Sei qui per scoprire tutte le agevolazioni legate alla cessione del quinto dipendenti pubblici? Allora sei nel posto giusto!
Prima di proseguire, ecco una tabella con le migliori piattaforme per la cessione del quinto dipendenti pubblici, le loro caratteristiche e i link ai siti ufficiali
Di seguito, invece, trovi una lista delle migliori piattaforme per cessione del quinto dipendenti pubblici del 2021:
La cessione del quinto è una particolare forma di finanziamento ritenuta molto sicura dagli istituti di credito e, per questo motivo, molto semplice da ottenere poiché non richiede particolari garanzie.
Si tratta appunto del prelievo, da parte della banca creditrice, di un quinto dello stipendio, direttamente dalla busta paga del debitore.
Tutti coloro che siano in possesso di un contratto di lavoro regolare o di una pensione possono accedervi, anche se la certezza della retribuzione è un requisito fondamentale. Tuttavia, anche nel caso di lavoro a tempo determinato, sarà possibile metterlo in pratica, per la durata effettiva del contratto.
Questo prestito è una peculiarità tutta italiana che nasce nel secondo dopoguerra ed era destinato ai dipendenti statali. Si voleva, in questo modo, dare una spinta all’economia e al consumo, garantendo alle banche la solidità del contratto dei dipendenti pubblici.
Oggi invece anche i privati possono richiedere la cessione del quinto, ma i lavoratori della pubblica amministrazione godono tuttora di una corsia privilegiata, tanto che i finanziamenti riservati a loro sono fra i più concorrenziali presenti sul mercato.
Tutti i dipendenti della pubblica amministrazione possono accedere a dei prestiti agevolati grazie all’INPS (che racchiude anche l’ormai ex-INPDAP) che vengono erogati sempre con la cessione del quinto. È possibile richiedere piccoli prestiti ma anche finanziamenti pluriennali e la domanda può essere inoltrata direttamente all’ente previdenziale, oppure a un istituto di credito convenzionato.
Si tratta di prodotti finanziari davvero convenienti che non hanno eguali sul mercato, grazie ai tassi di interesse calmierati. Anche le banche non convenzionate propongono soluzioni interessanti se sei un dipendente pubblico, tuttavia di consigliamo di scegliere l’INPS oppure una banca segnalata come partner, perché è lì che troverai le soluzioni più interessanti.
Abbiamo detto che ci sono due strade per accedere a questo tipo di prestiti: o direttamente tramite INPS, oppure attraverso le società finanziarie che hanno stretto una convenzione con l’ente.
Se decidi per la prima soluzione, dovrai essere iscritto alla gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali (Fondo credito), che prevede un versamento mensile di un contributo che viene trattenuto in busta paga e le condizioni sono le seguenti:
Se invece decidi di affidarti a una banca in convenzione non avrai il limite dato dal plafond annuo stabilito dall’INPS e in questo modo avrai una certezza in più di ottenere il tuo prestito.
Gli istituti finanziari abilitati sono infatti autorizzati dall’INPS a utilizzare gli strumenti telematici dell’ente, al fine di compiere l’istruttoria necessaria all’erogazione del prestito.
Per prima cosa la banca dovrà fare una richiesta all’INPS per valutare qual è la quota massima prelevabile dal tuo stipendio, che sarà calcolata al netto degli oneri fiscali e previdenziali.
Nel caso in cui tu scegliessi un istituto di credito non in convenzione, dovrai procurarti un documento fondamentale, prima di fare la domanda, che consiste appunto in un’attestazione del limite cedibile per il quinto.
È certamente più veloce scegliere società affiliate, tuttavia le banche in generale sono ben liete di concedere finanziamenti ai dipendenti pubblici e cercano in tutti i modi di suscitare il loro interesse, offrendo soluzioni molto più convenienti rispetto a coloro che lavorano presso privati.
Per i piccoli prestiti, la cessione del quinto dipendenti pubblici si articola nella seguente modalità:
I prestiti che superano i quattro anni vengono invece definiti pluriennali e in questo caso è necessario produrre una motivazione plausibile per poterli ottenere. Il piano di ammortamento ha una durata massima di 10 anni e si articola sempre con la cessione del quinto che, anche in questo caso, può diventare doppio.
