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ETF Cyber Security: Cosa Sono, Come Funzionano, Quali Comprare

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Stai cercando informazioni sugli ETF sulla cyber security? Sei nel posto giusto!

In questa guida scoprirai cosa sono gli ETF sulla cyber security, quali sono le loro principali caratteristiche, i vantaggi, quanto è possibile guadagnare con gli ETF sulla cyber security, quali scegliere e comprare e quali sono le migliori piattaforme da utilizzare per investire in ETF sulla cyber security.

Di seguito trovi una tabella nella quale sono state messe a confronto le principali caratteristiche dei migliori broker per investire in ETF cyber security, qual è la nostra valutazione ed il link al sito ufficiale.

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ETF cyber security: cosa sono

Gli ETF sono strumenti attraverso i quali si investe su un sottostante cui sono legati attraverso un investimento di tipo passivo con una replica fisica oppure sintetica. Con la replica fisica si ha l’acquisizione del sottostante vero e proprio, mentre con la replica sintetica si investe su uno strumento derivato che ha lo stesso sottostante di riferimento.

Ci sono altre classificazioni di ETF oltre a questa che dipendono dalla direzione in cui si investe sul sottostante (se al rialzo o al ribasso) e sulla leva applicata, sempre che ci sia, che normalmente arriva fino ad un massimo di 7.

La cyber security è un settore produttivo molto particolare derivato dalle necessità tecnologiche che si sono sviluppate negli ultimi anni. Notizie di sottrazione di dati, sottrazione anche di fondi attraverso la blockchain fanno scaturire bisogni di mettere al riparo le informazioni che sono in rete e sui device.

Sentirsi sicuri e protetti è un’esigenza fondamentale dell’uomo, come in casa così per i documenti importanti, così come per le informazioni che sempre più frequentemente archiviamo online. Oltre che per le persone, anche per le aziende e per i governi diventa una questione fondamentale, anche per ottemperare a quelle leggi sulla riservatezza che sono diventate ancora più importanti con l’evoluzione digitale.

Questo coinvolge la protezione contro attacchi cibernetici fino alla sorveglianza su infrastrutture vitali, alla sicurezza sui prodotti alimentari fino alla sicurezza personale. Tutta la quotidianità è pervasa da queste dinamiche e sempre di più ogni giorno lasciamo alla parte informatica parte della gestione della nostra vita.

Quanto vorrebbe essere tutelata una struttura sanitaria da malfunzionamenti delle macchine sanitarie digitali per evitare errori? Se pensi, poi, all’evoluzione anche in campo sanitario con interventi a distanza, il tema della sicurezza diventa fondamentale per poter ritenere questi affidabili.

Investire nella cyber security significa investire nelle aziende che se ne occupano attraverso un investimento azionario. Andare a lucrare sul settore non può limitarsi ad una sola azienda, ma occorre costruire un portafoglio contenente azioni rappresentative delle varie aree di interesse che abbiano interessanti prospettive di sviluppo.

Ci sono case di gestione che, con una prospettiva di lungo periodo, hanno cominciato ad emettere fondi comuni di investimento nell’ambito cyber security dalla metà dello scorso decennio ottenendo dei risultati in forte crescita.

Gli sviluppi anche legali delle ultime controversie relative a sottrazione di dati che hanno coinvolto celebri società di social network nonché di investimento in criptovaluta hanno aumentato l’interesse all’interno di questo settore.

Inoltre, la spinta recente, dovuta anche al coronavirus, fa presagire che il settore digitale in generale e, di conseguenza, il comparto della cyber security otterrà un notevole rilancio sia nel breve che nel lungo periodo.

Così un ETF sulla cyber security può far riferimento ad un indice specializzato in questo comparto, oppure seguire una propria strategia impostando criteri stringenti per specificare quanti e quali azioni possono essere contenute.

Si delineano così differenze importanti tra i diversi tipi, poiché se si fa riferimento ad un indice la replica può essere sia fisica che sintetica, invece se la strategia è propria dell’ETF ciò significa che la replica deve essere forzatamente fisica, comprando e vendendo le azioni che entrano ed escono dal paniere prescelto.

Vista la particolarità del comparto e il fatto che il settore si trova in una fase di sviluppo, gli ETF a disposizione sono praticamente tutti long e senza leva, poiché in questo momento andare ad investire sul ribasso del settore sarebbe poco sensato e utile solo per investimenti speculativi di breve periodo.

Questo, normalmente, non è lo spirito proprio di un ETF che richiede una visione di lungo termine, anche se sono possibili speculazioni in qualche momento particolare di mercato.

Come funzionano gli ETF sulla cyber security 

Gli ETF che trovi quotati in borsa non sono tantissimi e sono tutti a replica fisica di un pacchetto di azioni quasi totalmente tecnologiche e in parte relative ad un indotto di altri sistemi di sicurezza. Acquistando una quota di ETF puoi investire contemporaneamente su una molteplicità di imprese quotate che distribuiscono dividendi.

