Stai cercando la migliore assicurazione per libero professionista? Allora sei nel posto giusto!
Negli ultimi anni abbiamo assistito a un incremento di cause con richieste di risarcimento nei confronti di professionisti di vario genere ed è per questo motivo che, da qualche anno, le assicurazioni per questa categoria di lavoratori è diventata necessaria in alcuni casi e obbligatoria per la maggior parte delle categorie.
Sono tenuti a sottoscrivere una polizza assicurativa tutti coloro che sono iscritti a un Albo Professionale: medici, architetti, ingegneri, avvocati, commercialisti e molti altri.
Se appartieni a una di queste professioni devi sapere che, indipendentemente dal tipo di contratto al quale sei legato, sei comunque tenuto a stipularla.
Il modo migliore per ottenere un’assicurazione efficace è che tu sia molto scrupoloso nel compilare il questionario che ti sottoporrà la compagnia prescelta: più le informazioni sono corrette e dettagliate, meglio il tuo assicuratore valuterà il rischio della tua professione e il massimale sarà congruo.
Prima di continuare, abbiamo preparato una tabella con le migliori assicurazioni per libero professionista, le loro caratteristiche e il link al sito ufficiale.
Di seguito, invece, trovi un elenco delle migliori assicurazioni per libero professionista:
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Ci sono degli aspetti che sono comuni a tutte le assicurazioni e che dovranno necessariamente essere presenti nella tua polizza. Vediamo di seguito quali sono:
Per calcolare il prezzo e i massimali, le compagnie devono fare un calcolo del rischio che comporta la tua professione.
I fattori che incidono sono diversi e riguardano innanzitutto la località in cui ti trovi (può sembrare strano ma si ritiene ci siano delle differenze), la tipologia della tua attività e il tuo fatturato. Quest’ultimo incide soprattutto per la responsabilità civile, in quanto si ritiene che più lavori, più crescano le possibilità che tu possa subire una richiesta di risarcimento danni.
Ti starai chiedendo se l’assicurazione per i liberi professionisti sia obbligatoria anche quando lavori in collaborazione o sei dipendente di un ente o di una società.
L’obbligatorietà permane, tuttavia è importante sapere chi deve intestarsi la polizza, a seconda dei casi. I lavoratori dipendenti non sono tenuti ad avere un’assicurazione, in quanto sarà il titolare dell’azienda per cui lavori ad essere responsabile, ma ciò non è vero qualora tu sia un medico, per esempio.
Anche se lavori in una struttura ospedaliera o preso una clinica privata, sarai ugualmente tenuto ad avere un’assicurazione che comprenda la clausola di colpa grave, per un motivo molto semplice: nel caso di richiesta di risarcimento danni è probabile che il cliente/paziente si rivolga alla struttura per la quale lavori.
Se questa ti ritiene direttamente responsabile, e riesce a dimostrarlo nelle sedi opportune, chiederà a te di rimborsare il querelante e a questo punto l’esborso sarà soltanto tuo.
Come abbiamo anticipato, come medico l’assicurazione è obbligatoria, secondo la legge Gelli-Bianco (Legge 24/2017) che l’ha resa tale, sia per il settore pubblico sia per quello privato.
Con delle differenze: se svolgi la tua professione presso una struttura qualunque (pubblica o privata) l’obbligatorietà sarà per la colpa grave, mentre per quanto riguarda la tua attività da libero professionista, svolta in autonomia presso il tuo studio, dovrà essere per colpa lieve e grave.
Un consiglio che possiamo darti è di valutare bene i massimali. Naturalmente dovrai prendere in considerazione quelle che sono le tue reali competenze: se fai il chirurgo avrai un carico di responsabilità diverso da uno psicologo.
È della vita delle persone che stiamo parlando, per cui non sarebbe saggio lesinare per pochi euro e sottoassicurarsi, rischiando di rimetterci del proprio, anche perché, in casi particolarmente gravi (che magari comportano la morte di qualcuno), le richieste di risarcimento possono anche ammontare a svariati milioni di euro.
Questo lo diciamo perché non tutti sono al corrente di come funzionano gli scatti dei premi assicurativi. Per esempio, un’assicurazione che costi 25 € al mese, con un costo annuale di 300 €, in media produce un massimare di 1 milione di euro. Con soltanto 5 € in più, questo passa a 3 milioni di euro: una bella differenza!
Ciò accade perché spesso gli aumenti dei massimali funzionano in modo esponenziale, in base ad alcuni calcoli che le compagnie fanno nella valutazione dei rischi.
