Ti stai informando su quale sia la migliore assicurazione professionale ingegneri? Questo articolo è proprio per te!
Prima di continuare, però, abbiamo preparato una tabella con le migliori assicurazioni professionali ingegneri online le loro caratteristiche e il link al sito ufficiale.
Di seguito, invece, trovi un elenco delle migliori assicurazioni professionali ingegneri online:
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Il decreto legge del 13 agosto 2013 stabilisce, per tutte le professioni per cui è prevista un’iscrizione all’albo (i cosiddetti ordini), l’obbligatorietà di sottoscrivere un’assicurazione a titolo personale che sia caratterizzata soprattutto dalla Responsabilità Civile.
Lo scopo di questa norma è la tutela di soggetti terzi che possono subire dei danni dovuti alle mancanze del professionista e, allo stesso tempo, preservare il patrimonio personale del lavoratore, affinché possa proseguire la sua attività.
Gli ingegneri, così come i medici, gli avvocati, gli architetti e molte altre categorie, sono quindi tenuti a rispettare questa direttiva, al fine di non commettere un’azione che, oltre a essere deontologicamente scorretta, diventa a tutti gli effetti di natura disciplinare e può costare addirittura la radiazione dall’albo.
Ecco perché, se sei un ingegnere, ti raccomandiamo fortemente di dotarti di questo strumento, in quanto al di là della necessità oggettiva, può davvero diventare un argine di sicurezza per la tua protezione e serenità.
È possibile stipulare un’assicurazione professionale ingegneri, sia a titolo individuale sia per gli studi associati. Quest’ultimo caso fa sì che la polizza dovrà essere intestata allo studio e non comporterà la necessità di stipularne altre per i singoli soci, poiché tutti saranno coperti in egual misura.
Attenzione però a qualsiasi attività che venga svolta al di fuori di questo perimetro. Se per esempio ti dovesse capitare di ottenere incarichi esterni, dovrai dotarti di un’altra assicurazione, perché quella in essere copre soltanto le prestazioni svolte per lo studio.
Gli estremi dell’assicurazione, in tutti i casi, dovranno essere presenti su ogni contratto stipulato con terzi e, nel caso di studio associato, sarà necessario inserirli da subito nell’atto costitutivo.
La norma non prevede inoltre differenze fra possessori di partita IVA e non, in quanto la responsabilità di eventuali errori dipende dall’imperizia del professionista, chiamato apposta in quanto, si presume, competente in materia.
I fattori che contribuiscono al prezzo finale del premio assicurativo finale sono diversi. Innanzitutto dovrai specificare il tipo di attività: sei soltanto un progettista? Un direttore dei lavori? Oppure entrambi? Va da sé che più saranno le mansioni svolte, più avrai bisogno di tutela e questo aspetto è piuttosto rilevante ai fini del calcolo complessivo della polizza.
Un importante ruolo poi è svolto dalla scelta dei massimali, delle franchigie e degli scoperti.
La base di partenza per i primi non è mai inferiore ai 500.000 €. Tuttavia le franchigie possono ridurre anche di molto il premio, ma non ti consigliamo questa strada, perché essere sotto-assicurati in un ambito delicato come il tuo potrebbe essere controproducente.
Considera che spesso le cause comportano costi altissimi, soprattutto se in ballo c’è la vita delle persone e di conseguenza le richieste di risarcimento possono arrivare tranquillamente a cifre di sei zeri.
Anche il fatturato interviene nella definizione dei costi. Nel caso di uno studio associato verrà preso in considerazione esclusivamente quello dello studio, per tutto il resto il tuo personale. Dovrai quindi essere attento a suddividere le due entrate, soprattutto in fase di dichiarazione dei redditi, per non incorrere in sovrapprezzi inutili.
Ci sono poi delle agevolazioni per i più giovani. Informati presso le tue associazioni di categoria perché vengono applicati degli sconti sotto i 35 anni e si prende in considerazione il fatto che, se sei alle prime armi, il tuo guadagno non potrà essere come quello di un professionista con anni di carriera alle spalle.
In questi ultimi due anni inoltre è sorta una novità legata ad alcune mansioni specifiche: il Superbonus 110% ha visto emergere la figura del ‘tecnico asseveratore’. C’è stata un po’ di confusione ultimamente sull’eventualità che questo ruolo potesse avvalersi esclusivamente delle RC già in essere per gli ingegneri.
Una circolare recente ha inserito un comma che va a chiarire questo aspetto, nella legge di bilancio 2020. Se sei abilitato alla certificazione del Superbonus dovrai integrare la tua assicurazione di un massimale a parte che sarà dedicato a questo unico ruolo. Per esempio, se il tuo massimale RC è di 500.000 €, ce ne sarà un altro della stessa cifra per quest’attività in particolare.