Se per esempio dopo aver contratto un piccolo prestito decidi di rinnovarlo con un finanziamento decennale, potrai fare questa operazione una sola volta.
La banca convenzionata o l’INPS stesso si tutelano dai possibili rischi facendoti sottoscrivere un’assicurazione sulla vita, che comprenderà sia l’invalidità permanente (e quindi l’inabilità al lavoro), sia la morte prematura, mentre un’altra clausola tutelerà il creditore dalla perdita del lavoro.
Per quanto riguarda i contratti a tempo determinato invece, come abbiamo anticipato, sarà il TFR la garanzia per gli eventuali rischi di insoluto.
Nel caso in cui tu dovessi cambiare mansione e lavorare per un altro ramo della pubblica amministrazione, sarà l’INPS stesso a effettuare tutte le comunicazioni necessarie alla nuova direzione affinché tu possa proseguire con il tuo piano di ammortamento
Miglior sito per cessione del quinto dipendente pubblico
La cessione del quinto per i dipendenti pubblici è anche regolata dalla legge e, se ti può servire, la norma di riferimento è questa:
Art. 5 del DPR n. 180 prevede che “gli impiegati e salariati dipendenti dallo Stato e dagli altri enti, aziende ed imprese (…) possono contrarre prestiti da estinguersi con cessione di quote dello stipendio fino al quinto dell’ammontare di tali emolumenti valutato al netto delle ritenute e per periodi non superiori a dieci anni”.
I controlli che l’INPS esegue sugli istituti di credito che ti erogheranno il prestito hanno l’obiettivo di tutelarti da eventuali abusi.
Consistono nel controllo del tasso applicato dalla banca che non dovrà essere superiore al tasso usurario previsto dalla Banca d’Italia e nella verifica del rispetto della legge, per quanto concerne l’estinzione anticipata, la quale non potrà essere oggetto di penale superiore all’1% del capitale residuo.
Il tasso usurario è determinato dalla media dei TAEG erogati nell’arco di un trimestre (il TAEGM), con l’aggiunta del 4% e di ulteriori quattro punti. Tutti i finanziamenti che superano questa soglia sono ritenuti fuori legge e passibili di denuncia penale.
In linea di massima, però, anche se lo scrupolo dell’INPS è lodevole, i tassi di interesse per i dipendenti pubblici sono sempre molto vantaggiosi. Vediamo quindi come trovare il migliore, effettuando anche una semplice ricerca online.
Una volta individuate le società di credito in convenzione, potrai effettuare una simulazione della cessione del quinto dipendenti pubblici direttamente online.
Dovrai inserire lo stipendio netto e ti verranno proposte una serie di soluzioni. Anche il portale INPS offre questa possibilità e ti consigliamo quindi di provare su più siti per trovare l’offerta più conveniente. Come fare per sapere qual è il prestito più conveniente?
Dovrai tener ben presenti due parametri: il TAN e il TAEG. L’INPS aggiorna i suoi indicatori annualmente: prendi nota dell’ammontare degli interessi sul portale e confrontalo con quello delle altre banche in convenzione.
Il TAN è il Tasso Annuo Nominale e rappresenta il tasso di interesse al netto delle spese accessorie. Tuttavia quest’informazione è limitata, perché tutti i prestiti comprendono delle spese che determinano il costo complessivo. Si tratta delle spese per l’istruttoria, per l’apertura della pratica, per l’emissione delle rate, per le assicurazioni (obbligatorie nel tuo caso), a cui va aggiunto il già citato TAN. Il valore da considerare e che include tutte queste spese, dunque, è il TAEG.
A questo punto potrai scoprire come calcolare l’importo e la rata più conveniente confrontando proprio i tassi di interesse applicati. A parità di rata, infatti, il prestito più economico ti darà più fondi e questo dipende appunto dal TAEG di riferimento.
Non è quindi difficile nel caso della cessione del quinto trovare il miglior finanziamento, perché si tratta di rate fisse alle quali viene applicato sempre lo stesso tasso.
Se dopo un po’ di tempo che hai contratto il prestito, dovessi constatare un abbassamento degli interessi tale da risultare molto più conveniente rispetto al tuo, nulla vieta di formulare una nuova simulazione e di richiedere un rinnovo (sempre rispettando le tempistiche e le modalità previste per legge, come abbiamo già spiegato).