Un’altra categoria con grandi responsabilità e particolarmente a rischio è quella degli ingegneri.
Se sei un professionista di questo tipo potresti lavorare alle dipendenze di enti pubblici o privati e l’assicurazione sarà comunque obbligatoria. Se per esempio tu dovessi essere incaricato da un tribunale in quanto esperto, dovrai avvalerti comunque della tua assicurazione, poiché la tua testimonianza o perizia ti sarà riconosciuta in quanto portatrice di un parere autorevole che dipende proprio dalla tua professione.
Nell’eventualità in cui dovessi commettere degli errori, sarebbe su di te la rivalsa e non presso il giudice che ha richiesto il tuo intervento, dal momento che quest’ultimo non poteva avere le conoscenze necessarie per fare le opportune valutazioni.
Molti ingegneri svolgono la loro attività presso studi associati. In questo caso l’assicurazione sarà sì obbligatoria, ma dovrà essere intestata alla società e gli estremi della polizza andranno inseriti già nello statuto, ancora prima di iniziare con l’attività. Tutti i lavori svolti a nome dello studio saranno coperti da questa assicurazione che proteggerà tutti i soci che vi lavorano.
Tuttavia, nel caso in cui tu lavorassi anche in proprio, dovrai dotarti di una copertura diversa, solo tua e intestata a te: non potrai infatti sfruttare quella dello studio, perché il riferimento è sempre nominale.
La polizza professionale ingegneri prevede una copertura dei danni causati da mancanze che possono avere luogo durante lo svolgimento della propria attività.
Solitamente si tratta di errori di progettazione e, nel caso in cui tu ricoprissi anche il ruolo di direttore dei lavori, la compagnia sarà tenuta a coprire i danni anche per questa mansione.
Può infatti accadere che tu dia indicazioni scorrette agli operai, i quali conseguentemente causeranno un danno al committente che dovrà rivalersi su di te.
Un altro caso possibile, che dovrà essere coperto da assicurazione, è il mancato rispetto delle norme di sicurezza: se un operaio dovesse infortunarsi o peggio perdere la vita per questo motivo, in prima istanza sarà coperto dall’Inail. Tuttavia, se in fase processuale dovesse emergere che il responsabile dei lavori non ha supervisionato e fatto rispettare a dovere le norme sulla sicurezza, sarai tu a dover risarcire i danni alla famiglia.
Ecco perché è fondamentale dotarsi di una polizza che preveda anche la tutela legale, perché la maggior parte delle volte, oltre alla spesa per i propri avvocati, il risarcimento comprende anche le spese legali del querelante.
Molti ingegneri i avvalgono di collaboratori per svolgere le loro mansioni: anche costoro saranno coperti dalla tua assicurazione. L’importante è che risultino alle tue dipendenze, non importa con quale tipo di contratto.
Sappiamo bene che coloro che lavorano in proprio, dal punto di vista del welfare, possono avere poche tutele. Se dovessi ammalarti, non ci sarebbe mutua e nessuno potrebbe fare il lavoro al tuo posto. Ecco perché, a prescindere dal tuo mestiere, se sei un libero professionista è importante dotarsi di un’assicurazione parallela alla classica sanità statale.
Cosa copre questa polizza?
Sono molte le garanzie che derivano dal sottoscrivere un’assicurazione sanitaria: visite specialistiche, grandi interventi chirurgici, day hospital e day surgery, cure dentistiche e molto altro. In caso di invalidità futura, la polizza può prevedere anche coperture per care givers, ausili medicali e ristrutturazione della tua casa per adeguamento sulle barriere architettoniche.
In caso di morte a seguito di un infortunio, gli eredi potranno riscuotere la tua assicurazione.
Per gli infortuni e le malattie professionali, sono già previsti i rimborsi dell’Inail, la cui iscrizione è obbligatoria per legge. Tuttavia potrebbero non essere sufficienti se, a causa di un evento traumatico, dovrai trascorrere molto tempo lontano dal lavoro.
Siamo tutti consapevoli del fatto che un libero professionista non potrà contare su altre risorse per sbarcare il lunario ed è qui che interviene la polizza sanitaria integrativa. Infatti, alcune compagnie erogano dei sussidi mensili per coloro che hanno subito infortuni, o sono in malattia, oppure ancora in gravidanza.
Per quest’ultima circostanza sono previste coperture anche per le spese sostenute per il parto, se avviene in una struttura privata.
