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Conti Correnti

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Possedere un conto corrente sul quale canalizzare i propri emolumenti o la propria pensione è certamente molto comodo, talvolta, non troppo conveniente, ma senz’altro assai pratico nella gestione della quotidianità finanziaria.

Ma… è anche obbligatorio?

L’articolo 12 del decreto legge del 6 dicembre 2011 (decreto Monti Salva Italia) è stringente in merito. Con lo scopo di ridurre il limite massimo dei pagamenti in contante, ponendo l’asticella non oltre i 1000 euro, di fatto stabilisce che le aziende pubbliche e private – ivi compreso l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale per quanto di propria competenza – non possano pagare gli emolumenti che eccedono i mille euro in contanti.

Lo scopo dell’articolo 12 è fin troppo noto. Si tratta, ovviamente, di un tentativo di lotta all’evasione fiscale, ma in buona sostanza obbliga la maggior parte dei risparmiatori ad avere un rapporto di conto corrente.

Benché tale disposizione sia stata considerata incostituzionale dalle Associazioni dei Consumatori che la ritengono una manovra per privilegiare lo sviluppo degli Istituti di credito, la norma, al momento, non è ancora stata abrogata.

Per questa ragione, quindi, è lecito dire che il possesso di un conto corrente è, in taluni casi, obbligatorio.

Conti correnti

Consultando i fogli informativi di un primario istituto di credito abbiamo trovato una definizione di conto corrente piuttosto immediata e semplice da comprendere.

Il conto corrente, infatti, viene catalogato come un contratto tra due parti: la banca che si occupa di svolgere un servizio di cassa per il proprio cliente mediante la custodia e la gestione del patrimonio (attraverso una serie di servizi quali prelievi, versamenti e pagamenti diversi) ed il correntista che si impegna ad utilizzare il rapporto nei limiti delle norme contrattuali.

Al conto corrente vero e proprio, poi, vengono collegati ulteriori servizi accessori (non obbligatori) quali la carta di credito o di debito, gli assegni, la domiciliazione delle utenze oppure un’apertura di credito.

Si tratta di un prodotto che potremmo definire sicuro. L’unico rischio che esiste è quello di controparte, ossia l’eventualità che l’istituto di credito non sia in grado di rimborsare, anche solo parzialmente, il saldo disponibile (in parte coperto dalla copertura offerta dal Fondo Interbancario di Tutela dei depositi).

Poiché il conto corrente è, in primis, un servizio offerto a terzi ed in considerazione del fatto che la banca non è istituto di beneficenza possiamo considerare del tutto normale che il mantenimento del rapporto preveda un costo. Quale sia l’entità dell’impegno economico richiesto, naturalmente, è tutta da vedere e non può essere schematizzata a priori.

Conti correnti online

Con il termine di conti correnti online si intendono tutti quei rapporti che possono essere accesi e gestiti in forma telematica.

Dobbiamo, innanzi tutto, effettuare una prima considerazione. Al giorno d’oggi tutti gli istituti di credito, anche i più tradizionali, offrono un servizio aggiuntivo (spesso gratuito) chiamato home banking.

Questa sezione della banca online permette al titolare del conto di accedere al proprio account personale per porre in essere delle operazioni informative (interrogazione del saldo o dei movimenti) oppure dispositive (trasferimento di fondi tramite bonifico SEPA). Tale opzione, però, non fa rientrare automaticamente il conto corrente nella categoria online.

Quel che fa realmente la differenza non è la gestione del conto quanto piuttosto l’accensione dello stesso. Quando un conto corrente può essere aperto da remoto mediante web, con invio della documentazione in formato elettronico e sottoscrizione del contratto in formato digitale, allora, possiamo parlare di un rapporto online.

Poiché i conti correnti online hanno eliminato definitivamente la tradizionale struttura degli sportelli fisici e l’intervento del capitale umano, generalmente, offrono condizioni migliori.

Non è raro trovare discreti tassi di interesse oppure costi di gestione molto bassi; ma non bisogna trascurare alcune valutazioni aggiuntive. Talvolta, ad esempio, può essere difficile versare direttamente del contante (d’altronde se non c’è lo sportello bisogna introdurre alleanze con altre realtà per raggiungere lo scopo) e la versione telematica può essere ostica per chi non è evoluto tecnologicamente.

Ma è anche vero che si tratta di una forma di conto corrente che sta riscuotendo un grandissimo consenso.

Conti correnti gratuiti

Il tema delle zero spese del rapporto è sempre un argomento di grande interesse e delicatezza. Esistono i conti correnti gratuiti?

Se con il termine di gratuità del rapporto si intende l’assenza di costi di accensione, chiusura o gestione conto (canone mensile o annuale pari a zero) possiamo affermare che è possibile godere di un prodotto gratuito.

