per potersi fare un’idea, similmente all’idea che ci possiamo formare sulla nostra nazione piuttosto che sugli Stati Uniti, che sono sempre sulle pagine dei giornali, o sulla Germania.
Se non hai il tempo o l’intenzione di effettuare questo studio, non devi rinunciare a questo tipo di investimento se il ragionamento sul suo sviluppo ti convince, ma puoi trasformarlo in un investimento di lungo periodo, meno soggetto alle vicende di breve periodo politiche.
Nel lungo periodo molte oscillazioni si appiattiscono e rimane una tendenza molto più lineare. Questo non significa disinteressarsi completamente, ma qualche analisi economica della zona può essere sufficiente.
Un buon sistema per investire, soprattutto perché non si sa se ora ti trovi nel punto di minimo dell’ETF, è quello di programmare alcuni acquisti di pari valore prendendo le variazioni di prezzo casuali, ad esempio dividendo quello che è l’ammontare totale che si intende mettere nel fondo in rate mensili per un anno.
In questo modo si ottiene un prezzo medio di carico dell’ETF nell’arco di un anno in cui si prenderanno corsi maggiori e corsi minori del titolo. A quel punto si può impostare un orizzonte temporale, ad esempio 3 o 5 anni, e valutare la situazione da quel momento in poi.
Quando ti avvicini a un ETF sull’India ti stai dirigendo verso un investimento azionario su un Paese emergente. Il livello di rischio è elevato. Questo significa che puoi vedere di molto ridotto il tuo capitale come di molto aumentato.
Guardando le performance degli ultimi 10 anni di un indice indiano si vede come ci siano anni da grandi performance (nel 2009 il guadagno è stato del 93%), qualche anno di stasi e pochi anni in perdita. Come in ogni investimento, è molto importante scegliere nel modo più opportuno il momento di entrata nel comparto, poiché se ci troviamo ai massimi, anche se il trend rimane immutato, ci vorrà sicuramente più tempo per realizzare il tuo obiettivo, piuttosto che entrando nel momento del minimo.
Difficile fare previsioni su quello che succederà nei prossimi mesi, ma questo sicuramente è un momento ancora in ribasso, visti gli anni precedenti e la necessità di ripartire dopo il coronavirus e il progetto della Via della Seta, può essere un buon momento. Affrontando questo acquisto per guadagnare un importo ragguardevole sui tuoi risparmi dovrai pensare di non tener conto di questi soldi investiti per qualche anno.
Ci sono investimenti di respiro più ampio che comprendono un maggior numero di stati dell’area asiatica che possono tutti beneficiare dell’indotto che la Via della Seta genererà e, se il tuo interesse è stato risvegliato solo da questo argomento, potrebbero essere più adatti al tuo pensiero.
Lo sviluppo dell’India va al di là del nuovo vecchio percorso tra Asia ed Europa e per questo può essere uno degli Stati che più beneficerà della nuova Via della Seta, anche se la via principale la taglia un po’ fuori e la sua via è deviata. Si tratta comunque di uno Stato che ha notevoli intrecci commerciali, ovviamente, con gli altri Stati asiatici e tecnologicamente molto più avanzato.
Un altro motivo dello sviluppo maggiore in una certa direzione dell’India rispetto ad altre nazioni, magari anche con risorse maggiori, è l’imprinting inglese che ha avuto, che la aiuta anche nella comunicazione con l’estero oltre che con una maggiore facilità nell’avvicinarsi alla mentalità occidentale, che, in qualche modo, ha dovuto subire a lungo.
Allo stesso tempo, la voglia di riscatto dei suoi cittadini la fa diventare il luogo migliore per coltivare centri di tecnologia avanzata, mentre la facilità di comunicazione la rende un polo nevralgico e la elevata disciplina e l’assenza di distrazioni per i ricercatori la rendono il posto migliore per lo sviluppo e la prova di tutti i nuovi progetti, determinando qualità e anche concentrazione verso invenzioni altamente importanti e sostenibili.
Un utilizzo interessante di questa tipologia di ETF è quello di un investimento di lungo periodo con piccoli versamenti periodici, che può essere un fondo da creare per un ragazzo o per un bambino per cui si vuole costituire un salvadanaio. Si tratta di un accantonamento da tenere sott’occhio in modo da non dover svendere il gruzzoletto nel momento in cui il ragazzo ha bisogno di liquidi per gli studi o per i suoi progetti.