Infatti, trovi sia classi del medesimo fondo ad accumulazione che a distribuzione. La differenza tra i due mondi sta nel destino di quelli che sono i dividendi distribuiti.

Nel fondo ad accumulazione gli introiti vengono nuovamente reinvestiti preservando la divisione percentuale dell’indice o del pacchetto azionario che rispecchia la strategia del fondo, mentre in quelli a distribuzione, vengono effettivamente pagati sul conto corrente indicato dall’investitore che corrisponde normalmente a quello su cui è appoggiato il dossier titoli utilizzato per la compravendita.

Gli ETF sulla cyber security sono costituiti quindi da azioni quotate in varie borse mondiali, ma non avrai bisogno di aver accesso a tutte queste per investire su di esse. L’ETF sarà quotato ad una o più borse cui dovrai curare di avere accesso tramite il tuo dossier titoli, pagando per la compravendita la commissione ad esso relativa.

Essendo quotato godrà di vita autonoma rispetto alle singole azioni, ma, allo stesso tempo, il sentiment generale che porterà ad acquistare o a vendere il titolo deriverà dal comportamento del settore. Chi avrà investito in questo ETF potrà fare previsioni su quello che succederà attraverso lo studio degli indici di settore.

Se si consultano siti che illustrano l’andamento degli ETF, si vede come quelli sulla cyber security vengano confrontati con indici sull’information technology. Sicuramente la cyber security è un comparto dell’information technology, ma può avere andamenti differenti rispetto a tutto il settore per nuove necessità e nuova importanza relativa che assume con gli avvenimenti di ogni giorno.

D’altra parte gli indici specifici sulla cyber security non sono molti e sono studiati da enti minori. In ogni caso, guardando lo storico degli ultimi cinque anni, si nota come questo indice specifico un po’ si discosti dall’andamento dell’information technology, anche se soffre, come qualsiasi indice azionario dell’andamento generale del mercato.

Ci sono però situazioni come lo scandalo Facebook che può deprimere l’indice di information technology e far impennare quello di cyber security. Questo è importante da considerare quando si guardano i grafici degli ETF di questo comparto, che vengono normalmente confrontati con benchmark.

Occorre controllare quale possa essere il benchmark giusto per non farsi fuorviare sulla bontà della gestione. Ad ogni modo, la nota altamente positiva è il trend in crescita costante tra qualche oscillazione dovuta alle incertezze del mercato.

Questo rende adatto l’ETF sia per un investimento in un pacchetto unico di lungo periodo, sia per la costituzione di un salvadanaio tipo “piano di accumulo” con cui comprare costantemente, con una cifra fissa ad intervalli regolari, le quote dello strumento.

In questo modo si va a mediare in modo naturale il prezzo di acquisto dell’ETF e ci si può anche dare un obiettivo di performance raggiunto il quale si può uscire, incassare il guadagno e decidere se proseguire con lo stesso, magari attendendo un crollo di quotazione oppure cambiare comparto.

Quali sono i vantaggi e quanto è possibile guadagnare con gli ETF sulla cyber security

Acquistando quote di un ETF sulla cyber security entri nel mondo dell’investimento del momento, come possono capire bene gli addetti ai lavori di questo settore che hanno vissuto una trasformazione ed un aumento di interesse obbligato o volontario da parte di una nuova platea di clienti.

In un certo senso si va ad investire sulla crescente paura delle persone relativamente al destino dei loro dati. Mai come in questo caso è vero il tentativo di trasformare una minaccia in una opportunità di investimento.

La leva della paura è sempre la più potente quando si tratta di stimolare un acquisto o una decisione ed è anche per questo che il comparto si sta avvantaggiando in questo momento in cui c’è un timore e una volontà di prevenzione generalizzata. Inoltre, sempre a causa del coronavirus, si utilizzano sempre di più le tecnologie, condividendo un sempre maggiore numero di dati.

Questa tipologia di ETF può rappresentare una diversificazione all’interno di un portafoglio che voglia comprendere un azionario dinamico e che possa mantenere fermi i liquidi investiti in esso per qualche anno, per non incorrere nella possibilità di dover liquidare il fondo durante un tracollo perdendo quello che si era guadagnato negli anni precedenti.

L’idea di un piano di accumulo può essere vincente per molte persone che hanno un progetto non troppo nel breve periodo, come può essere per dei giovani che vogliono accantonare una cifra per crearsi un fondo per la casa.

Con un orizzonte temporale di almeno 5-7 anni il settore azionario è soddisfacente dal punto di vista del rendimento e questo può facilitare l’accantonamento voluto. Certamente è più opportuno quando non si hanno termini fissi da rispettare, poiché il rischio insito nell’investimento azionario c’è sempre.

Con un ETF si può diversificare l’acquisto di varie azioni in modo da togliere quelle punte dovute a vicissitudini societarie che verranno mediate dai momenti fortunati di altre società. In questo senso, prevedere la direzione della quotazione del settore è molto più semplice rispetto ad effettuare una previsione su un singolo titolo.