Se, invece, intendiamo uno zero a tutto tondo, allora, la risposta è negativa. L’imposta di bollo che grava su ogni rapporto e la ritenuta fiscale sugli interessi colpiscono anche i conti privi di spese rappresentando una voce di costo senza che sia troppo importante sapere chi beneficia del balzello imposto.

Bisogna, infine, prestare attenzione ad eventuali oneri più o meno nascosti che possono creare un costo.

Se l’operatività del rapporto richiede delle spese (ad esempio le commissioni di prelievo ATM, se esistono, o quelle applicate su ogni disposizione SEPA posta in essere) è evidente che non si potrà parlare di un conto corrente gratuito.

In conclusione possiamo riassumere il concetto come segue. I conti correnti tradizionali sono assai di rado a zero spese salvo che per brevi periodi promozionali mentre quelli on line possono essere gratuiti salvo oneri occulti al rapporto.

In ogni caso è sempre opportuno leggere con attenzione i fogli informativi che riepilogano le condizioni economiche applicate. Si tratta di documenti che devono essere messi a disposizione dei clienti sia in forma cartacea che digitale.

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Conti correnti under 30

Il mercato mette a disposizione un elevato numero di interessanti possibilità riservate agli under 30. Si tratta, per lo più, di conti correnti online che rappresentano la soluzione preferita dalle nuove generazioni con competenze tecnologiche e dinamicità adatta ad una gestione telematica del rapporto.

I conti correnti riservati agli under 30 sono, generalmente, a canone zero, con gestione esclusiva da remoto, carta di debito o carta prepagata inclusa nel servizio e un’operatività classica (bonifici, ricariche telefoniche e via dicendo).

Le controparti privilegiate sono le nuove realtà fintech assai attraenti anche in relazione alle opzioni di risparmio offerte (pocket di accantonamento) e accessibilità a strumenti finanziari innovativi, ma non mancano neppure le opportunità proposte dai canali più tradizionali.

Naturalmente, come è facile immaginare, la platea degli under 30 è molto ampia e potenzialmente eterogenea. Scopriamo, allora, qualcosa in più su due macro categorie che appartengono al settore giovani.

Conti correnti per minorenni

É bene precisare, innanzitutto, che la legge non consente l’apertura di un conto corrente ad un soggetto minorenne in forma del tutto autonoma. Per farlo, infatti, è necessario operare mediante l’autorizzazione di chi esercita la patria potestà o, in taluni casi, del giudice tutelare.

Nella fascia di età compresa tra zero e dodici anni non si parla di un conto corrente vero e proprio quanto. Piuttosto, si intende un deposito di risparmio riservato ai minori con operatività ridottissima. Si tratta, più che un conto corrente, di una forma di accantonamento del denaro.

Per i soggetti compresi tra dodici e diciassette anni, invece, si torna a parlare di un rapporto di conto corrente per minorenne vero e proprio, con spese ridottissime ed operatività comunque limitata. A questa particolare categoria di conti, di solito, è possibile abbinare una carta prepagata per responsabilizzare i giovani risparmiatori.

Conti correnti per studenti

I conti correnti per studenti sono simili a quelli previsti fino ai 17 anni. Per gli studenti universitari, quindi già maggiorenni, vi è la possibilità di ampliare la funzionalità del rapporto e di disporre di strumenti di pagamento anche in formato elettronico.

Nella scelta della controparte, di solito, ha un certo peso le eventuali convenzioni disponibili con l’istituto scolastico che si frequenta.

É prassi comune, infatti, che alcune banche si pongano come interlocutori privilegiati con condizioni agevolate e possibilità di accredito di eventuali borse di studio.

Conti correnti cointestati

La normativa prevede e consente l’apertura di conti correnti cointestati a due o più persone anche non legate da vincolo di parentela fra loro.

Si tratta di una soluzione privilegiata, ad esempio, tra coniugi nella gestione della quotidianità, ma nulla vieta che si possa avere un rapporto cointestato con il vicino di casa.

I conti correnti cointestati possono essere a firma congiunta (l’operatività o parte di essa può essere effettuata soltanto con la firma congiunta degli aventi diritto) oppure a firma disgiunta (ognuno dei cointestatari può disporre delle giacenze di conto in maniera indipendente ed autonoma).

Dal punto di vista dell’operatività e dei costi, invece, non differiscono rispetto a quanto offerto dai contenti correnti a firma singola.

Conti correnti pensionati

Quali caratteristiche deve avere un conto corrente riservato agli over 65?

Innanzi tutto è bene precisare che si tratta di un rapporto di conto a tutti gli effetti che deve permettere alcune operazioni fondamentali come l’accredito della pensione, la domiciliazione delle utenze, una carta di debito e di credito e, naturalmente, tutta l’operatività standard (tra cui bonifici e ricariche telefoniche).

Poiché, in genere, un pensionato non esegue un numero di operazioni tali da essere assimilabile ad un’azienda, è evidente che anche le spese bancarie dovranno essere ridotte al minimo ed anche gli oneri accessori assai contenuti.