Come abbiamo visto, in caso di malattia le assicurazioni erogano dei veri e propri sussidi. Questo perché la gravità di alcune patologie costringono a sospendere la propria attività lavorativa anche per lunghi periodi. In caso di gravidanza, se decidi di trascorrerla i tranquillità, alcune compagnie prevedono un sostegno per tutto il periodo in cui sarai a casa.
Per alcune categorie di liberi professionisti, inoltre, ci sono dei fondi particolari dedicati alle famiglie. Con queste assicurazioni infatti puoi non solo tutelare te stesso, ma anche tutta la tua famiglia e, nel caso, quelle dei tuoi collaboratori.
Sono polizze integrative dedicate soprattutto agli artigiani, la cui corporazione oltre a prevedere agevolazioni per la categoria, offre questa possibilità ai suoi associati
Gli infermieri e gli operatori socio sanitari (OSS) sono tenuti a sottoscrivere un’assicurazione obbligatoriamente, sia che lavorino come liberi professionisti sia che operino presso una qualche struttura ospedaliera.
Se appartieni a queste categorie e lavori in un ospedale o una clinica, il discorso è identico a quello che abbiamo fatto per i medici: se la struttura presso la quale lavori dovesse ritenerti responsabile dei danni causati a un paziente, sarai tu a doverlo risarcire.
Nel caso dell’attività come libero professionista, è facile comprendere come soltanto tu possa essere il responsabile a prescindere.
Quali sono i casi in cui potrebbe esserci una richiesta danni? Nel caso del personale infermieristico, ci può essere un’errata somministrazione di farmaci o terapie, oppure una trascrizione scorretta di una ricetta medica, uno scambio di cartelle cliniche e altri errori di tipo documentale.
Anche una delega scorretta può essere oggetto di rivalsa: se per esempio incarichi un’OSS di effettuare un’iniezione, quest’ultimo non è abilitato alla pratica e, se qualcosa dovesse andare storto, saresti tu a pagarne le conseguenze. L’infermiere è sempre responsabile delle direttive impartite agli OSS e, se dovesse sbagliare, sarà sempre lui a pagarne le spese.
Nel caso degli OSS, invece, solitamente le richieste di risarcimento derivano da presunte omissioni nella cura di un paziente, per esempio dal punto di vista dell’igiene personale, oppure dalla mancata o scorretta sorveglianza della sua deambulazione. Se sfortunatamente il paziente dovesse infortunarsi perché non l’hai seguito correttamente, potresti ricevere una richiesta di risarcimento danni per la tua negligenza.
Così come sono sanzionabili gli infermieri che danno indicazioni scorrete o delegano gli OSS di mansioni che non li competono, allo stesso modo un OSS che non rispetti le procedure date dal personale infermieristico, può essere ritenuto responsabile di eventuali errori commessi.
Inoltre, capita spesso che gli OSS effettuino pratiche non previste dalla loro figura professionale, come per esempio abbiamo detto: fare le iniezioni. In quanto libero professionista non sarebbe una direttiva sbagliata impartita da un’infermiere e di conseguenza, in questo caso, se ci fossero dei problemi, l’unico responsabile tenuto a risarcire i danni saresti tu in prima persona.
Per quanto riguarda le coperture, di norma è prevista anche la tutela legale e il rimborso delle spese in una percentuale che varia a seconda delle compagnie, ma che di base è del 25% del massimale. Come per i medici dovrai sottoscrivere una polizza solo per colpa grave, se lavori solo in struttura, e per colpa lieve e grave se sei un libero professionista.
In conclusione, è sempre consigliato dotarsi di un’assicurazione se sei un libero professionista, indipendentemente dal fatto che sia obbligatoria o meno, perché sappiamo quanto tu non possa contare se non su te stesso, quando si parla della tua professione.
Per di più tutte le assicurazioni, di qualunque natura esse siano, sono detraibili dalla dichiarazione dei redditi: vale la pena quindi fare un piccolo investimento a fronte di grandi benefici che si possono ottenere con una polizza ben congegnata.
Prima di sottoscriverne una, ti consigliamo di valutare più preventivi. Dal momento che è molto semplice collegarsi alle piattaforme – come Lokky – e ottenerli gratuitamente online, avrai la possibilità di confrontare le numerose offerte sul mercato e trovare quella che ritieni più conveniente per te.
Come abbiamo accennato, fai attenzione agli scatti dei massimali, in quanto per pochi euro potresti avere coperture molto più consistenti di quello che puoi pensare e sottoassicurarsi non conviene mai, soprattutto per professioni che hanno a che vedere con la vita delle persone.
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