Il settore ha dimostrato delle performance interessanti raddoppiando il suo valore dal 2015 ad oggi. Il dato più interessante è che un terzo di questa crescita si è svolta nel 2019, mostrando come lo sviluppo del comparto e la sua ascesa sia appena iniziata.

Potrebbe essere quindi conveniente entrare ora o rischiare attendendo un piccolo crollo di mercato per guadagnare anche questa differenza aggiuntiva. Oppure, se non si ha a disposizione un capitale da giustificare l’investimento, sarebbe opportuno stabilire un ammontare mensile da accantonare per dedicare parte del risparmio a questo comparto. Tra l’altro acquistare a piccole tranche diminuisce il rischio insito nel comparto azionario.

Questo tipo di investimento, lo dovrai includere nella tua parte dedicata al rischio, quindi all’azionario, parte che per ognuno di noi ha una dimensione ottimale che dipende da tanti fattori tra cui anche l’ammontare totale di ricchezza. Ad ogni modo, deve essere una parte che si può lasciare a riposare qualche anno, anche se non è da escludere di essere arrivati al rendimento che si voleva ottenere in un tempo decisamente più breve.

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Quali sono i migliori ETF sulla cyber security sui quali investire

Il settore della cyber security è in espansione ora e anche per questo non trovi un numero eccessivo di ETF tra cui scegliere. Ad ogni modo ci sono prodotti interessanti e la concentrazione tra qualche strumento ha i suoi vantaggi in termini di frequenza delle negoziazioni poiché maggiore è il numero di quote in circolazione, maggiore è la possibilità che qualcuno le voglia comprare o vendere.

Gli ETF che si trovano sono long e senza leva, questo per due motivi. Da una parte, si tratta di un settore in sviluppo e quindi si presume che debba solo crescere per ora, mentre inserire la leva in un simile contesto renderebbe il titolo eccessivamente spinto e adatto a pochi.

Inoltre, per coprire la leva occorre che ci sia un derivato sul tema e conformarsi ad esso come sottostante, ma il settore non è ancora così definito da avere un benchmark unitario. Per lo stesso motivo si possono riscontrare diversità di performance non indifferenti tra un ETF e l’altro.

L&G Cyber Security UCITS ETF

L’ETF sicuramente più grande e più tradato è L&G Cyber Security UCITS ETF (EUR) con Isin IE00BYPLS672 negoziato alla Borsa italiana ha una dimensione pari a 1529 milioni di dollari.

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Il fondo ha segnato un +34% nel 2019, circa la metà del rendimento totale dal 2016 e quasi l’8% da inizio anno contro una commissione di gestione pari allo 0,75%. Si tratta dell’ETF più anziano nell’ambito cyber security e si è guadagnato quattro stelle morningstar e ha una volatilità di circa il 20%, accettabile per la tipologia di investimento.

Le azioni che ha in pancia sono soprattutto di medie imprese appartenenti agli Stati Uniti d’America, poiché investe nel nuovo continente l’85% della sua disponibilità.

iShares Digital Security UCITS ETF

Altro ETF importante è iShares Digital Security UCITS ETF USD che ha Isin IE00BG0J4C88. La dimensione di questo fondo è molto inferiore rispetto al precedente attestandosi su 514 milioni circa ed è negoziato alla Borsa italiana e a quella tedesca.

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Questo ETF è partito nel 2018 e nel 2019 ha segnato un rendimento pari al 33% mentre da inizio anno segna una perdita di circa il 3%. Vista la sua giovane età non ha né rating Morningstar né la misurazione della sua volatilità. Nel suo portafoglio trovi soprattutto azioni medio grandi di cui un po’ più della metà provengono dagli Stati Uniti d’America e un buon 15% dal Giappone. Le commissioni di gestione sono pari allo 0,40%.

Rize UCITS ICAV – Rize Cybersecurity Data Privacy ETF 

Altro fondo interessante anche se di molto recente costituzione è Rize UCITS ICAV – Rize Cybersecurity Data Privacy ETF che ha Isin IE00BJXRZJ40 tradato alla Borsa italiana. L’ETF è partito nel febbraio 2020 e ha già raggiunto una dimensione pari a 15 milioni di dollari.

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Nonostante il suo inizio proprio appena prima del crollo delle borse per coronavirus o forse proprio per questo, sta segnando un guadagno del 10%.

Infatti, se da una parte, con la parte di precollocamento ha preso sicuramente il tracollo del mercato azionario, dall’altra, per le nuove sottoscrizioni successive, ha potuto entrare nel mercato a prezzi vantaggiosi. Per la filosofia che è insita nel fondo lo rende interessante.

Prima di tutto, viene guidato non da un preciso indice o da una formula predefinita per includere o escludere le azioni, ma si affida alle decisioni di Tematica Research che guida le compravendite azionarie. Inoltre, prende in considerazione soprattutto aziende medio piccole che hanno maggiori probabilità di crescita.

Le commissioni di gestione sono pari allo 0,45% sorprendente per avere una gestione semi attiva anche se non direttamente effettuata dalla casa di gestione.

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