Un conto corrente per pensionati, solitamente, è un un conto corrente tradizionale, ma nulla vieta che anche gli over 65 evoluti tecnologicamente non possano accedere alle funzioni offerte da un conto corrente on line.

Conto correnti aziendali

I conti correnti aziendali sono riservati alle persone giuridiche oppure a chi è titolare di Partita IVA. Si tratta di conti correnti legati alla professione del titolare e che richiedono alcune caratteristiche specifiche.

Innanzitutto l’elevato numero di operazioni che di solito contraddistinguono tali tipologie di conto richiedono un addebito forfettario di spese anziché un costo unitario per riga di estratto conto (in quest’ultimo casi si arriverebbe a cifre considerevoli) e servizi specifici come il POS oppure un fido di cassa.

I conti correnti business, al momento e nel nostro Paese, sono ancora terreno riservato agli istituti di credito tradizionali, ma non si può escludere che, nel prossimo futuro, il settore on line sappia imporsi.

Conti correnti libero professionista

Si tratta della formula riservata ad avvocati, architetti, medici e via dicendo. I conti correnti per libero professionista si contraddistinguono per un’elevata dinamicità del rapporto, per una certa elasticità di cassa e per un’operatività ampia ed articolata.

A tale categoria appartengono le offerte business più interessanti del mondo on line con una semplicità ed accuratezza di manovra, commissioni competitive e funzioni aggiuntive quali il monitoraggio incassi e spese riconducibili all’attività professionale.

Conti correnti ditta individuale

I conti correnti per ditte individuali rappresentano un’evoluzione business dei rapporti pensati per le persone fisiche.

Essi necessitano di un’operatività specifica soprattutto per quel che concerne le aperture di credito (fido di cassa, anticipo fatture) ed i servizi di pagamento (indispensabile il POS, ma anche una linea estero).

In questo settore il discorso commissionale si fa più complesso e strettamente connesso alle specifiche esigenze del cliente.

Conti correnti condominiali

I conti correnti condominiali sono rapporti intestati direttamente al condominio e gestiti dall’amministratore. Si tratta di rapporti in cui transitano tutti gli accrediti disposti dai condomini a fronte delle spese condominiali e tutte le spese (da quelle di manutenzione alle utenze centralizzate).

Gli oneri del rapporto sono a carico dell’assemblea condominiale e, in genere, questa ha facoltà di scegliere l’istituto che offre le condizioni migliori.

A causa della natura particolare della persona giuridica titolare del rapporto, l’accensione dello stesso è subordinata alla presentazione della documentazione prevista dalla legge.

Conti correnti per associazioni

Il settore delle ONLUS e del volontariato, poiché privo dello scopo di lucro, richiede la sottoscrizione di un conto corrente per associazioni. Si tratta di un rapporto apposito caratterizzato da bassissimi costi di gestione ed oneri accessori.

Un servizio particolare messo a disposizione per tale categoria è un finanziamento in grado di anticipare l’accumulato a fronte del 5 per mille nato per dare liquidità alle associazioni.

FAQ: domande sui conti correnti

Concludiamo la nostra panoramica nel mondo dei conti correnti con qualche pillola sugli argomenti più controversi e dibattuti.

Qual è la tassa sui conti correnti?

L’imposta di bollo, introdotta nel 2011, è applicata a tutti i rapporti di conto corrente con giacenza media superiore ai 5000 euro nella misura di euro 34,20 per le persone fisiche e di euro 100 per le persone giuridiche.

L’addebito, in via generale, in quattro rate trimestrali viene effettuato direttamente dalla banca in caso di maturazione dei presupposti.

L’imposta di bollo non è dovuta per i soggetti con ISEE non superiore ad euro 7500 e qualora la giacenza media non superi i 5000 euro.

Quanto pesa la patrimoniale sui conti correnti?

L’imposta patrimoniale è di natura forzosa ed estemporanea. L’ultima, del Governo Amato, fu applica per fronteggiare situazioni di emergenza nel 1992 e fu nella misura del 6 per mille sui conti correnti e del 7 per mille sui beni di lusso.

Come evitare la patrimoniale sui conti correnti?

L’unico modo legale per evitare la patrimoniale sul conto corrente è diminuirne il saldo per utilizzo delle disponibilità oppure per investimenti.

Cos’è un prelievo forzoso sui conti correnti?

Un prelievo forzoso è un addebito di una certa somma su un conto corrente in virtù di una legge dello stato per far fronte ad una situazione di emergenza.

Conti correnti in rosso: cosa comporta?

Un’esposizione debitoria prolungata del proprio conto corrente non giustificata da una linea di fido capiente può dar luogo alla liquidazione di interessi passivi e, nel perdurare della situazione, a segnalazioni spiacevoli in banca dati come cattivo pagatore.