Ecco perché è importante conoscere il significato di TAN e TAEG, perché ti permette di individuare delle occasioni che diversamente potresti perdere.
Cosa succede se decidi di andare in pensione prima della fine della cessione del quinto?
Con Quota 100, molte persone hanno anticipato il pensionamento. In questo caso non dovrai preoccuparti, perché l’intera pratica sarà spostata da INPS sulla tua nuova condizione e potrai continuare a pagare sempre nella stessa modalità.
Verrà ovviamente effettuato un ricalcolo basato sul tuo percepito, affinché possa essere sempre prelevato un quinto dell’importo. Naturalmente non avrai più bisogno dell’assicurazione relativa alla perdita del lavoro e di conseguenza verrà eliminata nella nuova versione.
Se invece vuoi chiedere un rinnovo, ma stai per andare in pensione, non ti sarà possibile farlo fino alla definizione del tuo passaggio definitivo che, una volta verificato, ti consentirà di procedere con la richiesta.
I pensionati pubblici hanno delle limitazioni nelle richiesta dei prestiti con cessione del quinto che sono legate essenzialmente all’età. Il limite fissato è di 90 anni e con questo intendiamo che l’ammortamento dovrà terminare necessariamente il giorno di compleanno del tuo novantesimo anno di età.
Per esempio, se hai 87 anni, il tuo piano di restituzione dovrà durare non più di 3 anni.
L’ultimo ostacolo per i pensionati è dato dall’importo della pensione. Abbiamo detto che nessun finanziamento o debito può intaccare quella che è considerata la soglia di povertà, di conseguenza se sei percettore di una pensione troppo bassa, anche se sei un dipendente statale, non ti sarà possibile richiedere la cessione del quinto.
La cessione del quinto dipendenti pubblici, oltre a essere uno degli strumenti più convenienti, per chi percepisce uno stipendio dalla pubblica amministrazione è anche quello che viene concesso più facilmente perché non è prevista una valutazione creditizia.
Sappiamo tutti che non sempre la nostra storia finanziaria è priva di macchie ed è diventato sempre più probabile diventare cattivi pagatori. Tuttavia i prestiti INPS, anche in convenzione, non tengono conto di questa eventualità, poiché è lo stipendio la garanzia più solida che un creditore possa avere.
Quali possono essere però i motivi di rifiuto di una cessione del quinto?
La prima causa di rifiuto di un prestito ritenuto così sicuro può essere rappresentato da evidenti e documentati motivi di salute, oppure per sovraindebitamento.
Al momento della richiesta è possibile avere altri finanziamenti in corso, ma questi non devono superare la soglia di sopravvivenza, nel momento in cui dovessi aggiungere anche la cessione del quinto. E per altri prestiti intendiamo anche il semplice acquisto a rate di beni di consumo.
Molti non considerano questo aspetto e pensano che recarsi in un negozio e decidere di effettuare un pagamento rateizzato di uno smartphone non significhi sottoscrivere un prestito.
Niente di più sbagliato, in quanto i finanziamenti finalizzati sono a tutti gli effetti prestiti che non vengono concessi dal titolare del negozio, ma dalla banca o dalla finanziaria alla quale l’esercente si appoggia.
Un altro caso di rifiuto, può riguardare la presenza di un pignoramento sullo stipendio. La legge consente questa pratica che permette a eventuali creditori (del settore pubblico e privato) di rientrare del proprio credito. Il problema è che in un caso come questo, se il tuo salario è già decurtato di una cifra tale da superare la soglia di povertà, non ti sarà possibile contrarre ulteriori debiti, tantomeno la cessione del quinto.
Al contrario, se è già presente un finanziamento di questo tipo, l’eventuale richiesta di pignoramento dovrà tenerne conto e sarà pignorabile soltanto l’importo che eccede la quota prevista per la sopravvivenza.
Al netto di casi particolari, sarà comunque molto semplice ottenere una cessione del quinto dipendenti pubblici! Non ti resta che effettuare una ricerca in rete e troverai la soluzione giusta per te se seguirai i nostri consigli.
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