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Stai cercando informazioni sulle azioni Toyota? Sei nel posto giusto!
Di seguito trovi una tabella nella quale sono state messe a confronto le principali caratteristiche dei migliori broker per comprare azioni Toyota, qual è la nostra valutazione ed il link al sito ufficiale.
Investire in titoli e altri strumenti finanziari comporta sempre il rischio di una perdita di capitale
Il 67% dei conti degli investitori retail perde denaro negoziando CFD con questo fornitore. Prima di investire dovresti considerare attentamente se puoi permetterti di correre un rischio così alto di perdere il tuo denaro.
Di seguito, invece, trovi una lista delle migliori piattaforme con cui acquistare azioni Toyota:
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Toyota è la più grande casa automobilistica del Giappone e una delle multinazionali più importanti al mondo, con una diffusione sui mercati europei, asiatici e statunitensi.
L’azienda da sempre si distingue per la qualità delle tecnologie impiegate e dei materiali, per la spinta all’innovazione e per essere pioniera delle nuove tendenze. La prima auto ibrida a essere venduta a livello internazionale è stata proprio la Toyota Prius che insieme alla gamma di lusso del brand Lexus ha portato alla presenza nel mondo, nel 2013, di circa 5.000.000 di veicoli ibridi.
Il colosso giapponese è presente con stabilimenti in tutto il mondo dedicati alla produzione locale e in Europa ha stretto una joint-venture con PSA Citroën, con uno stabilimento nella Repubblica ceca, nel quale è attiva la produzione di un modello che viene commercializzato sia da Toyota, sia dalla casa francese.
Altri marchi in partnership sono Daihatsu, Suzuki, Mazda e Honda.
Toyota è quindi in prima linea negli investimenti per la mobilità eco-sostenibile e i suoi attuali obiettivi sono tutti in questa direzione: quella delle emissioni zero da raggiungere nel 2050.
Questo impegno la porteranno in dicembre a produrre il primo SUV interamente elettrico e non solo: recentemente il brand ha investito più di 3 miliardi di dollari nel mercato Usa per le produrre batterie per auto elettriche, con lo scopo di creare nuovi posti di lavoro negli States e di vendere mezzi elettrificati più economici per i consumatori americani.
Non abbiamo dubbi poi sulla capacità di Toyota di vendere il suo prodotto. Il marketing è sempre di alto livello e la pubblicità del brand è sempre presente in tutto il mondo.
Le azioni Toyota sono quotate nelle borse di Tokio (col numero 7023), New York (come TM) e Londra (come TYT). Vediamo quindi come affrontare il titolo Toyota, in base all’andamento e alla quotazione attuale.
Quando si parla di qualunque grande azienda dell’automotive, è sempre fondamentale prendere in considerazione il mercato mondiale e naturalmente la concorrenza, che è molto agguerrita. Ecco perché ti suggeriamo di valutare questo settore come un tutt’uno quando decidi di investire e di capire quanto un brand possa essere in vantaggio rispetto a un altro, per il fatto che abbia dei piani industriali credibili e che possano essere di successo (parliamo della produzione di nuovi modelli e del potenziale di questi sul mercato).
Sappiamo quindi che i progetti di Toyota sono su larga scala e su un terreno del tutto innovativo e dal futuro certamente roseo, anche perché obbligato, ovvero la sostenibilità ambientatale; sappiamo anche che si appresta a diventare leader mondiale nella produzione di auto ibride.
Tuttavia non si può prescindere dagli andamenti recessivi o espansivi del mercato automotive mondiale che in questo momento è ancora molto suscettibile a causa della pandemia, che sta avendo una recrudescenza in tutto il mondo e della conseguente crisi economica che oltretutto sta colpendo il Giappone in questo momento.