Infine, tutte le estensioni che andrai a richiedere per la tua polizza saranno dirimenti per il costo della tua assicurazione. Naturalmente ti suggeriamo di inserire eventualmente qualche copertura in più, anziché andare per sottrazione. Per esempio, la tutela legale è una di queste: spesso le cause con richiesta di risarcimento sono piuttosto onerose, quindi perché non attivare da subito una protezione così utile?
Quando parliamo di obbligatorietà ci riferiamo in ogni caso al fatto che tu stia realmente svolgendo, in qualunque forma, l’attività di ingegnere.
Non è quindi sufficiente la laurea in ingegneria o l’iscrizione all’Albo. Se hai questi titoli ma svolgi un’altra professione, non ti verrà richiesto nessun tipo di assicurazione. Allo stesso tempo l’obbligo non è legato alla presenza o meno di una partita IVA. Prendiamo l’esempio di uno studente ricercatore che venga contattato saltuariamente per svolgere delle perizie o dei collaudi: in questo caso dovrà essere coperto da polizza.
In definitiva l’assicurazione è legata allo svolgimento delle opere e non al tipo di posizione lavorativa dell’ingegnere in questione.
Le sanzioni applicate a coloro che si sottraggono all’obbligo di sottoscrivere un’assicurazione sono regolate dalla legge che prevede l’intervento del Consiglio di Disciplina. Questo organo è autorizzato a valutare l’entità dell’inottemperanza e a definire le sanzioni che possono corrispondere a multe (spesso molto salate), alla sospensione dall’attività per il progetto specifico, fino alla pena massima che consiste nella radiazione dall’Albo.
I recenti dati sull’andamento di questi provvedimenti ci mostrano una fotografia alquanto impietosa della situazione in generale: molti ingegneri incorrono in queste sanzioni in quanto sprovvisti di adeguata copertura assicurativa. Pertanto ti consigliamo vivamente di provvedere subito, se non l’hai ancora fatto, perché i controlli ci sono e potresti avere dei problemi.
Se ci riferiamo strettamente alla RC professionale, questa è deducibile dalla dichiarazione dei redditi, ma non detraibile. Significa che potrà essere scalata dal reddito complessivo dell’anno fiscale in corso, in modo tale da determinare un abbassamento degli introiti e un conseguente sconto sulle tasse da pagare.
Non è detraibile in quanto il calcolo non viene effettuato sulle imposte già stabilite. Per questo motivo, ti consigliamo di consegnare da subito, in fase di dichiarazione dei redditi, la documentazione relativa al pagamento del premio assicurativo. Infatti, se ti dimentichi di esibire quello dell’anno fiscale di riferimento, non potrai più ricuperarlo negli anni successivi! Attenzione quindi alle date.
Abbiamo detto come siano molti i fattori che contribuiscono al premio assicurativo e di quanto intervengano anche tutte le estensioni di una polizza base. Tuttavia, se parliamo dell’RC obbligatoria, questa in tutti i casi copre i danni derivanti dall’esercizio delle proprie funzioni, che possono essere attribuiti per esempio a un errore di progettazione che causa il crollo di una struttura, oppure a negligenze relative alla direzione dei lavori, come in molti casi la mancata vigilanza delle norme di sicurezza.
Di seguito un elenco di possibili errori che possono essere oggetto di denuncia:
Tutte le responsabilità che abbiamo citato dovranno necessariamente essere riconducibili a negligenza e imperizia, ovvero essere di natura colposa, poiché in caso di dolo comprovato non ci sarà nessun risarcimento da parte della compagnia assicurativa.
L’ingegnere che dirige i lavori in un cantiere si avvale la maggior parte delle volte di collaboratori alle proprie dipendenze a vari livelli. Anche costoro saranno coperti dall’assicurazione nel caso in cui dovessero causare danni a terzi. Naturalmente, per far sì che ci sia un riscontro di queste collaborazioni, dovrai esibire prova dei contratti che legano queste persone alla tua attività.
L’obbligatorietà della stipula dell’assicurazione riguarda coloro che esercitano attivamente la professione. Se invece sei iscritto all’albo ma sei dipendente di un’azienda e non firmi progetti, non sarai tenuto a sottoscriverla.
La stessa cosa vale per i dipendenti della Pubblica Amministrazione che siano assunti dall’ente e che quindi non operino come liberi professionisti: non è previsto l’obbligo.
Tuttavia, se il libero professionista è chiamato a eseguire una perizia per conto di un Tribunale, anche se si tratta a tutti gli effetti di un ente pubblico, in quel ruolo sarà la sua professionalità a determinare un giudizio che risulterà poi decisivo per l’esito di una sentenza, in quanto il giudice da solo non ha le competenze necessarie per potersi esprimere. Ecco che in questo caso l’assicurazione diventa necessaria e obbligatoria, perché la responsabilità ricade appunto sull’ingegnere che effettua la sua valutazione.