Molti vedono l’India ancora oggi come una scommessa, ma il suo governo stabile, le sue capacità ingegneristiche e la dedizione al lavoro dei suoi cittadini ne fa uno Stato di grande potenzialità.
Occorre che ognuno sfrutti le proprie potenzialità, così come gli indiani sfruttano le loro capacità matematiche e la loro capacità di concentrazione oltre alla loro costanza, noi possiamo sfruttare le nostre capacità di giudizio e il nostro talento nel cogliere le occasioni per guadagnare facendo lavorare gli altri.
Si può vedere in una chiave di nuovo colonialismo, sicuramente molto più corretto, poiché metti a disposizione il capitale e permetti a queste popolazioni di mettere a frutto i loro talenti. Con lo sviluppo di questo mercato che si interseca fortemente con quello europeo, si può risollevare anche il destino dell’economia europea che è in recessione da anni e non ha partecipato al ciclo di espansione di cui invece ha goduto l’America.
Alcuni nomi di aziende indiane li conosciamo bene: Suzuki, Tata, oltre ad alcuni marchi europei e americani che hanno insediato lì le loro filiali. I settori in cui si investe maggiormente in questo Stato sono le case di software che danno il polso di quello che è l’area interessante dell’India e che rispecchia a pieno le maggiori qualità dei suoi cittadini.
Quando andiamo ad investire su un ETF sull’India facciamo riferimento a diversi indici azionari. Quelli che hanno un certo interesse te li ritrovi qui di seguito.
Uno dei più interessanti è Xtrackers MSCI India Swap UCITS ETF 1C il cui Isin è LU0514695187 ed è negoziato presso la Borsa tedesca. Lo scopo del fondo è di replicare la performance dell’indice MSCI India TRN Index che riflette l’andamento delle azioni di alcune aziende che sono negoziabili in tutto il mondo.
In questo indice si calcola che i dividendi delle azioni sono reinvestiti nell’indice stesso mentre il fondo viene ribilanciato e rivisto ogni tre mesi. Il fondo replica l’indice in forma sintetica attraverso swap con diverse controparti.
La volatilità negli ultimi tre anni è stata del 21% mentre il rendimento è variato molto nel corso degli anni passando dall’1,5% circa del 2016 al 20% circa del 2017, alla perdita di quasi il 5% del 2018, al guadagno del 9% del 2019, mentre nel 2020 sta perdendo il 18% circa. Anche per questo punto è un momento ideale per entrare in questo comparto, sfruttando quello che è il momento di crisi che si sta riprendendo.
Si tratta di un altro fondo importante, specialmente se segui il mercato asiatico. Infatti, questo ETF segue un indice composto dalle 50 società più influenti del mercati azionario indiano.
Il 79 % dei conti di investitori al dettagli perde denaro a causa delle negoziazioni con questo fornitore. Valuta se puoi permetterti di correre questo rischio elevato di perdere il Tuo denaro.
Altro fondo importante è WisdomTree India Quality UCITS ETF che nella versione in dollari ha Isin IE00BDGSNL04 ed è negoziato presso la Borsa italiana. Il fondo mira a replicare l’indice WisdomTree India Quality Index, che è costituito da aziende profittevoli con la migliore combinazione di fattori di qualità tra le aziende facenti parte delle aziende costituite e negoziate in India.
Il fondo è un 5 stelle Morningstar e utilizza una replica fisica per riprodurre la performance dell’indice stesso. Le aziende comprese in questo indice non si scostano molto da quelle del precedente indice, ma la replica fisica gli fornisce la possibilità di distribuire il dividendo agli azionisti.
Ha avuto negli ultimi tre anni una volatilità media del 19% e considerando che è disponibile lo storico a partire dal 2018 visto che è stato costituito nel 2017 ha incontrato una perdita di circa il 5% nel 2018, un guadagno del 2,8% nel 2019 mentre da inizio anno ha una perdita attorno al 10%.
Questo indica come la sua ripresa dopo il coronavirus sia stata più veloce rispetto a quella dell’indice precedente, dovuta alla maggiore reattività del mix azionario di cui è composto.
Questi sono i due maggiori fondi disponibili sull’India, ma ci sono altre tipologie che comprendono tutto il continente asiatico che hanno al loro interno componenti di India così come tecnologici che non sono concentrati sui Paesi sviluppati in cui ne puoi ritrovare.
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