Il Sol Levante si appresta a varare la Legge di Bilancio, come accade in molti Paesi alla fine dell’anno, e le borse stanno cercando di mantenersi caute per costringere il Governo a effettuare manovre più espansive che favoriscano gli investimenti. In ogni caso l’indice Nikkei sembra reggere.
Al momento il titolo si presenta con una forte volatilità intraday (10.7), che sconsiglia impegni a lungo termine. Questo accade per i motivi sopracitati: l’alta concorrenza di competitor (come BMV, Nissan, Stellantis). La ripresa delle produzioni quindi presenta un’instabilità diffusa nell’automotive e Toyota sta ancora decidendo come posizionarsi per dominare positivamente la sua fetta di mercato. Attenzione quindi a prendere in considerazione la tipologia di investimento da affrontare, perché per acquistare azioni vere e proprie questa fase è molto rischioso.
Questa situazione incrementa la speculazione e gli analisti consigliano appunto di considerare l’aspetto giornaliero, con possibilità di guadagno a fronte di vendite o acquisti nel brevissimo periodo. La tendenza odierna è leggermente rialzista con una buona tenuta sul target price, ma cambia molto velocemente.
Un modo per investire sul rialzo e il ribasso in tempo reale è quello di utilizzare i CFD, I Contratti per differenza, che non prevedo fisicamente lo scambio di azioni ma si basano semplicemente sull’andamento che il titolo ha, dall’apertura alla chiusura del contratto.
Per investire in CFD è possibile iscriversi a una delle molte piattaforme di trading online che consentono, a fronte di un deposito anche minimo, di usare questi strumenti.
Se invece desideri acquistare e quindi diventare azionista di Toyota, gli analisti suggeriscono di attendere la fine dell’anno quando ci sarà una più chiara idea sul futuro di Toyota nel contesto internazionale.
Oggi Toyota è quotata a 16,58 euro ad azione, con un rialzo del 2,35%. La tendenza è lievemente rialzista e supera la prima resistenza a 16,51 con prospettive di una seconda al 17,44.
Ricordiamo sempre l’alta volatilità a 10,7 e un valore di rischio al 23,43%, che suggerisce investimenti intraday (Nel glossario borsistico la resistenza è, in una tendenza al rialzo, un possibile stop dovuto alla concentrazione di offerta, mentre la percentuale di volatilità si misura registrando la differenza fra il valore del titolo all’apertura e quello alla chiusura).
Abbiamo parlato della volatilità del titolo per il contesto attuale dell’automotive nel mondo. Tutto il settore ha subito una dura battuta d’arresto a causa della pandemia, tanto che se guardiamo l’andamento annuale (di tutti), è veramente spaventosa la percentuale di perdite.
Ecco che se pensi di investire in questo comparto, prendi in considerazione un pacchetto che comprenda anche titoli azionari dei diretti competitor del brand. Massima attenzione quindi ai movimenti delle grandi multinazionali, cercando di studiarne a fondo i progetti, leggendo le analisi degli esperti ed eventualmente intervenendo tempestivamente se dovesse esserci un’ulteriore contrazione.
Toyota ha punti di forza e punti di debolezza: i primi sono certamente riconducibili alla grande qualità dei mezzi che mette sul mercato e alla spinta innovativa, dal punto di vista delle tecnologie, sempre all’avanguardia e pionieristiche rispetto a molte case blasonate. Il fatto di avere una flotta numerosa però, frammenta il profitto, anche perché propone modelli base sottoequipaggiati rispetto a veicoli simili degli altri brand.
Inoltre è molto concentrata sull’elettrico e sull’ibrido e bisogna vedere se questa sua esclusività riuscirà a imporsi in una posizione di leader assoluto a livello internazionale: solo in questo modo infatti Toyota riuscirà a non soccombere, creandosi un livello di specializzazione ineguagliabile dagli altri marchi.