L’obbligatorietà della polizza non è legata al tipo di contratto dell’ingegnere ma al ruolo che egli esercita in quanto tale. Come abbiamo anticipato, soltanto l’attività svolta come libero professionista è contemplata, indipendentemente dalla presenza o meno della partita IVA. Che tu stia effettuando dei lavori saltuari perché chiamato in quanto esperto o che tu svolga il tuo lavoro in modo continuativo, sarai tenuto a sottoscrivere un’assicurazione.
Le società di servizi che si occupano di tutti gli aspetti che riguardano i sistemi informatici di aziende o enti svolgono un ruolo essenziale per il funzionamento generale delle attività lavorative ad essi connessi. Di conseguenza, è sempre più frequente la possibilità di causare danni per errori involontari che determinano richieste di risarcimento.
Non esiste l’obbligatorietà per questo settore, tuttavia ti consigliamo vivamente di stipulare un’assicurazione se sei un ingegnere informatico, in quanto la responsabilità di eventuali criticità ricadrà comunque sulla tua azienda.
Le problematiche più frequenti consistono in: distruzione di documenti o cancellazione involontaria di dati, violazione di copyright o diritti d’autore, mancato rispetto della privacy, trasmissione di virus senza dolo. La polizza che andrai a sottoscrivere sarà identica alle altre RC obbligatorie dal punto di vista delle coperture e dei costi e la differenza consisterà unicamente nella tipologia di danni che andrà a coprire.
Al di là dell’obbligatorietà imposta dalla legge, la polizza RC per ingegneri è un paracadute necessario sia per coloro che subiscono danni, sia per te che devi affrontare gli imprevisti della professione.
Purtroppo nessuno è infallibile e ritenere che le proprie capacità siano sempre sufficienti a far funzionare le cose denota una visione un po’ miope. Al contrario, proprio perché la tua professionalità non deve essere messa in discussione, un buona RC, completa di tutto ciò che serve, ti consentirà di vivere più serenamente, senza calcolare che le conseguenze che derivano dal non rispetto di questa normativa possono essere davvero drammatiche.
Ci sono diversi modi per stipulare una buona assicurazione. Innanzitutto puoi verificare le varie offerte online e mettere a confronto le proposte, grazie ai siti comparativi che consentono di richiedere preventivi ad hoc piuttosto esaustivi e di valutarne l’efficacia.
Allo stesso tempo le associazioni di categoria spesso promuovono delle convenzioni che promettono agevolazioni e sconti ai soci, come quelle che abbiamo citato relativamente alla giovane età e ai bassi redditi.
Quando richiedi un preventivo fai attenzione a leggere tutto il set informativo, comprese le clausole più nascoste, anche se è faticoso e più impegnativo. Verifica che l’assistenza sia efficiente, che il customer care risponda alle tue domande e che non sia evasivo sulle questioni che ritieni più spinose.
Infine, evita di sottoassicurarti. É vero che si tratta di un costo extra di cui faresti volentieri a meno: scegliere massimali minimi e franchigie alte potrà sembrarti economico sul momento, ma inevitabilmente comporterà degli esborsi eccezionali da parte tua. Il gioco non vale la candela.
Abbiamo visto quali sono i casi obbligatori per cui stipulare un RC professionale ingegneri e di quanto in realtà i benefici superino i rischi. Se vuoi prenderti del tempo per decidere quale assicurazione scegliere, devi sapere che è possibile sottoscriverne una con retroattività di almeno due anni.
L’unico problema è che coprirà le spese di eventuali danni ‘claims made’ , ovvero ‘a richiesta fatta’, la quale dovrà avvenire necessariamente a polizza già sottoscritta, anche se si tratta del periodo precedente previsto dalla copertura.
Allo stesso modo, puoi integrarla con una copertura postuma. Se dovessi interrompere la tua attività per qualsiasi motivo, di salute o semplicemente perché vai in pensione, la polizza ti garantirà un’ulteriore garanzia per i 10 anni successivi allo stop del tuo lavoro. In questo modo anche eventuali eredi saranno esenti dal dover pagare i danni di lavori svolti da te, nel caso in cui tu non ci fossi più.
Valuta quindi tutte le coperture accessorie che ti possono interessare, soprattutto se dalla tua attività sai che dipendono grosse responsabilità che contemplano la vita delle persone.
Un ingegnere edile avrà delle incombenze diverse da un informatico, e tuttavia entrambi, in caso di contenzioso, saranno oberati da spese legali. Aggiungi sempre questa clausola alla tua assicurazione professionale, perché non puoi essere mai certo dell’entità di ciò che andrai ad anticipare e spesso accade, anche nel caso in cui si vince la causa, che il giudice decida per una condivisione delle spese.
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