Per fare ciò la società ha deciso di stringere delle alleanze in partnership con Suzuki, con la quale condivide l’evoluzione degli aspetti più tecnici, e Microsoft, per tutto ciò che concerne la digitalizzazione dei veicoli e le novità hi-tech degli optional. Il desiderio di sfondare nel mercato statunitense giustifica l’investimento corposo che abbiamo già citato e se davvero riuscirà a creare una crescita di posti di lavoro, allora il brand sarà definitivamente lanciato verso la vetta.
Oltre alla concorrenza che abbiamo menzionato, c’è una altro competitor che si è già imposto al Nasdaq, con la più grande IPO dai tempi di Facebook: si chiama Rivian e al momento produce pick-up totalmente elettrici. Non poteva che essere esplosivo l’esordio di questa start-up che ha visto da subito il sostegno di Amazon e oggi si attesta come la terza azienda più capitalizzata al Nasdaq, superando anche il colosso Volkswagen.
Gli emergenti nel campo delle auto elettriche sono tutte da tenere d’occhio e gli investimenti consigliati sono appunto le IPO, ovvero le offerte pubbliche che periodicamente lanciano nuovi soggetti che si apprestano a conquistare la propria fetta di consumatori affezionati.
Per accedere alle IPO è sufficiente registrarsi a uno dei siti specializzati in questa modalità: le IPO vengono proposte con largo anticipo, perché si tratta di un processo lungo e tortuoso.
Le aziende che desiderano essere quotate in borsa devono infatti mettere a disposizione dei potenziali investitori i propri bilanci e la composizione generale della società.
Viene analizzato tutto: dalla credibilità del consiglio di amministrazione all’obiettivo che l’azienda si pone come prezzo delle azioni.
Se la valutazione del mercato dovesse essere negativa, allora la IPO dovrà essere rinegoziata con un prezzo inferiore, in un secondo tempo e questo deprezzerà immediatamente il valore dell’azienda, che però decide di rischiare il tutto e per tutto, proponendosi come attore credibile sul mercato internazionale.
In un’ottica complessiva di investimento, dal momento che abbiamo detto che in questo momento è più appetibile l’uso dei derivati sul titolo Toyota, puoi prendere visione di cosa suggeriscono i trader più noti sull’automotive.
Con il “social financing” è infatti possibile effettuare il copytrading, ovvero letteralmente copiare le strategie di investimento dei trader più noti. Se appunto per un titolo come questo è necessario avere uno sguardo più allargato, allora è possibile avere un’idea di chi sono i competitor più promettenti grazie a un occhio esperto.
Investire in titoli e altri strumenti finanziari comporta sempre il rischio di una perdita di capitale
Il 67% dei conti degli investitori retail perde denaro negoziando CFD con questo fornitore. Prima di investire dovresti considerare attentamente se puoi permetterti di correre un rischio così alto di perdere il tuo denaro.
Toyota è da prendere in considerazione soprattutto nell’ottica della transizione energetica: è pressoché scontato che sarà un attore fondamentale nel mercato dell’automotive grazie alla sua spinta propulsiva indirizzata verso l’azzeramento delle emissioni di carbonio.
Di conseguenza, nonostante la fase turbolenta attuale, che vede molti competitors risalire la china dopo lo stop della pandemia, ci sentiamo di considerare Toyota anche un possibile buon investimento a lungo termine, inserito in un pacchetto che comprenda altri big del settore.
In conclusione vediamo qual è la previsione degli esperti analisti per il settore dell’automotive.
UBS, una delle più importanti banche di investimento svizzere, fa una previsione dettagliata di quello che sarà il mercato nei prossimi mesi per l’automotive.
Certamente c’è stata una ripresa nel primo semestre del 2021, tuttavia abbiamo in questo momento un problema con la risalita dei contagi che fanno pensare a una quarta ondata a livello mondiale.
Purtroppo siamo nell’ambito dell’imponderabile e lo capiremo solo nei primi mesi del 2022 se davvero questa situazione avrà creato dei danni reali.
Un altro aspetto da considerare è come i governi interverranno con gli incentivi: al momento in Italia tutti i fondi destinati all’ecobonus sono esauriti, ma siamo in attesa di sapere quali sono le intenzioni per il prossimo anno, dal momento che il PNRR dovrà necessariamente dedicare una parte del finanziamento alla transizione ecologica.
Sempre per UBS, quindi, la sfida dei mercati la vinceranno coloro che investiranno meglio e si faranno strada con i veicoli elettrici. Sappiamo che attualmente i costi per un’auto elettrica sono molto elevati, ma non solo: l’utilizzo diffuso di questi mezzi comporta anche un investimento notevole in termini di tecnologia nelle nostre città.
Le colonnine per le ricariche sono poche e questo non è certamente incoraggiante per coloro che si apprestano a comprare un’auto nuova.
Tutto quindi dipende dalla situazione complessiva che attualmente è in piena evoluzione.
Per avere più garanzie per il proprio investimento, ci sono dei fondi azionari globali che investono sull’innovazione dell’auto. Si tratta di investimenti collettivi gestiti da professionisti che scelgono i titoli dell’automotive più promettenti: questa modalità è decisamente altamente consigliata in questo momento di forte volatilità dei titoli Toyota, anche se come abbiamo detto al momento è la speculazione a brevissimo termine a essere privilegiata, proprio per il contesto incerto.
Abbiamo poi l’outsider del mercato globale dell’auto: la Cina. Non siamo abituati a pensare alla produzione cinese come possibile competitor a livello mondiale. Di fatto le vendite dei brand della super potenza non sono andate molto bene.
Tuttavia abbiamo in pole position Xiaomi: ebbene, il produttore di smartphone ad alta tecnologia low cost, ha in programma di far uscire la sua prima auto elettrica nel 2024: ecco che ritorna quindi il discorso relativo all’affollamento di nuovi soggetti sui mercati che certamente non vogliono essere da meno dei brand già affermati.
La vendita di auto in Cina ha subito un drastico calo del 13%, causato dalla mancanza in tutto il mondo di chip: tutto il mercato asiatico ha subito maggiormente il problema della carenza di pezzi fondamentali per la produzione. La stessa Toyota ha dovuto chiudere gli stabilimenti presenti in molte zone dell’Asia e questo è dovuto, come abbiamo detto, a una risalita dei contagi e allo stop alla circolazione delle merci, specialmente nella Cina continentale.
La crisi della logistica sta pesando in ogni caso su tutto il mercato globale e la mancanza di materie prime rallenta inevitabilmente la ripresa a livello internazionale.
Attenzione quindi a vagliare quali saranno le case automobilistiche costrette a tagliare la produzione per questa difficoltà inattesa, perché potrebbe creare scossoni non da poco sui mercati.
Nonostante questa problematica, la vendita delle auto elettriche nel settembre 2021 è triplicato: ecco perché ti consigliamo, in linea generale, di guardare ai titoli di quelle aziende che più si impegneranno nei prossimi anni nella produzione di veicoli elettrici, possibilmente a buon prezzo, dal momento che coloro che riusciranno a coniugare alta tecnologia, emissioni zero e accessibilità da parte delle classi meno abbienti a questo mercato, vinceranno certamente la sfida del secolo.
In conclusione Toyota è un titolo consigliato: in un’ottica generale, al momento solo con i derivati, da tenere sotto controllo per l’evoluzione possibile nel 2022 e rilevante nel contesto della transizione ecologica. Quest’ultima in ogni caso sta creando non pochi problemi per la velocità con cui si sta diffondendo.
La riconversione degli stabilimenti ha certamente un costo in termini di produzione e risorse umane: coloro che già sono ben avviati su questo percorso subiranno le minori perdite e Toyota è certamente un soggetto affidabile in questo senso, grazie a una strada già intrapresa da anni.
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